Mer. Lug 17th, 2024

La vita dell’uomo, da quando è definita tale, contiene, insieme alla ragione e il sentimento, la creatività. La capacità particolare, donata non a tutti, di percepire, tradurre e condividere un contenuto emotivo straordinario è definita, dal momento della sua realizzazione, Arte – l’attività umana di produrre forme e moti di espressone estetica. Di questa trattano anche le quattro mostre personali realizzate da Wikiarte dal 12 al 24 Aprile.

Testo critico di Denitza Nedkova


Lo stile non importa, importante è i racconto nel pianeta blu di Giuliano Rossi. L’artista basa le sue ricerche sulle soluzioni formali delle avanguardie storiche, sfruttandoli singolarmente o in promiscuità libere, ma con il loro costante entusiastico senso dell’avventura. Oggettivo e soggettivo convivono in immagini rappresentanti quanto il ricordo della ragione tanto la visione onirica della fantasia. Rossi individua, man mano che narra, le forme giuste per ogni presenza, radunando geometrismi futurista a ricche campiture policrome di gusto Fauve e abbagliandoli di vorace luce impressionista. Ogni opera di Rossi e una storia con personaggi diversi che parlano lingue diverse e vivono in ambienti diversi ma tutti sul Pianeta Blu, che altro non è che la Terra stessa. Allora ci accorgiamo che conosciamo questi racconti e i loro eroi perche quelli siamo noi stessi.

La personale di Giuseppe Dente è intitolata Emozioni e colori quali gli elementi principali della sua arte. La percezione è colpita, infatti, non dalle figure, sempre femminili o perlomeno androgine, bensì dal sincronico flusso di colori cangianti. L’intensità dei toni individua sensazioni forti, sospese, congelate dalla pittura in simboli iconici. La purezza del tono e della nudità completa l’area metafisica che si respira nelle visioni di Dente. Queste sono emozioni che vanno oltre gli elementi contingenti dell’esperienza sensibile ed esplorano l’essenza della realtà in quanto tale. Una visione del mondo, dunque, sorprendentemente autentica e rinchiusa nel tentativo di superare il carattere instabile del fenomenico e concentrasi sull’eterno. E l’eternità è l’infinito rappresentato nelle porte aperte, nelle piazze vuote, nelle finestre spalancate che ci fanno intravedere il mondo interiore del loro creatore.

E’ scontato dire che degli opposti si attraggono e , per logica di cose, coesistono. La coesistenza degli opposti (titolo della personale) interessa Il Petroniano nel suo aspetto meno probabile: quello costruttivo. La concomitanza di due estremi si trasforma in coincidenza e compensazione di uno dall’altro. E’ cosi anche nell’arte del Petroniano: i piani si intersecano, si rincorrono, si dissolvono uno nell’altro, si avvalgono a vicenda, si regolano un l’altro nell’ottenimento di equilibrio e armonia. La dinamicità della pennellata è l’energia vitale che scaturisce da questo processo di perfezione dell’esistenza dell’oggetto artistico. Il rosso e il giallo non contrastano più con il blu e il nero, bensì si trasformano nel contenuto delle loro costruzioni. Non si tratta, dunque, di contrasti espressionisti, come indurrebbe a pensare li tratto irrequieto, ma di gesti istintivi, autonomi, automatici di un inconscio creativo dove gli opposti diventano equivalenti.

La semplice totalità di un fiore esprime l’ispirazione maggiore di Luisa Modoni. L’artista intitola la sua mostra Save the nature richiamando l’attenzione su una problematica, che urta sempre di più il nostro quotidiano. La generatrice di tutto e di tutti, la natura, è portata all’esasperazione dalle azioni dell’uomo. Solo il ritorno al rapporto primordiale uomo-natura può restituire l’equilibrio. Modoni copre la superficie della tela con una trama di pittogrammi, presenze stilizzate, espresse in pochi tratti, ma ogni presenti. Con quattro linee l’artista racconta l’esistenza dell’uomo, piccolo ma ubiquo, divorante il proprio habitat originario. La frenesia della vita umana, nelle sue cupe tonalità di sfondo, è contrastata e dominata dal bagliore di un fiore gigante, chiaro simbolo della Generatrice. L’opera di Modoni richiede una lettura testuale, quasi non interpretativa, per la sua simbologia universale e chiara per ogni umano.

 

Curatrice mostra: Deborah Petroni

 

Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte

Via San Felice 18 – Bologna

www.wikiarte.com

 

Durata mostra:

dal 12 aprile al 24 aprile 2014

dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato

lunedì e domenica chiuso

Ingresso gratuito