Ven. Nov 22nd, 2024

CAMAA, Centro per le Architetture Militari dell’Alto Adriatico, è un progetto che si inserisce nell’ambito del programma europeo per la cooperazione transfrontaliera Italia – Slovenia 2007-2013, nato nel 2013 con l’obiettivo di creare una rete transfrontaliera permanente ai fini di valorizzare il patrimonio delle architetture militari dell’Alto Adriatico, garantirne una gestione congiunta sostenibile, capitalizzare e consolidare le azioni intraprese nel corso dei precedenti progetti comunitari.

L’iniziativa, che gode un finanziamento di quasi 1,2 milioni di euro, è coordinata dalla Direzione dei Beni Culturali della Regione Veneto e coinvolge nove partner italiani e quattro sloveni.

Il progetto prende spunto dalla considerazione che molte architetture militari dell’area transfrontaliera rimaste per lungo tempo in uso esclusivo delle forze armate, stanno oggi tornando a disposizione della collettività e della società civile facendo emergere nuove esigenze ma anche opportunità per lo sviluppo socio-economico dell’area italo-slovena.

L’area oggetto del programma si presenta come una delle zone più ricche e interessanti per la presenza di siti, architetture e manufatti militari di epoche diverse, rafforzata dal carattere transfrontaliero, che oggi rappresentano un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere e riconosciuto a livello internazionale.

CAMAA è stato presentato ufficialmente ieri in occasione della prima conferenza di programma congiunta con interventi dei partner italiani e sloveni.

“Uno degli obiettivi principali sarà quello di contribuire a dimostrare come la cultura e il patrimonio culturale siano occasioni di sviluppo per i territori, anche in termini di opportunità di occupazione per i giovani”, come sottolinea il vice Presidente e Assessore alla Cultura della Regione del Veneto, Marino Zorzato.

Saranno principalmente due le linee di sviluppo del progetto: l’individuazione di moderni modelli di valorizzazione e management adatti a questa particolare tipologia di patrimonio oggetto del programma e la creazione di un volano per la crescita, l’attrattività e la competitività del territorio, attraverso modelli di sviluppo locale sostenibili.

Verranno messe in atto pratiche che mirano a combinare le iniziative di rivalutazione e conservazione del patrimonio fortificato con azioni a carattere sociale. Il progetto CAMAA offrirà, ad esempio, occasioni di aggiornamento professionale, creando nuove figure professionali destinate al settore della conservazione, restauro e management del patrimonio oggetto del programma, professionalità legate alla scienza dei materiali, nonché nuovi posti di lavoro inerenti il settore turistico e culturale. Le architetture militari si inseriscono quindi non solo in uno scenario storico e culturale, ma possono diventare funzionali all’economia locale, al mercato del lavoro, all’integrazione sociale, allo sviluppo sostenibile, alla formazione e all’innovazione.

Grazie al progetto CAMAA verranno realizzati inoltre diversi piani di conservazione di architetture militari dall’impatto transfrontaliero mentre, attraverso alcuni progetti pilota, si sperimenterà l’insediamento di attività produttive e commerciali all’interno di alcuni siti, come ad esempio quello di Forte Marghera, aprendo così la strada ad una gestione e fruizione del patrimonio fortificato in chiave di partnership pubblico-privato.

Uno dei risultati più tangibili e diretti delle diverse linee d’intervento previste in CAMAA sarà la creazione del Centro permanente per le architetture militari che avrà tre sedi operative (Venezia con Forte Marghera, il comune di Palmanova e il monumento di Cerje in Slovenia), divenendo un modello gestionale innovativo, congiunto e transfrontaliero.

Il progetto, che terminerà a gennaio 2015, coinvolge Comuni, Università, istituzioni e autorità, italiane e slovene: Regione del Veneto – Direzione Beni Cultural, Marco Polo System GEIE, Comunità Collinare del Friuli, Comune di Palmanova, Università degli Studi di Ferrara, Comune di Ferrara, Centro scientifico dell’ Accademia slovena delle scienze e delle arti, Comune Miren – Kostanjevica, Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia, Mestna občina Koper Comune città di Capodistria, Direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Ingegneria e Architettura.

 

Comunicato a cura di:

Ufficio Stampa Arte Laguna, Alessandra Lazzarin