Il Distretto Culturale della Valtellina, in collaborazione con A2A e Pro Loco Valdidentro, propone per l’estate 2013 un appuntamento molto apprezzato e partecipato: dall’11 luglio prende il via un ciclo di visite guidate gratuite alla storica Centrale di Rasin, appartenente alla Fondazione AEM.
Fino al 29 agosto, ogni giovedì, dalle ore 10.00 alle 12.00, i visitatori (gruppi di massimo 45 persone) saranno accompagnati alla scoperta delle peculiarità di un impianto storico quale pregevole esempio di edificio industriale il cui progetto, pur nella sua efficiente essenzialità, non ha tralasciato di inserire elementi che rimandano alla leggerezza dello stile liberty. Entrata in attività nel 1928 e poi dismessa nel 2004, la Centrale oggi al proprio interno ospita ancora la sala macchine con 3 gruppi Pelton perfettamente conservati. Previsti anche due appuntamenti serali, dalle ore 21.00 alle ore 22.30, nei giorni 8 e 22 agosto.
Con questa iniziativa il Distretto Culturale della Valtellina, parte del più ampio progetto Distretti culturali ideato e realizzato da Fondazione Cariplo allo scopo di promuovere il patrimonio culturale in una logica di sviluppo del territorio, punta alla valorizzazione di una risorsa nobile e preziosa come l’acqua, che da sempre caratterizza fortemente l’economia e il paesaggio dell’Alta Valtellina.
Il ciclo di visite guidate si inserisce nell’ambito delle molte attività realizzate dal Distretto Culturale della Valtellina che, da quasi due anni, sta lavorando per offrire alla comunità locale, a turisti e villeggianti sempre maggiori occasioni e nuove opportunità per conoscere la storia, le peculiarità e le risorse culturali che caratterizzano la valle.
Qualche nota sulla Centrale di Fraele
La Centrale di Fraele ricopre un ruolo tutto peculiare perfino nella storia della costruzione del sistema delle centrali idroelettriche AEM in Valtellina: infatti fu una delle prime ad essere costruite, dopo l’entrata in esercizio della Centrale di Grosotto del 1910 e di quella di Roasco, a Grosio, nel 1918. Nel 1922 iniziarono i lavori di costruzione dell’impianto Fraele/Viola , esso entrò attività dal 1928 e, veniva alimentato dalla vecchia diga di Cancano I dalla capacità di 25 milioni di metri cubi, attraverso un canale in pressione e tre condotte forzate, le acque raccolte venivano utilizzate dalla sola Centrale. La potenza installata nell’impianto subì varie trasformazioni fino ad arrivare ai 50.000 KVA nel 1931. Nel 1956 le modalità di esercizio di questa Centrale mutarono radicalmente con la realizzazione dell’impianto di Premadio (sempre nel comune di Valdidentro) e della nuova diga di Cancano II, il cui invaso sommerse completamente la vecchia diga, limitando quindi la possibilità di invasare le acque della Val Viola ai soli mesi primaverili.
Nel 2004 con l’entrata in esercizio del Nuovo Canale Viola, l’impianto di Rasin è stato totalmente sotteso e ha cessato quindi di produrre energia, dato che il nuovo canale consente di immettere per tutto l’anno le acque del bacino della Val Viola nel serbatoio di Cancano, aumentando in questo modo la capacità di regolazione dell’intero sistema di A2A e permettendo di produrre più energia utilizzando il maggior salto sulla Centrale di Premadio.
Oggi l’edificio della Centrale, rimasto intatto nel tempo, viene utilizzato per visite scolastiche e turistiche: da alcuni anni, infatti, la struttura è assegnata alla Fondazione AEM che ha il compito di mantenere viva questa importante realtà, ormai divenuta una parte della storia industriale, non solo di A2A, ma anche dell’intero territorio valtellinese.
Per informazioni sul Progetto Distretti culturali: www.fondazionecariplo.it/distretticulturali
INFORMAZIONI
Visita diurna: dall’11 luglio al 29 agosto ogni giovedì dalle 10.00 alle 12.00
Visita serale e percorso dell’acqua: giovedì 8 e 22 agosto dalle ore 21.00 alle ore 22.30
Iscrizione: obbligatoria entro le ore 12 del giorno antecedente la visita guidata contattando la Pro Loco Valdidentro; tel. 0342 985331
Gruppi: max 45 persone
www.distrettovulturalevaltellina.it
COMUNICATO A CURA DI: Laura Doronzo, Responsabile della comunicazione del Distretto Culturale della Valtellina