L’Italia, rispetto ad altri contesti (Stati Uniti e Inghilterra in particolare), presenta un’anomalia: è mancata tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta l’affermazione di un’arte esplicitamente connotata come femminista e non si è sviluppato un dibattito critico che mettesse a confronto arte e femminismo. Nonostante ciò, è possibile ritrovare anche nella produzione artistica del nostro Paese numerose tracce di un diffuso proposito di significare la differenza, che nella rassegna è documentato attraverso una molteplicità di posizioni e pratiche. Il tema, proposto da Uliana Zanetti ed elaborato da un gruppo appartenente allo staff femminile del MAMbo con inediti sconfinamenti di ruolo, ha suscitato l’interesse di affermate artiste, critiche, studiose e direttrici di musei italiane che hanno aderito all’iniziativa, la cui collaborazione si traduce in diverse modalità di ricerca e divulgazione – mostre, seminari, video-interviste, pubblicazioni – sviluppate in un confronto continuo fra le partecipanti.
La mostra presenterà opere di artiste affermate, in gran parte realizzate per l’occasione e riferite a diversi nuclei tematici elaborati da Emanuela De Cecco, Laura Iamurri, Arabella Natalini, Francesca Pasini, Maria Antonietta Trasforini e dal gruppo di lavoro del museo. A questi si aggiungono il contributo sentimentale dedicato a Maria Lai da Cristiana Collu (direttore del MART di Rovereto) e l’intervento curatoriale di Letizia Ragaglia, direttrice del Museion di Bolzano. L’associazione a.titolo, composta da Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Lisa Parola e Luisa Perlo, cura la realizzazione di un’opera di Anna Scalfi appositamente commissionata dal MAMbo nell’ambito del progetto Nuovi committenti. Le artiste che al momento hanno confermato la partecipazione sono: Alessandra Andrini, Paola Anziché, Marion Baruch, Valentina Berardinone, Enrica Borghi, Anna Valeria Borsari, Chiara Camoni, Annalisa Cattani, Daniela Comani, Marta Dell’Angelo, Elisabetta Di Maggio, Silvia Giambrone, Goldiechiari, Alice Guareschi, Maria Lai, Christiane Löhr, Claudia Losi, Anna Maria Maiolino, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Maria Morganti, Margherita Morgantin, Liliana Moro, Chiara Pergola, Letizia Renzini, Moira Ricci, Mili Romano, Anna Rossi, Elisa Sighicelli, Alessandra Spranzi, Grazia Toderi, Traslochi Emotivi, Marcella Vanzo, Grazia Varisco. (…)
Il riferimento costante alla cultura della differenza ha improntato la metodologia del gruppo di lavoro, che ha tratto dal femminismo la disposizione a compiere una continua interrogazione auto-riflessiva, assegnando importanza al riconoscimento reciproco fra donne, all’elaborazione collettiva alimentata dal partire da sé, all’elezione delle nozioni di desiderio e di cura come orizzonti determinanti dell’attività politica. In questa chiave, la dimensione estetica diventa elemento connettivo fra teoria e pratica, cultura e politica, e il museo si propone come motore di relazioni. (…)
MAMbo
Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni, 14