Enea che scende nell’Ade, Didone abbandonata dall’eroe troiano dalla cui stirpe nascerà Roma… I ricordi liceali diventano visionari spettacoli di ricerca sperimentale sui linguaggi dell’arte, della musica e della scena, grazie al lavoro di Lenz Rifrazioni, una delle storiche formazioni dell’innovazione teatrale più estrema. La compagnia parmense, fondata oltre 25 anni fa da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, presenta a Bologna due diversi spettacoli: “Dido” e “Aeneis #6. Carni arrostite”, che saranno a Teatri di Vita rispettivamente giovedì 17 e domenica 19 febbraio, alle ore 21 (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it). In entrambe le occasioni, sarà anche possibile visitare l’installazione visiva “Exilium”.
Tutti i lavori, che rientrano in un ampio progetto pluriennale della compagnia, dedicato a Ovidio e alla mitologia classica, sono firmati da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto.
Un lungo progetto dedicato a Ovidio ha accompagnato i Lenz Rifrazioni, storica compagnia del teatro di ricerca, negli ultimi anni. Il progetto, a cura di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, arriva al suo culmine con i due spettacoli e un’installazione presentati a Teatri di Vita.
Il primo, “Dido” (17 febbraio), è ispirato a una delle ventuno lettere d’amore che compongono le Heroides dello scrittore latino, in cui si immagina che Didone scriva a Enea nel vano tentativo di convincerlo a restare con lei, a Cartagine, città dell’esilio. Didone rappresenta così il corpo mitico dell’Africa, conquistato, goduto e abbandonato dall’eroe occidentale fondatore di Roma. I Lenz attraversano queste suggestioni componendo un fitto reticolato di creazione performativa, filmica, spaziale, sonora.
La seconda opera in programma è “Aeneis #6. Carni arrostite” (19 febbraio). Lo spettacolo prende invece le mosse dal sesto canto dell’Eneide di Virgilio, in cui Enea è guidato nell’Averno dalla Sibilla, e lì vede il suo passato e il futuro di Roma. Lo spettacolo rappresenta il passaggio definitivo del Pater nell’Ade, ghost senza vendette da reclamare in sogno, capace di profetizzare e tracciare linee future, oracolo ambasciatore del divino.
In un altro spazio del teatro è presente, entrambe le sere, l’installazione “Exilium”: progetto di visual art ispirato alle opere ovidiane dell’esilio (Tristia e Epistulae ex Ponto), composto da oggetti e immagini balcaniche.
Büchner, Hölderlin, Lenz, Kleist, Rilke, Dostoevskij, Majakovskij, Shakespeare, Goethe, Grimm, Andersen, Calderón de la Barca, Genet, Lorca, Ovidio, Virgilio: questi gli autori che hanno segnato i progetti monografici e pluriennali di Lenz Rifrazioni, a partire dal 1985. I recenti progetti di creazione performativa contemporanea sono il risultato artistico di un approfondito lavoro di ricerca visiva, filmica, spaziale, drammaturgica e sonora. In una convergenza estetica tra fedeltà esegetica alla parola del testo, radicalità visiva della creazione filmica, originalità ed estremismo concettuale dell’installazione artistica, l’opera di Lenz Rifrazioni riscrive in segniche visionarie tensioni filosofiche e inquietudini estetiche della contemporaneità.
TEATRI DI VITA
Centro Internazionale per le Arti della Scena
Via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia
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