Gio. Nov 21st, 2024

La cultura non è priorità di pochi, anche se ultimamente si tende a credere nel contrario. Questa non è una vuota affermazione quando ci si trova nella Galleria Wikiarte, aperta a tutti e alla portata di tutti. Lo spazio dell’arte, sappiamo bene, non è più il tempio del sacro intoccabile, ma quello del bene inaffrontabile. Ebbene, Wikiarte non solo avverte la necessità di una rettifica, ma la trasforma in proprio credo. Le quattro mostre personali che aprono il prossimo 30 marzo sono l’ennesima dimostrazione e affermazione che l’arte è di tutti e per tutti.

Entrare nel mondo di Susanne Seilkopf, perche non di pittura si parla, ma di un mondo intero, sembra abbandonarsi al sonno. L’artista è concentrata sulla raffigurazione e la materializzazione di “ intuizioni e sensazioni”, come afferma lei stessa. Ogni tecnica e materia sono adatte: il disegno elaborato dell’illustratore, l’oggetto trovato del concettuale, la geometria dell’avanguardista immersi nell’insieme del caos ordinato dadaista. Il mondo che offre il lavoro di Susanne, autobiografico e intimo, si manifesta in diverse realtà dove ogni tela coinvolge in giochi apparentemente infantili, che radunano una storia di vita, che è quella dell’artista e di chiunque si riconosce nei racconti architettati dalla Seilkopf.

La interpretazione onirica della vita caratterizza i quadri di Dannie Praed. Un raggio di luce, un soffio vitale, una pennellata veloce: sono questi gli elementi guida di un’artista che guarda il mondo con gli occhi del bambino, ma lo esprime con la sensibilità della donna. Dalla raffigurazione ad acquarello, apparentemente informale, emergono, come brevi flash-back, figure e forme reali, raccontate naturalmente, come sono e non come li tradurrebbe un’arte prettamente figurativa e attenta al dettaglio. La pittrice modenese osserva la vita con serenità e la trasforma in immagini che, grazie alla propria semplicità, assumono immediata efficienza comunicativa su chi condivide il ricordo personale ma comune, dell’infanzia idilliaca del mondo.

Il colore è forma, è suono, è parola nelle opere di Dianella Madrigrano che dedica la propria ricerca artistica a questo assoluto protagonista. Il ritmo della pittura essenziale è scandito a suon di chiare parole dette in toni puri. La tela si divide in campi di colori, in pagine disparate di appunti. Oggi più che mai il medium è il messaggio, perifrasiamo, il quadro è la comunicazione sulla società e sui singoli individui. Il lavoro di Madrigrano è indicativo in tal senso, dimostrando come l’arte pittorica può assumere la dinamica del medium e puntare sulla percezione nuovamente, come nell’arte classica, come nei media di massa. Indipendentemente dal contenuto, è il mezzo a produrre i contenuti, ma quando questo non è più tecnologico bensì culturale, la sua natura va oltre il messaggio, oltre la scrittura, oltre la pittura per definire una nuova forma mentis.

Aidan, da vera italiana, aggredisce la tela, la taglia per disegnare, la corrode per colorare e le fa esprime lo scontento dell’uomo odierno. Sagome, ombre e non presenze abitano i lavori di Aidan e rivivono nei nostri occhi solo grazie a un’applicazione sullo smartphone. Banale e assurdo si contengono la bi-dimensione della tela, mentre la pittura, a nostra insaputa, colpisce la coscienza agitando l’inconscio. Scaricare un APP, filtrare tramite il mezzo tecnologico l’arte per renderla visibile al disinteressato sembrerebbe un “metodo” attuale di lavorare e invece è l’accorgimento, già coniato dalla fotografia, che dietro l’immagine c’è sempre il pensiero creativo.

Questa breve riflessione si chiude qua, dove inizia l’osservazione, meglio, l’interazione con l’arte e i suoi creatori. (Testo critico di Denitza Nedkova)


Galleria Wikiarte

Via San Felice 18 – 40122 Bologna

orari: da mercoledì a sabato dalle 11.00 alle 19.00

martedì e domenica dalle 15.00 alle 19.00

Durata mostra: dal 30 marzo al 11 aprile 2013

www.wikiarte.com