Dal 1988 il primo dicembre è consacrato come Giornata mondiale di lotta all’Aids: un’occasione per mantenere i riflettori puntati sull’epidemia, sui risultati nella ricerca per la cura, soprattutto sulle sue implicazioni sociali, e una giornata di solidarietà con chi vive con l’Hiv. Anche quest’anno Teatri di Vita celebra il primo dicembre con una serata, i cui incassi saranno devoluti a organizzazioni impegnate in questo ambito: appuntamento venerdì 1 dicembre, ore 21, a Teatri di Vita a Bologna (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it).
Si inizia, alle ore 21, con il concerto “Aids, Controcanto” di Komos, coro gay di Bologna, accompagnato dai cantanti Marco Spotti (basso) e Benedetta Bagnara (soprano), dal quartetto Modena Horn Quartet e dai pianisti Elisa Montipò e Mario Sollazzo, diretti da Paolo V. Montanari. L’incasso a offerta libera sarà devoluto alla sezione Emilia Romagna di Anlaids, la maggiore associazione italiana impegnata nell’informazione e prevenzione.
A seguire, alle 22.30, il docufilm “+o- il sesso confuso. racconti di mondi nell’era aids” di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli (2010), che racconta l’evoluzione sociale della malattia negli ultimi 30 anni di storia italiana, con la partecipazione di 30 testimoni. L’incasso sarà devoluto a Plus, prima associazione che riunisce le persone lgbt sieropositive e che prossimamente aprirà un checkpoint (per fare i test, per counseling e informazioni) anche a Bologna. L’associazione sarà presentata al termine del film.
Un concerto per manifestare la gioia della musica e insieme l’impegno per non far spegnere i riflettori sull’Aids. E’ “Aids, Controcanto”, che vede protagonista il coro gay di Bologna Komos, con ospite d’eccezione Marco Spotti, e il cui incasso (ingresso a offerta libera) sarà devoluto a Anlaids Emilia Romagna. Il programma prevede musiche dal rinascimento al romanticismo, fino alla contemporaneità, tra cui “Romeu e eu” (scritto per Komos da Antonio Giacometti e tratto dal poema romantico a tematica omosessuale di Glauco Mattoso). Naturalmente ampio spazio sarà dedicato ai brani d’opera (Mozart, Verdi, Ponchielli), senza dimenticare Grieg, Mendelssohn e Weber.
Komos è il primo coro maschile gay d’Italia, fondato nel 2008; da allora è diretto da Paolo V. Montanari. Aperto a tutti, apartitico e aconfessionale, Komos ha l’obiettivo di fornire una rappresentanza musicale della comunità lgbtq e diffondere la conoscenza della musica colta occidentale, abbattendo gli stereotipi che circondano queste due realtà. Il repertorio del coro, in continua evoluzione, spazia dal Rinascimento al Romanticismo, dall’opera al Novecento fino alla contemporaneità, includendo riscoperte (i mottetti di Banchieri), prime esecuzioni italiane (“Love Alone” di Ned Rorem) e assolute (“Romeu e eu”, scritto per Komos da Antonio Giacometti), oltre a brani pop in arrangiamenti originali.
Marco Spotti è uno dei più apprezzati bassi. Nato a Parma, dove si è diplomato al Conservatorio, si esibisce regolarmente in prestigiosi teatri come La Scala, La Fenice, e in numerosi teatri e festival all’estero, diretto da Maestri come Riccardo Muti, Zubin Mehta, Myung-Whun Chung, Daniel Oren, Lorin Maazel. Da anni collabora con il Festival Arena di Verona, mentre recentemente ha debuttato al Covent Garden. Numerose sono le registrazioni dell’artista in cd e dvd.
Trenta volti, un solo personaggio: l’Aids. Il film “+o- il sesso confuso. racconti di mondi nell’era aids” di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli, realizzato nel 2010, racconta per la prima volta l’impatto in Italia di una malattia che è al tempo stesso fenomeno sociale, religioso, politico e sessuale oltre che sanitario: una malattia che è stata capace di confondere le coscienze e cambiare il modo di guardarci l’un l’altro. Trenta testimoni per trent’anni di storia. In un film vincitore di diversi premi, dal Premio Lopez di Pescara al Premio come miglior documentario al Festival Mix di Milano.
Un racconto dei mutamenti sociali determinati dall’Aids, una malattia che, a 25 anni dai primi casi, ha scavalcato l’ambito medico per sconvolgere costumi, per creare sentimenti profondi, di sospetto ma anche di solidarietà, e che ha modificato irreversibilmente le relazioni. Un film corale (dall’immunologo Fernando Aiuti a Pol G degli Assalti Frontali, da Franco Grillini fondatore dell’Arcigay a Vincenzo Sparagna fondatore di Frigidaire, dall’ex ministro Livia Turco allo scrittore Stefano Benni, a numerosi altri testimoni) che scandisce i tempi dello sconvolgimento operato dall’Hiv, raccontando la grande stagione libertaria degli anni 70, l’irruzione del fenomeno Aids con il suo carico di mistero e paura degli anni 80, le grandi speranze scientifiche degli anni 90 e le contraddizioni degli anni 2000, tra convivenza con il virus e l’avanzare di una nuova ignoranza.
TEATRI DI VITA
Centro Internazionale per le Arti della Scena
via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia
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