John Lennon scrittore a cura di Enzo Gentile e Antonio Taormina, con la collaborazione di Donatella Franzoni che ha curato la ricerca bibliografica.
Il 23 marzo del 1964, quando i Beatles erano all’apice del successo, usciva nelle librerie britanniche In His Own Write, il primo libro di brevi racconti e poesie di John Lennon, da lui stesso illustrato. Bastarono poche settimane alla casa editrice Jonathan Cape di Londra per rendersi conto di avere pubblicato un best seller. Scrisse il London Times Literary Supplement del 26 marzo 1964: “Merita l’attenzione di chiunque tema l’impoverimento della lingua inglese…”.
Lennon scriveva sin dai tempi della scuola e aveva già pubblicato per la rivista Mersey Beat dell’amico Bill Harry, sotto lo pseudonimo di Beatcomber, qualche breve prosa in cui giochi di parole, puns, omofonie, facevano da contrappunto all’innato gusto per il nonsense. Ma In His Own Write, era un vero e proprio libro. Sarebbe seguito nel 1965 l’inevitabile, meno fortunato epigone, A Spaniard in the Works, che riprende tecniche e ispirazioni di In His Own Write, accentuando il piacere per la parodia (tra le altre quelle di Sherlock Holmes e Biancaneve e i Sette Nani).
Il contratto per un terzo previsto volume non venne mai rispettato; Lennon continuò comunque a coltivare, in particolare nella seconda metà degli anni ’70, senza più velleità editoriali, la sua vena letteraria, come dimostrano le opere postume, a tratti illuminanti.
Le citazioni rispettose di Lewis Carroll e di Edward Lear, i richiami (dapprima negati dall’autore) agli altri autori che lo avevano influenzato, le divertite scorrerie nella morfologia e nella sintassi, sarebbero poi confluite in parte sul vinile; James Joyce, mediato dal Lennon poeta, avrebbe fatto capolino nei versi del gruppo pop più osannato.
Il terzo libro (non più atteso) sarebbe uscito nel 1986, a sei anni dalla morte, con il titolo Skywriting by Word of Mouth e il lungo sottotitolo And Other Writings, Including The Ballad of John and Yoko: un libro di racconti, pagine di viaggio, riflessioni, anch’esso pieno di suggestioni, arricchito con alcuni divertenti disegni, scritto in massima parte negli ultimi anni di vita, contiene anche brani risalenti a molto tempo prima della sua scomparsa. Il testo rappresenta per certi versi (nella sua prima parte) l’unica vera autobiografia dell’autore.
Ancora più tardi, usciranno due nuovi libri postumi: Ai. Japan Through John Lennon’s Eyes del 1990, legato al suo rapporto con il Giappone e Real Love: the Drawings for Sean del 1999; i due libri rappresentano in primo luogo un omaggio di Yoko e si basano (specialmente il secondo), sul lavoro di John come disegnatore.
L’esperienza letteraria di Lennon fu in realtà determinante per il suo lavoro di musicista e dunque anche per i Beatles. Lo stesso titolo A Hard Day’s Night compare per la prima volta, prima che su vinile, in un racconto di In His Own Write.
I libri di Lennon, il primo in particolare, sono stati tradotti in molte lingue, tra le altre, russo, giapponese, turco, danese, svedese, finlandese, ungherese, spagnolo e ovviamente francese, tedesco e italiano. Literary Lennon ne propone le diverse edizioni originali in inglese e nelle altre versioni; oltre cento volumi in 17 lingue che disegnano un percorso cronologico e tematico. Le prime due sezioni sono dedicate agli esordi come autore e al primo grande successo editoriale In His Own Write; la seconda e la terza ospitano A Spaniard in the Works e le successive pubblicazioni che riunivano i primi due libri. Gli spazi successivi sono dedicati alle produzioni postume, Skywriting by Word of Mouth e i due volumi che vedono Lennon impegnato come illustratore.
L’ultima sezione è infine dedicata ai testi del Lennon autore di teatro, John Lennon In His Own Write e Oh! Calcutta!, nei quali figura come coautore, e alle collaborazioni con Yoko Ono.
La mostra presenta ulteriori elementi di interesse laddove rappresenta una testimonianza dell’iconografia legata al personaggio e al contempo consente una comparazione tra scelte editoriali, sul piano estetico, che rispecchiano la percezione di Lennon nei diversi paesi in cui i libri sono stati pubblicati.
Nell’ambito della mostra saranno anche presentati video degli anni 60 in cui Lennon legge i suoi testi. Il 20 settembre alle ore 18 presso la Sala del Quadrante di Palazzo Re Enzo verrà presentato il progetto della mostra, mentre nella stessa sede il 21 settembre alle ore 17 sarà realizzato un incontro sul tema Uno, nessuno, centomila. Le anime di John Lennon, cui parteciperanno Enzo Gentile, Michelangelo Iossa e Antonio Taormina.
L’idea di realizzare, cinquant’anni dopo l’uscita del suo primo libro, un progetto dedicato al Lennon scrittore, non vuole essere una retorica rievocazione o un semplice omaggio, ma l’occasione per riproporne uno degli aspetti forse meno conosciuti, ma sicuramente tra i più affascinanti.
In His Own Write e A Spaniard in the Works sono usciti per la prima volta in Italia – in un’unica pubblicazione – nel 1990 per la casa editrice Arcana, a cura di Donatella Franzoni e Antonio Taormina che ne hanno anche curato l’adattamento.
Si segnala inoltre che dal 13 settembre al 20 ottobre 2013 nell’ambito del festivalfilosofia è inoltre aperta a Palazzo Santa Margherita la mostra “All you need is Love. John Lennon artista, attore, performer “, a cura di Antonio Taormina ed Enzo Gentile, un’occasione per vedere gli esiti (video, disegni, litografie, multipli) del multiforme talento di John Lennon, qui solo di riflesso considerato nella celeberrima veste di musicista.
Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna
Strada Maggiore, 34