Ven. Nov 22nd, 2024

L’autunno è, sotto alcuni punti di vista, una delle più belle stagioni dell’anno, per i colori caldi e variopinti dei quali la natura si ricopre e per i paesaggi incantevoli che ci dona, prima dell’arrivo imminente del gelido e buio inverno.

In questa mostra collettiva quindi, si potranno osservare le opere di tre artisti che meglio esprimono questa stagione attraverso il loro animo e la loro poetica.

Enrico Cecini compie studi scientifici e musicali, per quanto riguarda le arti visive è autodidatta. Manifesta da sempre il proprio estro artistico in forma eclettica, un filo conduttore che lo ha accompagnato mentre esplorava discipline molto distanti tra loro. Da scultore predilige il contatto fisico con il lavoro, nutrendo una particolare predilezione per l’artigianato, rivisto in chiave personale, fortemente influenzato dal proprio background, sia scientifico che umano. Si ritiene un esordiente. I suoi interessi attuali spaziano tra: fisica dei sistemi complessi, neurologia, fisiognomica, ottica degli ologrammi, chimica dei materiali di volta in volta utilizzati, matematica discreta, indagine sugli archetipi umani con particolare interesse alla loro possibile origine evoluzionistica.

Hannah Elisabeth Walstra Hogeboom si laurea in Belle Arti scultura-pittura all’Istituto d’Arte Minerva Groningen nei Paesi Bassi dove vive tuttora ed insegna in questo College storia e geografia. Dagli anni ’90 partecipa a numerose mostre personali e collettive in tutta Europa.

Ha partecipato in questa galleria alla mostra collettiva “Sogno e Follia” a giugno 2012.

Karim Carella fotografo, nel quale domina l’idea della presenza in assenza di qualcuno o qualcosa. Gli elementi e i soggetti, prevalentemente attinti dalla natura e dai paesaggi, sono semplici e sono ripresi in modo diretto, senza artifizi né filtri, per agevolare la compartecipazione emotiva dell’osservatore. In questa fotografia, fatta di silenzi e di assenze, regnano la quiete e l’indefinito, gli spazi sono eterei e privi di collocazione spazio-temporale. I colori sono il bianco e nero, in un contrasto di luci e ombre che si imprimono in modo netto nello sguardo e nella mente. Il valore sinestetico delle immagini richiama la poetica tardo romantica e decadente della “reverie”. Come in un sogno fantastico, la fotografia accompagna lo spettatore su un sentiero mai conosciuto, alla scoperta di quelle emozioni e sensazioni che, sorprendentemente, le piccole cose possono svelarci. (Testo critico a cura di Ilaria Sisti)

 

Chie ArtGallery di Chie Yoshioka

Viale Premuda, 27 – Milano

www.chieartgallery.com

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