La suggestiva cornice del palazzo novecentesco di via Pallavicino accoglierà le opere eseguite da alcuni autori contemporanei in ascesa sull’odierno panorama della ricerca artistica. I due temi trattati all’interno dell’esposizione riguardano argomenti di carattere estetico-esistenziale “Il senso della vita” e “Genio e Follia”, approfonditi attraverso l’analisi critica dello storico dell’arte Sabrina Falzone e l’efficacia comunicativa di un percorso espositivo mirato a coinvolgere il fruitore dall’inizio alla fine della visita.
Testo critico a cura di Sabrina Falzone
Nel 1681 il poeta inglese John Dryden nel poema satirico “Absalom and Achitophel” asseriva che alla follia è affine il grande genio e che solo una sottile parete li divide. E’ proprio questa lieve linea di confine ad elevare l’artista ad un equilibrio di creatività, nel quale confluisce un linguaggio universale ed esistenziale.
Nelle sale Guttuso e Mirò verranno esposte le opere dedicate al tema “Genio e follia” firmate Bruno Carati, Mauro Martin, Maria Pellini, Stefano Torrielli e Marco C.Wilme. Dalla ricerca fotografica di Mauro Martin, imperniata sull’osservazione della realtà quotidiana, il visitatore passerà ad ammirare i lavori eseguiti a tecnica mista da Maria Pellini che predilige il grande formato per esprimersi con innata gestualità e morbidezza grafica. Ad un primo sguardo colpisce l’impavido codice espressivo delle tensioni materiche affioranti dalle opere d’arte di Stefano Torrielli. Le tensioni materiche si alleviano nel languore pittorico del Maestro Bruno Carati, per sublimarsi nell’afflato artistico di Marco C.Wilme.
Nel Salone Bernini il percorso espositivo intitolato “Il senso della vita” è dedicato ad opere di alto contenuto socio-culturale: contro il femminicidio i quadri di Raffaella Amoruso reclamano il rispetto per la donna nell’accorato grido dell’energia materica.
Dal figurativismo cromatico di Veronika Ban al vibrante colorismo delle “Essenze d’Africa” di Sabrina Bertolelli, la tela si accende di nuove prospettive di colore fino a trasformarsi nelle calde tonalità della pittura di Silvia Rinaldi. Da esse nasce la profonda riflessione sul “panta rei” e sull’età dell’uomo che Rinaldi ritrae nel volto di un’anziana donna e nel giovane nudo rispettivamente come punto di arrivo e di partenza nel viaggio dell’uomo nel tempo.
Dall’accezione cosmica le tele di Michela Valenti rivelano una ricerca di carattere spirituale ben visibile nello stile dualistico della stesura orizzontale o verticale. Una straordinaria spiritualità si evince dalla ricerca dell’essenza nell’arte scultorea di Gianni Bucher, che racchiude un significato universale. Nel riferimento ai quattro elementi naturali anche Adele Virgilio, con il suo bagaglio di esperienza creativa, si proietta in direzione di un approfondimento ancestrale sul senso della vita, non scevro da allusioni alla genesi.
Verso la frammentazione dell’immagine si orienta la pittura dell’artista canadese Cathy Rowdy-Sholeh, residente in Germania, nel curioso accostamento agli irriverenti mosaici realizzati da Manrico Bertellotti con l’impiego di smalti di Murano, carichi di un senso ironico della vita.
Oltre alla partecipazione del pittore Dradi e dell’artista Dolores Filippo, l’artista iraniana Pari Ravan raggiunge un’interpretazione magistrale del senso della vita.
Spazio Museale Sabrina Falzone
Via Giorgio Pallavicino 29 – 20145 Milano – Italy
Orari di apertura: mart-ven h.16-19; sabato h.10-12
Chiuso lunedì e festivi
Ingresso gratuito
www.galleriasabrinafalzone.com