Ven. Nov 22nd, 2024

Il progetto 25%, opera di nuova produzione dell’artista visivo Francesc Torres e della cineasta Mercedes Álvarez, curato da Jordi Balló, rappresenterà la Catalogna alla 55ª edizione della Biennale d’Arte di Venezia, che si svolgerà dal 1° giugno al 24 novembre. La proposta curatoriale di questo progetto prende le mosse da una riflessione sul ruolo dell’arte nella situazione di crisi sistemica in cui ci troviamo. 25% è un progetto multiautoriale, nato da un’idea originale di Francesc Torres e sviluppato da Jordi Balló.

Otto persone disoccupate, che coprono il più ampio spettro sociale possibile (un senegalese impegnato nel settore del riciclo, un’architetta giovane e sovraqualificata, una ricercatrice scientifica, un operaio metallurgico sui 50… ), sono stati fotografate da Francesc Torres durante un periodo di convivenza di 1-2 settimane. In questo lasso di tempo, l’artista ha documentato le loro vite quotidiane e realizzato un ritratto di grandi dimensioni di ognuno di loro.

A ciascun partecipante è stato chiesto di portare un oggetto dal contenuto emozionale che ha nella propria casa (un dipinto, una statuetta, una riproduzione…). I personaggi hanno poi visitato singolarmente il MACBA (Museo d’arte contemporanea di Barcellona), dove hanno scelto un’opera della collezione permanente del museo e spiegato il motivo del loro interesse. Filmata dalla cineasta, questa incursione al museo andrà a far parte dell’installazione, insieme alle fotografie di Francesc Torres e alle due opere scelte da ciascun partecipante, una fra gli oggetti di proprietà e l’altra nella collezione del MACBA.

Il progetto è stato selezionato da una giuria indipendente presieduta dal direttore del MACBA, Bartomeu Marí, e costituita da Glòria Picazo, direttrice del Centre d’Art La Panera; Gerard Vilar, dottore in filosofia, titolare della cattedra di Estetica presso l’Universitat Autonòma de Barcelona (UAB) e direttore del Master Pensare l’Arte di Oggi della UAB; Xavier Antich, presidente del consiglio di amministrazione della Fundació Antoni Tàpies, professore di Estetica presso l’Universitat de Girona (UdG) e direttore del Master in Comunicazione e Critica d’Arte della UdG; Marta Gili, direttrice del Jeu de Paume; Piedad Solans, dottore in storia dell’arte e critica d’arte; Àlex Susanna, vicedirettore dell’IRL.

 

Modus operandi

Oltre a documentare fotograficamente la vita di ciascuno degli 8 protagonisti del progetto e a filmarli durante la loro visita al museo, Francesc Torres e Mercedes Álvarez si sono occupati personalmente della selezione dei partecipanti, considerando tutte le variabili sociologiche e caratteriali. Lo spirito generale di questo progetto è strettamente legato ai temi prioritari e alle forme espressive che Francesc Torres ha sviluppato nel corso della sua carriera internazionale, ponendo l’accento sui paradossi e portando alla luce i rapporti fra cittadini e istituzioni, che in genere rimangono nascosti.

Mercedes Álvarez ha invece filmato ognuno dei personaggi durante la visita al MACBA con la sua peculiare e riconosciuta maestria nel far emergere la saggezza popolare, con tutta l’emozione, la dignità, l’ironia e la trascendenza delle piccole cose. La collaborazione fra Torres e Àlvarez fa capo ai rapporti fra arte e cinema esposto, un tema di grande attualità nel dibattito di molti centri internazionali che propongono nuove letture dell’arte contemporanea.

 

Il titolo

25% designa la percentuale di disoccupazione in Catalogna, un dato noto a livello internazionale. La massiccia disoccupazione che colpisce un quarto della popolazione attiva ci obbliga a intraprendere iniziative per reagire contro il rischio che questa situazione diventi una condizione di vita tollerata, se non addirittura invisibile. Renderla visibile, mostrarne tutta la durezza, mettere in luce la dignità delle persone che la patiscono e svelarne il paradosso etico ed estetico sono obiettivi centrali di questo progetto.

 

Lo spazio e il linguaggio espositivo: i Cantieri Navali

L’esposizione verrà allestita nei 380 mq dei Cantieri Navali, senza interruzioni visive né pareti aggiuntive, con l’intento di creare uno spazio aperto che consenta al visitatore di cogliere al primo sguardo l’insieme del materiale esposto e la natura diversa dei mezzi espressivi utilizzati. Il visitatore si troverà di fronte a gigantografie murali raffiguranti gli otto partecipanti al progetto e accompagnate da brevi biografie. Verrà anche esposta la documentazione fotografica delle rispettive vite quotidiane degli 8 protagonisti, realizzata da Francesc Torres durante il periodo di convivenza con ciascuno di loro. Quattro schermi collegati fra loro verranno collocati nello spazio che accoglierà la proiezione frontale e la retroproiezione degli otto percorsi dei protagonisti nella loro selezione ragionata della loro opera preferita della collezione del MACBA. I filmati avranno una durata di 3-5 minuti. La disposizione degli schermi crea un rapporto non esplicito con le opere artistiche presenti nell’esposizione, costituite dagli oggetti personali dei partecipanti e dalle opere degli artisti scelte nella collezione permanente.

 

I partecipanti

La selezione degli 8 partecipanti è stata effettuata in collaborazione con diverse associazioni che operano in ambiti diversi per affrontare la crisi sistemica della Catalogna riguardo alla disoccupazione e alla mancanza di prospettive professionali e lavorative. Le otto persone selezionate sono: Gessamí Sánchez Ollé, 33 anni, biochimica, membro della Federació de Joves Investigadors Precaris; Noèlia Asensi, 32 anni, architetta, autrice di progetti sull’arte effimera; Aura Jobita Gonzáles, ecuadoregna, 45 anni, collaboratrice domestica e operaia di fabbrica; Pedro González, 48 anni, operaio metallurgico; Cyntia Terrade, 22 anni, senza esperienze lavorative; Mamadou Kheraba Drame, senegalese, 43 anni, da 15 anni a Barcellona e impegnato nel campo del riciclo; Alejandro Roldán, 60 anni, membro della Plataforma d’Afectats per la Hipoteca di L’Hospitalet; Joan Andreu Parra, 42 anni, prima cassiere in diverse filiali di banca, ora alla ricerca di un lavoro etico.

Le opere della collezione permanente del MACBA selezionate dagli 8 cittadini e presenti all’esposizione a Venezia sono degli artisti Hans Haacke (Condensation Cube); Federico Guzmán (Emboscadura); Carlos Pazos (Aquella noche volví a llorar con Bambi); Jaume Xifra (Morceau d’art); Alan Sekula (Shipwreck and Workers); Esther Ferrer (Cadira Zaj); Jorge Oteiza (Retrato de un gudari llamado Odiseo) e Perejaume (Compostatge de nou pintures, compostatge de sis pintures, compostatge d’una pintura amb marc i vidre). Alcune opere erano esposte nelle sale del museo, altre invece erano conservate in magazzino.

 

Curatore e artisti

Jordi Balló (Figueres, 1954)

Dottore in Comunicazione Audiovisiva all’Universitat Pompeu Fabra di Barcellona, presso cui è docente. È stato anche Visiting Professor al Department of Iberian and Latin American Cultures dell’università di Stanford (California) nel 2008.

Ha curato mostre come El segle del cinema, Món TV, La ciutat dels cineastes, Erice/Kiarostami: correspondències, Hammershoi i Dreyer o Totes les cartes. Correspondències fílmiques, dove ha esplorato i confini fra la sala cinematografica e lo spazio museale. Ha collaborato anche con il giornale La Vanguardia

È stato direttore di mostre al Centre de Cultura Contemporània de Barcelona (CCCB) dal 1998 alla fine del 2011.

Nel 2005 è stato insignito del “Premi Nacional de Cultura” della Generalitat de Catalunya per il suo lavoro nel Master in Documentario di Creazione. Ha inoltre ricevuto il “Premi Ciutat de Barcelona d’Audiovisuals” del 2011 per la curatela della mostra Totes les Cartes. Correspondències fílmiques.

 

Francesc Torres (Barcellona, 1948)

Artista visivo, curatore e saggista per varie pubblicazioni e testate. Gran parte della sua carriera artistica si è sviluppata fuori dalla Spagna. Alla fine degli anni ’60 si è trasferito a Parigi, dove ha lavorato con lo scultore polacco Piotr Kowalski. Durante questo periodo ha cominciato a creare la sua opera di taglio industriale. Agli inizi degli anni ’70 si è trasferito a Chicago e poi a New York, dove ha risieduto stabilmente fino al 2002. Alla fine degli anni ’80, ha lavorato per due anni a Berlino.

Ha esposto presso istituzioni quali l’International Center of Photography (New York), il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid), l’Institut Valencià d’Art Modern (Valencia), il Massachusetts Institute of Technology, il List Visual Arts Center (Massachusetts, Stati Uniti), la Sala Rekalde (Bilbao), l’Arizona State University Art Museum (Stati Uniti), il Queens Museum of Art (New York) e l’Herbert F. Johnson Museum of Art (New York).

Ha ricevuto il “Premi Nacional d’Arts Visuals” della Generalitat de Catalunya (2009) ed è stato presidente dell’Associació d’Artistes Visuals de Catalunya.

 

Mercedes Álvarez (Aldealseñor, 1966)

Nel 1997 ha diretto un cortometraggio di finzione, El viento africano. Dal 1998 si dedica principalmente al documentario. Ha lavorato come montatrice al film di José Luis Guerín En contrucción. Nel 2004 ha diretto la sua opera prima, il film-documentario El Cielo Gira, proiettato in molte sale cinematografiche di tutto il mondo e vincitore di premi in numerosi festival di prestigio. Stabilitasi in Catalogna, nel 2007 ha iniziato a lavorare sul lungometraggio Mercado de Futuros, co-prodotto da TV3 e da TVE. Uscito nel 2011, è stato premiato nei festival del cinema più importanti del mondo.

Filmografia

· 1997 El viento africano

· 2004 El Cielo Gira. Tiger Award, Rotterdam Film Festival 2004; Grand Prix al Festival du Cinéma du Réel, Parigi, 2005; Miglior film all’Infinity Festival nella categoria “Cinema, uno sguardo nuovo”; Miglior film al Buenos Aires Festival Internacional de Cinema Independiente (BAFICI).

· 2011 Mercado de Futuros. Premio Regard Neuf, Visions du réel di Nyon (Svizzera). Menzione speciale al Buenos Aires Festival Internacional de Cinema Independiente (BAFICI). Premio Navaja de Buñuel al Versión Española di RTVE

· 2012 Cinco elementos para cualquier universo

 

Informazioni

www.llull.cat