Quando ci si trova davanti a un catalogo di venticinque artisti, viene spontaneo il desiderio di applicare un criterio per poter “etichettare” le opere e “fare ordine” nella moltitudine. Questa esigenza è teologicamente inserita nel nostro modus vivendi poiché ogni mitologia, e dunque, ogni religione nascono con la creazione del mondo dal caos primordiale. Ontologicamente inteso, il criterio funziona come norma o principio per cui si forma un retto giudizio. I Criteri dunque si dicono i sommi principi che guidano l’uomo nella conoscenza e dei quali deriva la certezza della cognizione. Per conoscere, quindi, bisogna giudicare?
Il quesito, postosi spontaneamente da questa breve riflessione etimologica, trova, in maniera altrettanto naturale, una possibile soluzione nel catalogo, qui in esame “ Sensazioni Artistiche”, voluto e creato dalla giovane galleria bolognese Wikiarte con il sostegno e la guida dell’editore Mondadori.
La soluzione di quanto la necessità di giudicare non è imprescindibile sta nella negazione di nominare convenzionalmente ogni prodotto artistico. La decisione di gestire l’arte non attuando una o più norme stilistiche ma evidenziando sensazioni artistiche permette a un ambiente, fisicamente delimitato dalle mura della galleria, di eseguire una selezione, quindi, una situazione artistica che funziona nell’insieme senza il bisogno di legami normativi. Uno straniamento, una deviazione dalla convenzione tipica della giovinezza. Si deduce, di conseguenza, che è il contesto che raduna e forma l’unità creativa quale non va limitata con termini stilistici ma evidenziata per l’affetto d’ideazione e l’effetto emotivo di funzione. Non si tratta di catalogare la scuderia dipintori di una galleria, ma di raccontare le sensazioni che vivono in una realtà culturale.L’allontanamento dallo standard comunicativo non deve essere necessariamente presente. Le soluzioni artistiche nel catalogo Sensazioni Artistiche sono anche associabili: si spazia dal figurativismo e geometrismo raggista alla pittura indisciplinata, discontinua o coinvolgente l’object trouve, passando dalla fotografia citazionista e quella esteticheggiante, fino alla sensuale arte femminile e quella aggressiva e scioccante di stampo espressionista. Ogni definizione stilistica sembra fuori luogo in un’analisi complessiva di una scelta complessa come quella fatta dalla galleria in oggetto.
Pertanto primaria è la dichiarazione del concetto da strumentalizzare in un approccio corretto ed efficace di questa raccolta. Il titolo stesso del volume insiste sulla centralità del sentimento che si trasforma in giudizio che non richiede competenze o conoscenze specifiche. L’opera si giudica conoscendola con il cuore. La prima impressione, l’effetto sulla percezione, la riflessione che induce sono tutti modi di fruire il prodotto artistico liberamente. La raccolta in essere invita a conoscere artisti e opere spontaneamente con la certezza del proprio gusto culturale. Un approccio che dimostra, prima di tutto, un’estrema fiducia nell’occhio e nel cuore di chi guarda.
Testo critico di Denitza Nedkova
ARTISTI IN MOSTRA
Aimée – Lorenzo Belardi – Sauro Benassi – Stefano Bettini – Gianfranco Bianchi – Roberto Rodolfo Cami – Roberta Diazzi – Rubens Fogacci – Enzo Forgione – Davide Foschi – Gian Luca Galavotti – Raffaele Gaudioso – Giulio Limongelli – Dianella Madrigrano – Elisabetta Manghi – Stefano Manzotti – Luisa Modoni – Dina Montesu – Gregorio Prada Castillo – Massimo Renzi – Sarhtori – Susanna Seilkopf – Danilo Susi – Luca Tridente – Maurizio Virgili.
Introduzione mostra a cura di:
Alberto D’Atanasio Critico e Storico d’Arte
Denitza Nedkova Critico d’Arte
Alberto Gross Critico d’Arte
GALLERIA MENTANA
Piazza Mentana 2/3r a Firenze
Durata mostra:
dal 14 aprile al 2 maggio 2013
da martedì al venerdì dalle 10.30 alle 13.00 – dalle 16.00 alle 19.30
sabato mattina e lunedì su appuntamento
domenica chiuso.
Ingresso libero
Info e contatti: