Sguardo spietato di osservatore e studioso attento, realismo lontano dall’immediatezza, lontano dall’effimero. Canoro scava per rivelare l’essenza dell’uomo, il suo grande segreto, la psicologia del profondo, le mille verità di uno sguardo: quel che tutti vedono ma nessuno vuol sapere.
Comunicato a cura di: Ufficio Stampa, Eliana De Leo
Nelle opere in esposizione, l’artista da sfogo alla sua fascinazione ed attenzione per le sfumature, raffigura il suo rapporto caldo con la luce da cui Luce più Luce, appunto, ponendo i suoi soggetti in un tempo sospeso, universale, valido oggi, come ieri, come domani. Nella sua naturalezza estrema, negli sguardi, nelle smorfie è racchiuso tutto il tempo e la passione dello studio attento dell’essere umano. Il suo tratto pittorico presenta affinità con Bacon, con Auerbach, con Freud, conferendo alla sua realisticità una specialità fatta di riflessi e umbratilità, una carnalità complessa, incline ad una visione tragica, lontana dagli stereotipi della cosmesi e del leefting.
Come afferma Pasquale Lettieri, curatore della mostra: “Oggi, parlare di vecchiezza e di bellezza, è un azzardo e bisogna farlo con una guida consolidata, che è attualità, che è subito storia, come nel caso dei nudi di Canoro, interprete della nudità, nel segno di poter risalire ad una originaria purezza, ad un prototipo, che proprio nella sua impossibilità realizza l’essenza dell’artisticità, come luogo di un essere fantastico, che si realizza continuamente”.
La mostra Luce più Luce chiude il progetto espositivo ed editoriale Pelle & Pellicola inaugurato a gennaio. Nello spazio espositivo immerso nel cuore del centro antico si sono alternati 8 grandi artisti della scena partenopea, prima figli oggi padri dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, che hanno dato forma e vita ad un percorso formativo e performativo attraverso tutte le espressioni dell’arte. Dalla pittura con Segreti Mediterranei di Guglielmo Longobardo, Pittura Lingua Viva di Giovanni di Capua ed oggi Luce più Luce di Canoro; la fotografia con India 70 di Fabio Donato, Paesaggio di Aniello Barone; il video con i due film di Mario Franco: L’etica dell’incompiutezza; Peppe Capasso con le sue installazioni artistiche di Memorie dal sottosuolo fino a Flatwing meat, le performances di Costabile Guariglia. Un percorso espositivo importante mai fatto prima, un ritorno all’essenza per comprendere ed interpretare attraverso l’arte il nostro presente.
Le otto personali degli artisti protagonisti di questa esperienza saranno raccolte nel volume Pelle & Pellicola – Otto studi di arte contemporanea, edito dalla collana Tempora (diretta da Gallo Mazzeo e Lettieri) delle Iemme Edizioni.
NOTE BIOGRAFICHE
RAFFAELE CANORO nasce a Napoli il 20 ottobre del ’46. Attualmente è docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Dopo i primi 5 anni di attività e gli esperimenti con la pittura informale poi definitivamente abbandonati, il suo percorso artistico l’ha portato in luoghi come Baku ed il Brasile. Conta svariate mostre personali o collettive a in Campania ed a Napoli, in luoghi come Palazzo Reale e villa Pignatelli. Nel ‘99 dona l’opera I figliuoli dei conservatori trovati l’arme alla mano al Conservatorio San Pietro a Majella, dove attualmente sono collocate sei opere in esposizione fissa.
Spazio Nea
Via Costantinopoli 53 – piazza Bellini 59 – Napoli
Cura: Pasquale Lettieri
Allestimento: Tonino Di Ronza
Orari: tutti i giorni, dalle 10.00 fino a notte
Ingresso libero