Ven. Nov 22nd, 2024

Su vasta scala, da far tremare le nazioni, o nel nostro piccolo, da renderci la vita quotidiana un inferno: è la paura, il nuovo Moloch dei nostri tempi e “regina” delle nostre esistenze. “La paura, ovvero Essere pronti è tutto” è il titolo dello spettacolo della compagnia Le Belle Bandiere, in programma da giovedì 23 e sabato 25 febbraio, alle ore 21, a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it).

Protagonista di questa emozionante performance tra parola, gesto e canto, è Elena Bucci, autrice e interprete dello spettacolo, nel quale vengono usati anche brani del libro di Ermellina Drei “Venditori di paura”. “La paura” è anche una eccezionale prova d’attrice, che vede impegnata Elena Bucci, già Premio Ubu, e fondatrice con Marco Sgrosso della compagnia Le Belle Bandiere, che da anni affronta uno dei progetti più rigorosi di ricerca sull’attore nel teatro italiano.

La paura non è affatto un tema nuovo, forse non è nemmeno un tema.

Il fatto che mi sembri l’emozione predominante di questi anni, qui, in Italia, ma forse anche più in là, non è una ragione per farne uno spettacolo. Nemmeno il fatto che sia uno strumento di potere più affilato di un coltello lo è. Ma se ascolto lo sgomento che provo di fronte alla violenza nascosta in molti gesti quotidiani, alla rigidità del camminare per strada, all’ombra di sospetto negli sguardi, se noto come l’ammirazione ceda il passo all’invidia, se mi stordisce l’apatia con la quale accogliamo anche gli eventi più drammatici, obliando le lotte importanti dell’ultimo secolo, se mi sembra che ogni gesto di invenzione si areni contro un muro di ragionevolissimi ostacoli, allora prende corpo una figura imperiosa e pallida, dallo sguardo vuoto di statua.

Cosa succederebbe se a comandare il mondo ci finisse la Paura, incoronata come Regina assoluta, capricciosa, impermeabile, madre, cattiva madre o matrigna? Forse quello che sta accadendo ora.

Gli elementi in scena sono pochi e mutano sempre di senso e luogo: una poltrona di potere, un piccolo schermo portatile, che rivela e nasconde, un telefono in misterioso collegamento con il passato, uno schermo grande che diventa vivo di ombre e luci, le lampade che aprono e chiudono stanze, una borsa della spesa piena di verdure che diventano i personaggi di una mostruosa e grottesca famiglia italiana, padre il sedano, madre il prezzemolo.

A tutto questo si aggiungono le testimonianze di Ermellina Drei, sconosciuta bibliotecaria di un paese di provincia, testimone di eventi inquietanti che ha registrato sul suo diario, il quale diventa anche catalogo e inventario di un’epoca di sparizioni: libri, poeti, legami, ideali, vicini di casa.

Questa è la danza sul filo alla quale mi costringo, mettendo in gioco quello che ho imparato in teatro, quello che provo sforzandomi di ascoltare e di guardare come se fossi piovuta dal cielo, la mia biografia e il desiderio di risultare attendibile testimone del tempo in cui vivo. (Elena Bucci)

 

Elena Bucci, regista, attrice, autrice, ha fatto parte del nucleo storico del Teatro di Leo di Leo de Berardinis partecipando a tutti gli spettacoli. Ha lavorato tra gli altri con Mario Martone (Antigone), Pappi Corsicato (La voce umana), Claudio Morganti (Riccardo III, Le regine). Per il lavoro con lui vince, nel 2000, il Premio Ubu come migliore attrice. Ha fondato con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere (premio Hystrio – Altre Muse per l’attività, 2007), con sede a Russi di Romagna dove fondano un Laboratorio teatrale permanente, contribuiscono alla riapertura del Teatro Comunale. Con ‘Le smanie per la villeggiatura’ vince nel 2007 il Premio Eti – Gli olimpici per il Teatro per il migliore spettacolo dell’anno. E’ autrice di drammaturgie originali. Cura regìe per Ravenna Festival. Ha lavorato in cinema con Raul Ruiz, Pappi Corsicato, Michele Sordillo, Massimiliano Valli e Luisa Pretolani.

TEATRI DI VITA

Centro Internazionale per le Arti della Scena

via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia

www.teatridivita.it

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