Ma questo “Amleto” si fa o no? E che senso ha fare “Amleto” quando il teatro non ha più il peso di un tempo? Che senso ha fare ancora teatro? Le domande dell’artista si trasformano in uno spettacolo, che allude al capolavoro di Shakespeare per proiettare le sue riflessioni nella pratica dell’artista contemporaneo. Ecco , allora, “To play or to die… this is the question… today”, scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Provinzano, e prodotto da Babel Crew e CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, in scena, da giovedì 28 a sabato 30 novembre, ore 21, a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; www.teatridivita.it; infoline: 051.566330).
Ma questo “Amleto” si fa o no? E che senso ha fare “Amleto” quando il teatro non ha più il peso di un tempo? Che senso ha fare ancora teatro?
Scompaiono festival, si assottigliano le stagioni, si diradano le produzioni, saltano i contratti e le scritture. Anche il teatro di questi tempi non se la passa bene. Ma da qualche parte ci sono ancora almeno due attori che vogliono fare un Amleto e si aggrappano alle immagini e alla poesia di Shakespeare, si fanno scudo con il pensiero lucido e non rassegnato di Heiner Müller, pronti a tutto pur di andare in scena. Determinati a sostituire tutti i compagni attori che hanno lasciato la compagnia causa crisi contingente, quasi in una tranche che li spinge a interpretare via via tutti i ruoli dell’Amleto, moltiplicando il suo portato di opera di teatro nel teatro.
Con questo spettacolo, l’artista siciliano Giuseppe Provinzano immette nuovi sensi alla saga famigliare di Amleto, con divertenti incursioni nella cultura pop contemporanea, una recitazione senza orpelli e uno sguardo sulla cultura e la bellezza che suona sincero e urgente.
In forma di studio, lo spettacolo ha vinto il Premio dei Giornalisti di Giovani realtà del teatro 2011 e la Menzione speciale del Premio Dante Cappelletti 2010.
Il teatro è sempre un atto politico. Il teatro è specchio della società, luogo per una nuova riflessione, per l’apertura di un dibattito, per l’accensione di menti e riflettori.
Ho sempre risposto teatralmente agli impulsi che la società contemporanea mi ha dato, laddove quotidianamente mi accorgo come potrebbero essere centinaia gli spunti che questa mi da per iniziare un lavoro che vuole avere un riscontro di questo tipo. Oggi però, vedendo come il potere costituito, per tutta la trasversalità del nostro stivale, pensi ed applichi le sue politiche culturali, non posso fare a meno di notare come sia propria la difficoltà stessa di “fare teatro” di “fare cultura” l’urgenza che mi sta più a cuore, di denunciare come impeto questo sistema politico che tende ad abbattere ogni valore ed ogni vettore culturale, delegando e relegando questo a strumenti turistici, d’intrattenimento, di profitto e di propaganda. Assolutamente delineato per tagliare le gambe e per offuscare i cervelli.
Le mie viscere si aggrovigliano e il mio stomaco agitandosi si domanda:
Che senso ha fare teatro in un contesto nazionale in cui pare che la cultura non serva, in cui l’arte non sembra più rinnovare i popoli e rivelarne l’essenza?
Che senso ha fare teatro in quest’era culturale in cui ogni forma di libera espressione viene “invitata” a tacere se si permette di provare ad aprire gli occhi e a stimolare le menti?
Che senso ha fare teatro in un momento storico in cui gli uomini non riescono, perché confusi, o non vogliono, perché corrotti, vedere le verità e le falsità, i buffoni e i caporali, burattinai e burattini, giochi di potere e messe in scena?
Che senso ha fare teatro in un contesto mondiale che vede ancora, e sempre di più, certe logiche perverse tese al profitto avere la meglio sul resto? (Giuseppe Provinzano)
Babel Crew nasce nel 2011 e si pone come scopo quello di creare un ambiente associativo che confronti diversi linguaggi e professionalità. Giuseppe Provinzano fa confluire in essa l’esperienza maturata dal 2005 con la compagnia suttascupa, fondata con Giuseppe Massa. Tra gli spettacoli vanno ricordati l’omonimo suttascupa in tournée in Italia e in Europa tra Francia Germania, Polonia, Romania e Austria, GiOtto-studio per una tragedia (nomination Premio Ubu 2009 come nuova drammaturgia e attore under30), Radio Hamlet (2009) e Freedom last scream (2008).
TEATRI DI VITA
Centro Internazionale per le Arti della Scena
Via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia