Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, fissato dalla legge n. 211 del 20 luglio 2000, data in cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz e giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine.
Il Museo Ebraico e la Comunità Ebraica di Bologna, in linea con la legge che ha istituito questa giornata per la quale il Giorno della Memoria non deve essere solo un evento commemorativo, che vuole ricordare, spiegare e raccontare, ma anche un’occasione di profonda riflessione, domenica 22 gennaio propongono, presso la sede del Museo Ebraico di Bologna in Via Valdonica, 1/5, un ricco programma di iniziative. Lo spirito è quello per cui il Giorno della Memoria non sia un evento per far sì che l’oblio si riduca, ma per suscitare il disagio della memoria.
IL PROGRAMMA
Alle ore 11.00, presso il Museo Ebraico di Bologna, saluti e discorsi delle autorità cittadine.
Alle ore 11.30 presentazione a cura di Paola Barbara Sega, Università di Bologna, delle mostre: De/Portees di Jack Sal e La vita la vediamo a memoria di Rudy Cremonini.
De/Portees
Videoproiezione in memoria dei deportati italiani
Il binomio Arte e memoria è alla base di questo progetto artistico dell’artista statunitense Jack Sal, che collega proiezioni video con l’elenco di coloro che furono deportati dall’Italia nei campi di concentramento nazisti. Molti non sanno, infatti, che furono un centinaio i campi di raccolta per la deportazione sparsi su tutto il territorio italiano e che, pur non essendo campi di sterminio, la destinazione delle persone che vi transitavano era prevalentemente Auschwitz. Questi “campi sotto casa” sono luoghi di cui si è perso il ricordo e che il progetto artistico De/Portees vuole restituire alla memoria collettiva sottolineando l’inattendibilità del mito popolare di un’Italia innocente dell’orrore della deportazione, costretta solo a collaborare con i suoi alleati tedeschi/nazisti. La notevole quantità dei campi italiani e di persone deportate e arrestate smentisce drasticamente l’idea della mancanza di responsabilità. Oltre al campo più conosciuto di Fossoli presso Carpi, in Emilia Romagna, furono un centinaio i luoghi, parte di una catena all’interno del meccanismo di rastrellare, arrestare e deportare cittadini italiani e non, e mandarli al loro destino.
La Vita la vediamo a Memoria
Installazione a cura di Luigi Meneghelli
L’installazione di Rudy Cremonini, giovane artista bolognese, ideata per il memoriale della Shoah del Museo Ebraico di Bologna, nel quale sono riportati i nomi degli ebrei emiliano-romagnoli morti nei campi di sterminio, non vuole essere altro che il tentativo di dare un volto a queste voci, senza la pretesa di cogliere l’identità della persona. Niente inalterabilità delle foto tombali, niente puro omaggio alle vittime dello sterminio. Più che la pietà, all’artista interessa suscitare la consapevolezza dell’accaduto. Ed ecco allora una serie di vecchie valigie in cartone su cui egli dipinge una “galleria di ritratti” sfuggenti, smarriti, quasi consumati dalla stessa pittura che li elabora. Così, nomi e volti si specchiano a vicenda, come a voler trattenere uno sguardo che invece tende ad allontanarsi o a perdersi dietro il frettoloso “turismo della memoria”.
Le due mostre sono inserite nel programma di ArteFieraOFF (27 – 30 gennaio 2012).
In occasione di Art White Night, sabato 28 gennaio, apertura straordinaria delle mostre dalle ore 21.00 alle 24.00.
Inoltre sarà esposta l’opera in bronzo Shoah, che la scultrice Elena Cifiello dona al Museo Ebraico per il Giorno della Memoria 2012.
Alle ore 16.30, presentazione del volume di Emilio Drudi, Un cammino lungo un anno. Gli ebrei salvati dal primo italiano “Giusto tra le Nazioni”; interverranno Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna, Vittorio Emiliani, giornalista, Fabio Levi, Università di Torino. Sarà presente l’autore. Conduce Franco Bonilauri, direttore MEB.
Martedì 24 gennaio, alle ore 9.30 presso il Cinema\Teatro Marconi, Piazza Martiri della Liberazione, 5 di Sasso Marconi, la cerimonia di commemorazione alla memoria di Alfonso Canova, Giusto tra le Nazioni, e Anna De Bernardo, in collaborazione con: Comune di Sasso Marconi, Liceo Scientifico “E. Fermi” di Bologna, Istituto Agrario “B.Ferrarini”
Un’iniziativa per ricordare le figure di Alfonso Canova (1901-1975), Giusto tra le Nazioni, e Anna De Bernardo, tuttora vivente, con l’aiuto della quale Canova mise in salvo sei ebrei iugoslavi che vivevano come internati liberi nel comune di Sasso Marconi. Canova li nascose prima a Bologna, poi in un suo podere a Pianoro e infine organizzò la fuga di tre di loro in Svizzera. La scheda di salvataggio è stata pubblicata nel libro “Giusti d’Italia”. Anna De Bernado ha salvato anche altri ebrei (la famiglia Albahari), i cui discendenti vivono a Bologna.
Gli studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi” si sono impegnati in una ricerca di revisione storica dell’azione di salvataggio di Canova.
Lunedì 30 e martedì 31 gennaio alle 9:00, in collaborazione con Cineteca di Bologna, la proiezione riservata alle scuole presso il Cinema Lumière dei film:
WUNDERKINDER di Marcus O. Rosenmüller (consigliato a scuole secondarie di primo grado), 30 gennaio 2012 | ore 9.00
THIS MUST BE THE PLACE di Paolo Sorrentino (consigliato a scuole secondarie di secondo grado), 31 gennaio 2012 | ore 9.00
Nell’occasione, la Libreria del Museo Ebraico espone una selezione aggiornata di pubblicazioni dedicate alla Shoah, all’antisemitismo e allo sterminio in generale.
Dal 22 al 29 gennaio su tutti i volumi in vendita sarà applicato uno sconto del 15%.
FONTE: COMUNICATO DEL MUSEO EBRAICO DI BOLOGNA
Museo Ebraico di Bologna
Via Valdonica 1/5
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