Progetto artistico dedicato alla scrittura di Fabrice Melquiot, affermato drammaturgo della scena contemporanea francese, autore di testi per il teatro, la radio e l’infanzia.
Un connubio artistico tra la scrittura di Fabrice Melquiot e il lavoro dell’attrice Anna Amadori.
Dopo il progetto Focus Melquiot con Anna Amadori (giugno 2012 Bologna/Forlì) ideato e curato da Elena Di Gioia con Reon Future Dimore nell’ambito della sesta edizione del progetto Face à face Parole di Francia per Scene d’Italia promosso dall’Institut français Italia e dedicato alla nuova drammaturgia francese, torna a Bologna la scrittura di Fabrice Melquiot.
Un’occasione per conoscere la suggestiva scrittura di Fabrice Melquiot e il suo universo teatrale con
Portrait Melquiot, divertente e acuto autoritratto dell’autore in una lettura a doppia voce Anna Amadori e Maurizio Cardillo e il talk radio Radio Zolfo a cura di Altre Velocità ospitati al Cassero in un doppio appuntamento con cui inaugura il progetto (domenica 7 aprile alle ore 21) e due appuntamenti promossi da ERT Fondazione: il primo è lo spettacolo L’inatteso (L’inattendu), diretto e interpretato da Anna Amadori con il musicista Guido Sodo – giovedì 11 aprile – inserito nella stagione di Pubblico. Il teatro di Casalecchio e il secondo è un incontro con la compagnia (mercoledì 10 aprile / Nosadella.Due) condotto da Laura Mariani e Silvia Mei all’interno del ciclo di incontri In contemporanea.
Il progetto, dopo Bologna, fa tappa a Forlì al Dipartimento di Interpretazione Traduzione dell’Università di Bologna (15 aprile) che ospiterà la mise en espace L’inatteso cui seguirà un incontro con gli studenti e aperto alla città.
Focus Melquiot con Anna Amadori, un progetto di Elena Di Gioia, è realizzato grazie al sostegno di Alliance Française di Bologna e con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione Università di Bologna e Il Cassero. In collaborazione con Face à Face, CBRC e per le residenze Atelier Sì e Teatri di Vita.
Con il patrocinio del Comune di Bologna. Promosso da Reon Future Dimore.
Le attività di Reon Future Dimore sono sostenute da Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna e Assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna.
Programma
domenica 7 aprile ore 21
Cassero
via don Minzoni, 18 Bologna
ingresso gratuito
Radio Zolfo
talk radio condotto da Lorenzo Donati e Agnese Doria
con Anna Amadori
interventi musicali dal vivo di Guido Sodo
A cura di Altre Velocità
Radio Zolfo è un talk radio ideato e diretto dal gruppo di critici Altre Velocità. Rappresenta un formato di approfondimento radiofonico in diretta in cui le puntate sono trasmesse dal vivo e di fronte ad un pubblico. In occasione del progetto Focus Melquiot con Anna Amadori, la redazione di Altre Velocità metterà al centro della puntata la scrittura di Fabrice Melquiot con ospiti Anna Amadori e il musicista Guido Sodo.
a seguire
Portrait Melquiot
di Fabrice Melquiot
con Anna Amadori e Maurizio Cardillo
traduzione di Federica Bevilacqua
Autoritratto per parole, un montaggio di testi selezionati dall’autore, componendo brani tratti da diverse opere e proposto in una lettura scenica a due voci, Anna Amadori e Maurizio Cardillo nel gioco di specchi fra lingua francese e lingua italiana. Portrait Melquiot nasce come invito rivolto all’autore di comporre un proprio ritratto poetico e stilistico.
mercoledì 10 aprile ore 17
Nosadella.Due Via Nosadella 2 Bologna
Incontro con Anna Amadori e la compagnia in occasione dello spettacolo L’inatteso
con Laura Mariani e Silvia Mei – DMS Università di Bologna
nell’ambito di In contemporanea
giovedì 11 aprile ore 21
Pubblico Teatro di Casalecchio
Piazza del Popolo, 1 Casalecchio di Reno (BO)
ingresso unico: 10 euro
www.teatrocasalecchio.it
L’inatteso
di Fabrice Melquiot
diretto e interpretato da Anna Amadori
musica in scena Guido Sodo chitarra, voce, live electronics
disegno e cura dello spazio Eva Geatti
cura del suono Giuseppe Lo Bue
allestimento tecnico Micaela Piccinini e Giovanni Brunetto
grafica Alberto Sarti
cura Elena Di Gioia
traduzione a cura di Dipartimento di Interpretazione e Traduzione Università di Bologna
Lungo addio in versi, L’inatteso ha l’andamento di un melodramma: Liane parla al suo uomo scomparso, inghiottito da un fiume, in una guerra indefinita. Le sue parole sono azione, corpo a corpo con la mancanza, ribellione alla scomparsa di un amore, resa alla forza del mondo e del tempo, e la sua storia affiora in un gioco della memoria dove, quasi un fantasy, il viaggio è segnato da bottiglie colorate, lampade magiche dei ricordi.
La musica in scena è la forma che contiene l’erompere di Liane ed è la sua Eco, il controcanto delle parole, la seconda voce. Il ‘deposito della carta’, dove i residui sono portati a un grado zero per assumere nuove forme, è il “luogo” de L’inatteso, un regno di carta dove Liane è Regina in un dramma barocco contemporaneo.
Un mondo in musica di Guido Sodo
Quando Anna Amadori mi ha coinvolto nel progetto de L’inatteso di Melquiot aveva un’idea precisa per il ruolo della musica: doveva essere una seconda voce di Liane, quasi un altro personaggio complementare a Liane, che ne esprimesse le memorie attingendo anch’essa dalle bottiglie/flaconi dei vari colori in cui è scandito il lavoro.
I flaconi – musicalmente parlando – sono diventati mondi sonori da cui attingere le memorie, gli stati d’animo che Liane parallelamente evocava nella scena, e ho pensato di farlo attraverso vari colori e stili musicali: la world music, la musica classica contemporanea, le sonorità elettroniche fino alla musica antica. Tra i brani L’amuri ca v’haiu, canzone siciliana popolare di Rosa Balistreri; Morenika, una canzone sefardita; due brani per chitarra di Roland Dyens, autore francese di origine algerina: il Rituel della Saudade n° 3 ispirato ai riti dei nativi della foresta amazzonica e il Tango en sky; I bie, di Gabin Dabire, musicista e cantante del Burkina con cui collaboro, in cui è evocata l’Africa; poi Aerea, brano di mia composizione; Quanno turnammo a nascere, una canzone di Carlo D’Angiò e la Courante dalla Suite in Mi minore BVW 996 di J.S. Bach.
lunedì 15 aprile ore 21
A cura di Dipartimento di Interpretazione Traduzione
Università di Bologna – Sede di Forlì
programma e luogo www.ssit.unibo.it
L’inatteso
mise en espace con Anna Amadori e Guido Sodo
a seguire incontro con la compagnia
ingresso gratuito
Biografia
Fabrice Melquiot è nato a Modane, in Savoia, nel 1972. Prima di diventare drammaturgo, ha seguito una formazione d’attore. Dopo una formazione d’attore, lavora nella Compagnie des Millefontaines, diretta da Emmanuel Demarcy-Mota. Allo stesso tempo scrive. Nel 1998 sono pubblicati i suoi primi testi per bambini sull’Ecole des loisirs e diffusi su France Culture. Le jardin de Beamon, ha vinto nel 1998 il Premio Paul Gilson. Autore di una ventina di testi pubblicati dall’Ecole des Loisirs e dalle Editions de l’Arche, fra i quali: Les petits mélancoliques, Perlino Comment, Percolateur Blues. Perlino Comment (2001) inaugura la raccolta del Théâtre Jeunesse de l’Arche editore, segue Bouli Miro (2002), sotto la regia di Patrice Douchet, selezionato dalla Comédie Française nel dicembre 2003. E’ il primo spettacolo per ragazzi ad essere presentato al Français, seguito nel 2005 da Bouli redéboule, rappresentato ancora una volta allo Studio Théâtre. Nel 2002, Emmanuel Demarcy-Mota mette in scena due suoi testi: L’inattendu e Le diable en partage. Per quest’ultimo Fabrice Melquiot vede assegnarsi il premio SACD per la miglior pièce radiofonica, il premio Jean-Jacques Gauthier del Figaro e due premi del Syndicat National de la Critique come migliore opera teatrale in lingua francese e rivelazione dell’anno.
Nel 2008 ha ricevuto il Prix Théâtre de l’Académie française per l’insieme della sua opera.
I suoi testi sono tradotti in diverse lingue (tedesco, spagnolo, italiano e russo) e rappresentati a livello internazionale.
Dal 2012 è direttore del teatro Am Stram Gram a Ginevra.
Anna Amadori si forma alla Scuola di Teatro di Bologna e con D. De Fazio, P.Gaulier, C. Smith e altri, lavora con Valdoca, Lenz Teatro, M. Baliani, C. Morganti, L. Quintavalla, A. Adriatico e altri; si laurea con Claudio Meldolesi – DAMS. Con Fulvio Ianneo fonda Teatro Reon, punto di riferimento a livello nazionale per la produzione e la promozione della drammaturgia contemporanea, dove conduce un intenso percorso di lavoro e ricerca attorale, nelle produzioni e nell’attività di formazione. Nel 2008 inizia un personale lavoro di scrittura e realizzazione di azioni teatrali, fra le quali ricordiamo: Quattordici, da Aldo Gargani e Allen Ginsberg (Peraspera 2009); Wonderwoman si è trasferita da Herta Muller (Sì Metrica 2011), Principianti da Raymond Carver (Case(s)schiuse 2012), Due mondi e io vengo dall’altro da Cristina Campo, concerto per voce recitante e canto corale con Cappella Arthemisia (Centro San Domenico, Bologna, 2012). Tra i suoi lavori recenti, L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi, di Copi con la regia di Andrea Adriatico.
Guido Sodo si interessa di musica antica e popolare del Sud Italia. Ha collaborato con varie formazioni come Acantus, Tantris e Salòn de musiques (musica antica), Tarantula Rubra Ensemble, Demotika Orkestar e Ghetonìa (musica popolare). E’ vincitore del Premio Città di Recanati con il gruppo Cantodiscanto che ha fondato. Compone le musiche per alcuni film muti, restaurati dalla Cineteca di Bologna, eseguendole dal vivo, in Italia e a New York, Parigi, Haifa, Tolosa, Madrid, Bogotà, Buenos Aires, San Francisco. Compone ed esegue musica di scena. Per il Mercadante-Teatro Stabile di Napoli, collabora con il regista Davide Iodice in Zingari di Viviani, con Nino D’Angelo, e in ‘A Sciaveca, tragedia in versi flegrei di e con Mimmo Borrelli, nei quali è coordinatore della parte musicale e musicista.
Maurizio Cardillo, attore e formatore, ha collaborato con molti teatri italiani e bolognesi, tra i quali: Teatro dell’Elfo di Milano, Teatro Stabile di Bologna, Teatri di Vita, Teatro Stabile di Bolzano. In questa stagione lavora con la compagnia Le Belle Bandiere negli spettacoli Regina la paura, prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli e La Locandiera di C. Goldoni, prodotto dal CTB di Brescia per la regia di Elena Bucci.