Il viaggio artistico di Claudia Raza segue i corsi d’acqua, dai preziosi vortici del Natisone, passando per la quiete di lidi e canneti, fino a giungere all’alito aspro del mare triestino. Un cammino il suo, che lega il sacro di antiche spiritualità con il profano dei riti della terra, sposa le trame longobarde di Cividale, sua città di origine, allo spirito mitteleuropeo, lo stesso che a cavallo del ’900, per molti anni, illuminò la scena triestina, rompendo gli argini politici, sociali e culturali.
Dal crogiuolo di esperienze e sentimenti, la sostanza pittorica dell’artista, già ben delineata dagli studi accademici, ha tratto nutrimento, acquistando forza ed equilibrio: così l’impeto di un segno guizzante e a tratti filamentoso, punteggia con moderni ricami le calde pastosità del colore; la forma non più circoscritta dai contorni, esplode e si frammenta lungo la tela, seguendo le flessuosità dei canneti, mulinando nella corrente fluviale, respirando al ritmo della risacca.
In molte delle composizioni l’orizzonte è volutamente assente, come pure manca il facile respiro prospettico: attraverso la lente della ricerca interiore, i piani cartesiani cedono il posto a visioni minimaliste, svelando porzioni di Natura che improvvisamente acquisiscono dignità e risalto, testimoniano il passaggio dell’artista e certificano il suo sostare incantato.
Claudia Raza con la sua spiccata sensibilità, sa cogliere i mutamenti di luce e delle stagioni, ogni angolo, ogni umore della natura si specchia nella sapiente tavolozza cromatica: i blu, declinati in tutte le gradazioni, si affastellano e svaporano in velature ocra, per poi riacquistare ardore sotto la sferza dei bianchi, l’erba e i canneti sono grovigli pulsanti da cui svettano le note acute, ma mai disarmoniche dei gialli. Le opere testimoniano quindi un doppio incedere, uno che si fa strada nel paesaggio interiore, raccogliendo esperienze e suggestioni e dando voce ai sottili moti dell’inconscio, e uno che contemporaneamente prevede il transitare nel mondo esterno, riconoscendosi in una benevola e feconda Natura. (Lorella Klun)
La mostra sarà visitabile presso:
VETRINA via Udine 2/1 a Trieste
fino al 29 settembre 2012
orario: lunedì, mercoledì sabato dalle ore 10 alle 12
venerdì dalle ore 17 alle 19
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