Un insegnante di musica, un allievo promettente e un innamoramento che proprio non ci voleva… Una storia come tante, che nasce nell’ambiente degli immigrati montenegrini in Germania, per un film che unisce il racconto del “coming out” di un giovane gay e la diffusa omofobia, per riflettere sui temi dell’integrazione culturale, con il brio divertente e caotico del cinema balcanico. E’ il fim “Sasha”, diretto da Dennis Todorovic, in programma giovedi 15 marzo, alle ore 21, a Teatri di Vita a Bologna (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it), all’interno della rassegna “D’amori sconfinati”, presentato con i sottotitoli in italiano.
Un film vivace e brioso per raccontare in maniera originale tante “diversità” stratificate nella società attuale. C’è la famiglia di montenegrini immigrata a Colonia in cerca di un’emancipazione sociale ed economica. C’è il rampollo di questa famiglia, spinto ad affrancarsi dal duro lavoro per una carriera da pianista. E soprattutto c’è l’amore di questo ragazzo per il suo professore di musica, che moltiplica tutte le diversità sul suo volto di bravo figliolo che tutti pensano fidanzato con una ragazza (guarda caso, anche lei, figlia di immigrati – cinesi, stavolta -, che la spingono a fare la musicista anziché a stare in negozio).
Una storia delicata e “vera”, spiritosa nel suo destreggiarsi tra momenti drammatici e un umorismo brillante.
La vita del giovane talentuoso pianista Sasha Petrovic si divide tra i valori tradizionali montenegrini della sua famiglia, trasferitasi a Colonia vent’anni prima, e l’urgenza incontrollabile di fare coming out. La madre di Sasha sogna una brillante carriera da musicista per il figlio, ma il ragazzo non ama il pianoforte: ama il suo insegnante. E quando l’amato insegnante di piano gli confessa che sta per lasciare la città, Sasha è disperato.
Debutto del regista tedesco di origini ceche montenegrine Dennis Todorovic, “Sasha” è la storia inconsueta di un coraggioso coming out e dell’omofobia intrinseca nelle tradizioni dei migranti. Sullo sfondo una Colonia multietnica. Dark humour dell’est e bravura del cast, fanno di “Sasha” uno dei più arguti film in circolazione sul complesso tema dell’integrazione culturale. Che fine fanno i valori tradizionali delle minoranze nella nostra civiltà dei diritti?
TEATRI DI VITA
Centro Internazionale per le Arti della Scena
Via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia
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