Lun. Nov 25th, 2024

Alla galleria l’Elefante arte contemporanea e alla Casa dei Carraresi, gli artisti Giuseppe Gonella, Silvano Tessarollo e Ampelio Zappalorto propongono tre interventi che interpretano in chiava metaforica il particolare momento storico. Tre interventi site specific che aprono ad una serie di interrogativi e suggestioni fortemente legati al presente. Le due sedi espositive inaugureranno con una settimana di differenza, realizzando alla galleria l’Elefante arte contemporanea un’anteprima di quello che sarà l’articolato percorso proposto alla Casa dei Carraresi, importante location di grandi mostre che ora apre all’arte contemporanea.

Le ricerche germinate in questo peculiare momento storico sembrano richiedere una lettura di stampo cronotopico capace di addentrarsi in uno scenario espressivo plurale e ibrido, ma governato da un sentire comune. Appare inevitabile che autori a noi contemporanei estrinsechino nelle loro opere una serie di interrogativi connessi allo stato di crisi diffusa. Le defezioni dell’economia globale incidono nell’uomo in senso profondo: come riflusso delle onde cicliche finanziarie è sempre più crescente una condizione di precariato emotivo e di crisi morale che amplifica l’incertezza.

Giuseppe Gonella, Silvano Tessarollo e Ampelio Zappalorto, pur con approcci dissimili, si confrontano attorno alle medesime problematiche mettendo al centro della loro ricerca la situazione del soggetto odierno.

Nei dipinti di Gonella affiora una realtà frastagliata in cui gli oggetti hanno una dimensione relittuale. I paesaggi si dipanano secondo forme instabili in un flusso materico in continuo divenire. L’opera si allontana da una figurazione perentoria obbediente a criteri di verosimiglianza: i tratti umani sono colti perseguendo la suggestione di uno stato d’animo; le stesse sagome umane si trovano travolte da una materia cromatica che riesce ad evocare il turbinio degli avvenimenti. In queste figure è racchiuso un dilemma per nulla scontato: rimanere inerti a questo moto o riuscire ad affrontare la sfida e tendere verso un rinnovato vitalismo.

L’esilità dei materiali e l’aspetto transitorio delle installazioni di Tessarollo concretano la fragilità che spesso mina la dimensione interiore. I lavori dell’artista attuano una modalità di interpretare lo spazio in chiave allegorica: i corpi precari che lo abitano esprimono la consapevolezza della disgregazione delle certezze sociali e personali su cui l’uomo ha finora fondato la sua percezione ed il suo agire. Appare un catalogo di immagini grottesche dotate di una sottile ironia, che sono il mezzo per rappresentare le profonde inquietudini oggi latenti e per instillare nelle pieghe della materia la tensione del dramma.

Rispetto a queste prospettive dense di interrogativi, i dipinti di Zappalorto ne ribaltano il punto di vista. Le tele sono popolate da giovani figure che non hanno una connotazione temporale precisa e portano con sé oggetti e riferimenti dal valore altamente simbolico. Sono figure che annullano la vacuità del momento e ci proiettano verso una speranza per il futuro. Come nelle tradizioni più remote, comuni alle civiltà passate, sono narrati esseri dal valore salvifico con il compito di riformare la società e risollevarla dalla sua bassezza e decadenza. Si tratta di un corpus che l’artista ha sviluppato in questi ultimi anni, dove si rinnovano le meditazioni sul tema dell’identità.

Questi autori interpretano la contemporaneità attraverso un percorso segnato da opere che mutuano antiche suggestioni, nuove speranze ed i timori di una deriva distopica.

FONTE: Addetto Stampa: Vesna Maria Brocca

 

Casa dei Carraresi

Via Palestro, 33 – Treviso

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