La galleria Il Ponte presenta il lavoro di due giovani artisti trentenni: Aleksandra Zurczak e Francesco Chiacchio, attraverso un nucleo di loro opere legate dal filo rosso del segno come racconto. Entrambi lavorano su carta attraverso il fondamentale uso del bianco e nero e sono legati dalla passione per il libro “illustrato”. Il verbo illustrare può risultare riduttivo, ma individua la loro necessità di raccontare per immagini, che non rappresentano, ma rimandano, rievocano, alludono,… lontane dal frastuono della contemporaneità e oltre questa.
Nel procedere forte e inciso della fusaggine di Aleksandra Zurczak, matasse dense e intricate si organizzano a definire forme che rimandano a elementi naturali. Il loro apparire quasi contrasta e si contrappone alla densità di un materiale segnico che, travalicando la bidimensionalità, talvolta trova spazio in forme scultoree: elementi esterni che interagiscono con la superficie.
Nelle immagini che prendono forma e si stagliano su fondali di carte vissute – recuperate da una loro precedente esistenza – si delineano i “personaggi” di Francesco Chiacchio. Legati al ritmo: musica, movimento, suono; grandi silhouette nere, marcate dai grumi di pastello a olio, vi affiorano, emergendo dalla nostalgia di un lontano passato.
Aleksandra Zurczak nasce a Konin, Polonia, nel 1983. Si cimenta nella grafica, nella scultura, nel disegno, nella pittura e in forme di installazioni originali che ci portano in un altro mondo alla ricerca della vera dimensione della libertà. Diplomata in arti grafiche all’Accademia di Belle Arti di Poznan (Polonia), nel 2007 svolge uno stage presso la University of Tennessee a Knoxville (USA) praticando grafica e pittura. L’anno successivo vince una borsa di studio in Ungheria in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Budapest e nel 2009 ottiene una borsa di studio per accedere al biennio specialistico di pittura e scultura all’Accademia di Belle arti di Firenze, città dove vive attualmente. Tra le mostre personali in Italia e all’estero si segnalano Passaggio, Galleria Il Ponte, Firenze (2010); Bastione, Galleria Lamelli, Cracovia (2009); C’era una montagna, Galleria MAMU, Budapest (2008); Centro di gravità, Galleria Enter, Poznan (2007); Comunità?, Galleria Fluorescent, Knoxville – USA (2006). Tra le collettive: Il segno come racconto, Galleria Il Ponte, Firenze (2013); News from nowhere, Srisa Project Space, Firenze (2012); Centro di gravità, Centro d’Arte Contemporanea Pecci, Prato (2010); Comunità?, V Biennale di Grafica, Galleria Arsenal, Poznan (2007).
Francesco Chiacchio vive e lavora a Firenze. La sua opera va dal collage al disegno. Illustra libri – segnaliamo Germinal, di Emile Zola, Eli Readers (2013); Rimosauri, di Chicco Gallus, Motta Junior (2011); Dall’Atlante agli Appennini, di Marta Attanasio, Orecchio Acerbo (2008); 90 secondi all’inferno – storie jazz, di Massimo Basile, Gianluca Monastra, Vanni Editore (2007) – dischi e disegna fumetti. Dal 2010 al 2012 illustra le pagine culturali del quotidiano nazionale La Repubblica. Nel 2009 realizza lavori per il progetto multimediale “X, Suite per Malcom”, composto dal sassofonista Francesco Bearzatti per il suo quartetto “Tinissima”, eseguito in Europa e negli Stati Uniti. Riguardo le installazioni multimediali, segnaliamo il lavoro per le proiezioni live nelle collaborazioni con Valentino Griscioli e Antonio Vanni per Monk’n’roll, composto da Francesco Bearzatti per il quartetto Tinissima. Riguardo le mostre, segnaliamo la sua presenza alla Fiera di arte moderna e contemporanea Armory Show di New York (2013); Il segno come racconto, Galleria Il Ponte, Firenze (2013); Suite for Malcom, Palazzo Martinengo, Sondrio (2011); Suite for Malcom, Auditorium Parco della Musica, Rome, e Futuro Anteriore, Castel Sant’Elmo, Napoli (2010).
Comunicato a cura di: Ufficio Stampa, Susanna Fabiani
Galleria Il Ponte, arte moderna e contemporanea
Via di Mezzo 42/b, Firenze