La ricerca di Valeria Pierini insiste sulla possibilita` di fondere le arti. Non si tratta pero` dell’opera d’arte totale d’ispirazione wagneriana, ma di una possibilita` di combinazione che ha qualcosa di inquietante, come parti meccaniche che si adattano ad un corpo umano. Infatti, Valeria Pierini non ricerca una perfetta fusione, ma un’armonica giustapposizione che si rivela nell’impianto scenico delle sue opere. La logica che muove tale giustapposizione funziona per rimandi, collegamenti in parte istintuali, in parte profondamente, seppur inconsciamente, meditati, afferenti ad una sfera privata che tende alla sintesi di una realta` oggettiva ed insieme personale.
Critica a cura di Michela Morelli
In poche parole, i rimandi di Valeria Pierini, sia per quanto concerne le varie discipline artistiche, sia per quanto concerne le immagini fotografiche con le quali si esprime, rispondono alla logica del sogno, o del pensiero sognato che tende a depurare le esperienze essenzializzandole e che le riordina secondo sequenze dalle misteriose interconnessioni. La forza dell’autrice risiede nella capacita` di rendere queste impressioni oniriche, del tutto soggettive, leggibili ed assimilabili. (…)Si puo` dire dunque che Valeria Pierini sia una traduttrice di impressioni, un viatico attraverso cui l’astrazione concettuale, visuale, musicale e onirica, riprende una forma oggettiva, senza tradire pero` esteticamente la sua matrice. L’utilizzo di un mezzo come la fotografia per narrare un’astrazione rappresenta il paradosso e la sfida di Valeria Pierini, eppure in questo caso pare essere il modo migliore per rendere concrete le sue intenzioni. (…)
Quanto alla connessione con il comparto musicale a cui questo lavoro di Valeria Pierini è intrinsecamente legato e sul quale si costruisce, vale il discorso della giustapposizione. Poiché
Tabula Rasa degli Htcos e` una lunga successione di bordoni che variano impercettibilmente, divagano mantenendo una linea costante, composta da accordi essenziali, senza peso, apatici nel loro dilatarsi, ipnotici nel loro insistere, e cominciano e finiscono originandosi e dissolvendosi nel silenzio. Come il percorso fotografico di Valeria Pierini, il pezzo degli Htcos procede per rimandi uditivi e si dipana sospeso nel tempo in perfetto accordo con il ritmo dilatato della visione. Entrambe le opere, fluttuano tra ragione ed inconscio, in luoghi e tempi plausibili, ma impossibili da definire, come ibridi di ferro e carne alla perpetua ricerca di una via armonica nell’apparente dissonanza.
Inaugurazione mostra: giovedì 16 gennaio 2014, ore 18.30 presso il Teatro Figura di Perugia. Nella giornata inaugurale, Htcos effettuerà, per l’occasione un soundscapes, ispirato alla poetica del progetto.
A seguire: concerto di Lorenzo Senni, ore 21.00 (Per partecipare al concerto dove i posti sono numerati è possibile prenotarsi scrivendo a: cave.argento@gmail.com).
La mostra resterà allestita fino a mercoledì 29 gennaio, sarà visitabile tutti i giorni previo appuntamento scrivendo a pierinivaleria@gmail.com.
La mostra, curata da Michela Morelli, si inserisce nella più ampia rassegna ‘Caveargento’ ospitata dal Teatro Figura di Perugia diretto dal maestro Mario Mirabassi e vede la partecipazione del Media Sponsor VR_MediaLab, progetto editoriale indipentente votato alla cultura contemporanea.
Speakeasy Press Agency: Angela Giorgi, Valeria Pierini