Sab. Nov 23rd, 2024

Opera di Riccardo Negri, foto Enzo Pezzi

Mi piace racchiudere e raccontare la pittura di Riccardo Negri in queste tre parole. Il GENIUS LOCI era, per i romani antichi un’entità naturale o soprannaturale legata ad un luogo del mondo. Il GENUS indica, invece il genere, l’origine, la stirpe, la contingenza; GENUS, in latino è una parola vasta applicabile a una vastità di cose e situazioni, una parola che si trova a suo agio in grammatica come in filosofia, che può parlare dello stile o della condizione. Nella pittura di Negri queste due parole si intrecciano e agiscono assieme.

Testo critico di Umberto Zampini


Il suo è un agire in cui la rivelazione delle strutture più intime del mondo che ci circonda, la rappresentazione della sua semplificazione estrema, apre al pensiero un’immensa vastità di riflessioni. Nei suoi paesaggi viene rappresentato il confine tra percettibile con i sensi e avvertibile con la mente. Sono luoghi che esistono realmente, paesaggi riconducibili a geografie terrestri, ma di essi e da essi si coglie una dimensione spirituale, la sensazione di comunione con un concetto. Pittura Italiana, quella radicata nel nostro “GENUS” e talmente forte in Negri da sfuggire, con gli “oggetti” alle due dimensioni canoniche e di invadere le tre dimensioni come nelle tombe etrusche, come negli infiniti cicli dei nostri affreschi. L’invasione delle tre dimensioni, però, non diventa scultura rimane pittura e crea spazi nuovi, sempre al limitare tra realtà fisiche e metafisiche. Anche la tecnica usata aderisce strettamente alla rappresentazione: il disegno, le sue tecniche, i suoi materiali diventano, nelle mani di Negri, pittura: ancora una volta un qualcosa di preciso e percettibile, ma indefinibilmente inafferrabile. Come il GENIUS LOCI, conosciuto dai latini e venerato ma di cui essi stessi non conoscevano veramente l’origine: essere naturale o divino, maschio o femmina? Quando lo si invocava bisognava precisare “SIVE MAS SIVE FOEMINA” e, ancora, come GENUS capace di raccontare l’essenza più profonda delle cose, la loro origine, ciò da cui ci arrivano nella forma che conosciamo incontrandole. Familiarità coll’ancestrale, libero dai condizionamenti dei momenti nel loro accadere e, per questo, sempre in grado d’accadere. E la stessa familiarità Negri la rivela nei suoi lavori di gioielleria, forme per il corpo che non vogliono solo decorarlo ma svelarlo nel senso più profondo del termine, quello di toglierne il velo. Indossarli è come aprire una finestra in sé stessi, decidere di raccontare molto di sé, dei propri pensieri, del proprio animo, del luogo da cui si proviene, di fare di sé un luogo sacro… Perché, come diceva Servio e Riccardo Negri ha ben presente, “NULLUS LOCUS SINE GENIO”.

 

Nota biografica

Riccardo Negri, 1985, Mantova. Vive e lavora a Catania e Poggio Rusco. Dalle lezioni all’Accademia di Belle Arti di Bologna fa propria una sensibilità in bilico tra disegno e pittura. Con una tecnica portata all’ossessione del virtuosismo ri-scrive i suoi soggetti dando vita a nuove icone del contemporaneo creando un dialogo con e sull’uomo. Alla XXX Biennale d’Arte Roncaglia, sezione under 25, gli viene assegnato il 1°premo. È invitato nel 2009 alla mostra antologica sulla pittura italiana Contemplazioni, Rimini, Castel Sismondo. È del 2011 la personale Perigrafie curata da Duccio Trombadori e l’invito al XXXVIII Premio Sulmona; dello stesso anno è la partecipazione al Padiglione Italia Lo Stato dell’Arte della 54° Biennale di Venezia e l’invito di Vittorio Sgarbi alla mostra L’ombra del divino nell’arte contemporanea (Cantagalli Editore) allestita a Palazzo Grimani di Venezia. Nel 2012 inaugura alla Rocca Possente di Stellata e negli spazi di Casa Toesca a Rivarolo Canavese (TO) la mostra Vivere Parallelo curata da Beatrice Buscaroli. Al Premio Opera 2012 di Ravenna Le vie dell’acqua gli viene assegnato il 1°premio. Partecipa a esposizioni in luoghi pubblici e privati.

 

Galleria MiES Modena

Piazzetta Dè Servi 44/a – 41121 Modena

Orari: Lun,mer,ven,sab. 10.30-12.30 – Ven. e sab. 16,30-19,30

Fest. e feriali su appuntamento

www.galleriamies.it