Feroce come un lupo affamato. La madre spietata di “Hi Mummy – frutto del ventre tuo” va in scena a Teatri di Vita venerdì 18 e sabato 19 dicembre alle ore 21.00 con un affondo brutale nel mondo degli affetti e delle tensioni domestiche. Dopo il sorprendente “Pater Familias” i Kronoteatro tornano a Bologna (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it) con l’ultimo capitolo della trilogia dedicata alle quattro mura domestiche dal titolo “Familia”, firmata dalla drammaturga Fiammetta Carena. Un’unica autrice per una compagnia tutta al maschile, dal regista Maurizio Sguotti (nel ruolo della madre) al suo gruppo di giovani attori (Tommaso Bianco, Alberto Costa, Vittorio Gerosa, Alex Nesti).
Nero come l’inchiostro di china. Bianco come un accecante fascio di luce. La feroce poetica del contrasto visivo come metafora dei contrasti familiari dei Kronoteatro si concentra, stavolta, sulla figura della madre. Una madre crudele e spietata la cui interpretazione resta affidata ad un soggetto maschile: un uomo non più giovane dall’identità confusa, un uomo livido, dai pensieri torbidi, incapace di emanciparsi dalla propria condizione primordiale di figlio. Prigioniero delle proprie paure, nonché delle proprie illusioni rassicuranti, da debole vittima si trasforma in carnefice. Reincarnando la figura materna ne assume le molteplici sfaccettature: è madre seduttiva, amorevole, dolce, crudele, feroce… è un’entità bestiale, che divora la propria prole per nutrirsene. Intorno a lui un gruppo di ragazzi in un’inquietante danza macabra: forse parti di lui, ricordi, figli, estensioni del corpo materno.
Feroci e poetiche, crudeli e abbaglianti, le immagini che i Kronoteatro ci propongono sono dense di forti contrasti di luce che rendono i corpi sempre più diafani, la scena così definita da sembrare inchiostro di china su carta lucida.
Krono come Chronos, la divinità greca personificazione del tempo. Poiché il ritmo scandisce ogni singolo momento degli spettacoli di Kronoteatro, facendo cadere la mente dello spettatore in un’atmosfera onirica, ipnotica quasi, in cui il tempo detta la scena e la scena il tempo.
Krono come Crono, il padre che divora i propri figli per non farli crescere. Ma anche come il figlio che castra suo padre per sete di potere.
I legami familiari per i Kronoteatro escono dalla scena violentemente, rappresentati come catene da cui liberarsi, lacci da strappare, cinghie da lacerare.
Uno spettacolo dal ritmo vigoroso e dalle luci brillanti. Con delle ombre nere come la pece, pronte a ricordarci i lati oscuri in cui le tensioni familiari possono sprofondare.
Fondato nel 2004 ad Albenga (Savona) da un gruppo di giovanissimi attori, Kronoteatro è una delle esperienze più originali di creazione teatrale di questi anni. Una compagnia tutta maschile: un nutrito gruppo di giovani, generosamente impegnati in un teatro ad alto tasso di fisicità, che elabora un percorso creativo sulla famiglia insieme a un regista più maturo, Maurizio Sguotti, e a una drammaturga, Fiammetta Carena. Dopo i primi due spettacoli, che li hanno rivelati al pubblico italiano, il terzo spettacolo è stato prodotto con il sostegno del Napoli Teatro Festival. Da tre anni Kronoteatro organizza ad Albenga il festival in serra “Terreni creativi”.
TEATRI DI VITA
Centro Internazionale per le Arti della Scena
Via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia
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