Pubblichiamo il comunicato dell’Ordine dei Giornalisti sul caso Sallusti.
SALLUSTI IN CARCERE: Un’intimidazione a mezzo sentenza
26/09/2012 “Un’intimidazione a mezzo sentenza, un’intimidazione a tutti i giornalisti”, è il commento di Enzo Iacopino, presidente del Consiglio nazionale dell’Odg, alla decisione della Corte di Cassazione di confermare la condanna a 14 mesi di carcere ad Alessandro Sallusti.
“Le norme sosterranno pure la decisione, ma la conseguenza è devastante per la libertà di stampa. Ogni organo di informazione vivrà questa decisione come una intimidazione. E il costo maggiore lo pagheranno i cittadini che avranno una informazione ancora meno libera. Mai avremmo immaginato di vedere che in Italia, Paese che continua a vantarsi di essere la culla del diritto, si va in galera per una opinione che l’interessato nega perfino di aver espresso. E resta quella domanda: come è possibile che per lo stesso reato si passi da 5.000 euro di multa a 14 mesi carcere in due gradi di giudizio?
La Corte costituzionale ha scritto che la libertà di informazione è “la pietra angolare” del nostro sistema democratico. Da oggi si sentono preoccupanti scricchiolii”.
Vogliamo essere banali aggiungendo che è facile parlare di galera per gli altri, ma un po’ più difficile se capita a te stesso o ai tuoi familiari. Detto questo, la Libertà non ha colore politico. Sembrava non fossimo tanto liberi prima, eppure si poteva insultare e diffamare liberamente su quel giornale o su quell’altro, su quella tv o su quell’altra, ora ci stiamo accorgendo che effettivamente c’è qualcosa che non va in Italia, sembra ci siano caste vere di papaveri e misera manovalanza, potenti e trasversali, capaci di condizionare, nel bene o nel male, la vita della Nazione, forse anche attraverso singoli atti eclatanti come il caso Sallusti che tappano la bocca con una pietra tombale. Dobbiamo meditare, ricordare la storia recente dell’Italia, il fascismo, la fine della Seconda Guerra Mondiale… capire chi siamo effettivamente. E noi giornalisti capire ed insegnare che il rispetto per la vita privata è un valore irrinunciabile, fondamentale, da non sottovalutare. Il giornalista non ha licenza di insultare o di sbattere con violenza sulle pagine dei media le vite degli altri attraverso notizie incerte, magari per fare un piacere a questo o a quel capo di partito, a questo o a quel governante. La notizia deve essere vera, fondata ed argomentata. La notizia deve essere onesta, deve rispettare la vita delle persone senza il rischio di gettare nella spazzatura persone, intere categorie, stili di vita invisi al giornalista o al potente di turno. Nessuno è depositario della Verità. Da una parte deve esserci la difesa della Libertà, ma dall’altra deve esserci la professionalità del mestiere, l’onestà e la concretezza di un lavoro serio. Il giornalismo libero è uno dei pilastri delle democrazie, come la disinformazione è uno dei pilastri delle dittature. La Democrazia non è un senso unico. Tutti dobbiamo essere all’altezza della nostra posizione nella società, altrimenti si torna indietro. (Stefano Boninsegna, giornalista e direttore)
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