Raimund Girke nasce nel 1930 a Heinzendorf e come altri artisti tedeschi della sua generazione vive il passaggio dalla zona est della cortina di ferro, terra di origine, a quella ovest. Quella che fu per certi aspetti un’esperienza di vita da “straniero” è rafforzata dalla sua nascita nella bassa Slesia, sottratta alla Germania e attribuita alla Polonia dopo la seconda guerra mondiale. La sua esistenza è segnata da diversi spostamenti all’interno del territorio tedesco, muore a Colonia nel 2002.
La pittura di Girke si costituisce immediatamente come avanguardistica nell’arte europea a partire quasi da un decennio dopo la fine del secondo conflitto. Attraverso la sua ricerca infatti l’astrattismo informale si raffredda per spogliarsi gradualmente del tratto soggettivo che lo caratterizza. L’arte di Girke si sposta quindi verso un’indagine più concreta, rivolta ad un versante analitico, incentrata sullo studio di fenomeni meramente fisici come la vibrazione luminosa, il ritmo e il movimento. Fin dal principio della sua attività si concentra sulla ricerca attorno al bianco, alle innumerevoli variazioni a cui può dare luogo. Uno studio che tiene in particolar conto il colore nel suo aspetto materiale: questo, più diluito e disteso in strati sottili infatti, si alterna a stesure più dense. Il bianco dialoga spesso con il grigio, l’ocra, e varie tonalità di azzurro, attraverso la sovrapposizione dei quali viene a crearsi una melodia cromatica che richiama la luce d’atmosfera. L’arte di Girke si contraddistingue per la coerenza poetica e stilistica, si tratta tuttavia di un lavoro che se in gran parte resta legato alla pittura gestuale lascia indovinare, lungo il cammino, il confronto con alcune importanti tendenze sviluppatesi in Europa e Stati Uniti nella seconda metà del secolo scorso.
Girke comincia gli studi accademici nel ’51 frequentando prima la Werkkunstschule di Hannover e successivamente la Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf: un’istituzione piuttosto affermata e prestigiosa. Düsseldorf alla fine della seconda guerra si costituiva come città simbolo della rinascita culturale tedesca che tornava in dialogo con le istanze artistiche internazionali dopo le restrizioni naziste. Era animata dalla presenza di gallerie e artisti stranieri ed era ricettiva delle tendenze affermatesi negli Stati Uniti e negli altri paesi Europei tra la fine degli anni ’40 e l’inizio del decennio seguente. E’ in questo contesto che matura la meditazione di Girke sull’astrattismo a partire dal quale elabora una pittura sintetica costituita da pochi colori, assolutamente priva di riferimenti figurativi in cui domina una struttura ad intreccio simile alla trama di una maglia. Il suo lavoro si evolve nel decennio seguente con un’ulteriore riduzione della scala cromatica che porta l’artista quasi al monocromo. La nuova tecnica esecutiva accosta strati di colore stesi in direzione orizzontale dove l’analisi della percezione ottica diventa il tema dominante. Nella seconda metà degli anni ’70 torna alla pittura gestuale e il bianco diviene l’unico colore. La luce che il quadro cattura è chiamata a diventarne parte costituente e a definire tono e opacità delle varie stesure di bianco. Questa fase della pittura di Girke sarà testimoniata a Documenta 6 alla quale l’artista prenderà parte nel 1977. Durante anni ’80 e ’90 Girke riveste ufficialmente un ruolo di primo piano nell’ambiente artistico tedesco, nel corso di questo ventennio nel suo lavoro si osservano delle novità: il bianco comincia a sporcarsi con varie tonalità di grigio e azzurro, l’elemento gestuale si rafforza portando le pennellate ad intrecciarsi nuovamente tra loro, restano invariati il sostanziale rigore dell’insieme e l’esiguità della scelta cromatica.
Le opere di Raimund Girke sono state esposte in numerosi musei d’ Europa e Stati Uniti i suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
Studio G7 ha dedicato all’artista la mostra personale Raimund Girke nel 1990.
Perceptions, si inserisce nel percorso di ricerca sulla pittura astratta che la galleria compie fin dai primi anni della sua attività e ospiterà lavori che testimoniano gran parte della produzione artistica di Raimund Girke con particolare riferimento agli anni ’80.
Galleria Studio G7
via Val D’Aposa 4A Bologna