Gio. Nov 21st, 2024

Italiani in Albania, albanesi in Italia: è il destino di soldati e civili italiani rimasti bloccati oltre l’Adriatico dopo la guerra e rimpatriati dopo quasi mezzo secolo. A raccontare questa vicenda, ispirata a storie vere, è Saverio La Ruina, che porta a termine una trilogia di sguardi su vite dimenticate del nostro paese, dopo “Dissonorata” e “La Borto”.

Tocca ora a “Italianesi”, in programma venerdì 26 e sabato 27 ottobre alle ore 21, a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it). A presentarlo è la compagnia Scena Verticale, formazione di punta del teatro contemporaneo nell’Italia del sud, animatrice del più importante festival della punta d’Italia: “Primavera dei Teatri” a Castrovillari.

Esiste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia.

Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il “nostro” che vi nasce nel 1951 e vive quarant’anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia.

Scena Verticale è uno dei motori più importanti del teatro contemporaneo nell’Italia del sud. Fondata nel 1992 da Saverio La Ruina e Dario De Luca a Castrovillari (Cosenza), la compagnia si distingue subito per il suo lavoro che coniuga in maniera nuova e originale la “meridionalità”, attraverso spettacoli come “Kitsch Hamlet”, presentato nel 2004 a Teatri di Vita.

Del 2006 è “Dissonorata”, scritto, diretto e interpretato da Saverio La Ruina, pluripremiato (due premi Ubu per il miglior attore e il miglior testo; finalista al Premio Eti – Gli Olimpici del teatro; segnalazione speciale del testo al Premio Ugo Betti) e plurirappresentato (oltre 200 repliche in Italia e in molti paesi stranieri). Con “La Borto”, del 2009, si rinnova lo straordinario successo del precedente (compreso un nuovo Premio Ubu e il Premio Hystrio alla drammaturgia).

Dal 1999 Scena Verticale organizza a Castrovillari il festival Primavera dei Teatri, una delle più importanti manifestazioni dedicate alla scena contemporanea, anch’essa vincitrice di un Premio Ubu nel 2009.

 

TEATRI DI VITA

Centro Internazionale per le Arti della Scena

Via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia

www.teatridivita.it

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