Gio. Nov 21st, 2024

La GalleriaMichelaRizzo presenta due mostre personali: Andrea Frank – SYSTEMS / David Rickard – DISPLACEMENTS, a cura di Martina Cavallarin. Due artisti differenti per poetica, collocazione geografica, pratica linguistica, ma che indagano entrambi i sistemi di relazioni, gli accadimenti, gli effetti e un’inesorabile indagine del processo.

Dal comunicato ufficiale

 

Andrea Frank – SYSTEMS

I sistemi dinamici di Andrea Frank riguardano lavori fondati sullo stato di crisi: la trasformazione industriale e ambientale di vaste aree del pianeta hanno indotto della cause concatenate devastanti ed irrimediabili. Queste riguardano il collasso dell’ecosistema, l’estinzione di alcune specie di animali tra i quali famiglie di uccelli o generi di forme vegetali, e l’induzione di CO2 che ha vertiginosamente aumentato la temperatura della terra. Frank esplora questo tema complesso attraverso la lente di System Dynamics (SD, un metodo sviluppato a MIT, Instituto di Tecnologia del Massachusetts nel 1960) nel tentativo di capire come questo sistema scientifico dei diagrammi dei cicli casuali può essere applicato come solida base per la ricerca artistica e la sua produzione. Le fotografie sono delle immagini su plexiglas create attraverso un taglio laser e assemblate a parete con una tecnica a collage assieme ad altri oggetti. Altre serie di lavori sono costituite da fotografie di aule vuote del MIT e navi commerciali. I luoghi di educazione secondo Frank sono rappresentativi quanto simbolici dello smarrimento sociale in cui ci ritroviamo, e i giganti commerciali dei mari, di tutti i mari del mondo, sono la rappresentazione di un processo di globalizzazione incessante e inarrestabile. Gli studi condotti da Andrea Frank vanno in una direzione di “ecosostenibilità dell’arte” come metodo per massaggiare concettualmente il muscolo atrofizzato della coscienza collettiva.

 

David Rickard – DISPLACEMENTS

Il giovane artista neozelandese David Rickard lavora con differenti materiali dei quali indaga il punto di collasso, lo stato di massima tensione, l’esasperazione ed un tentativo sempre frustrato, ma mai fallimentare, di ordinare il caos. Per questa sua terza personale alla Galleria Michela Rizzo Rickard crea delle installazioni site specific essendo il suo lavoro strettamente correlato con lo spazio e con il campo d’azione in cui si svolge la battaglia concettuale dei cambiamenti di temperatura che sono costretti ad affrontare le opere. Dai raffinati disegni a matita e inchiostro che con tecnica maniacale raccontano il percorso di Testa, spalle ginocchia e dita dei piedi in puntini uniti in grafici in bianco e nero, al tatuaggio a parete che riprende la trama micro della texture di una moquette posta a terra, lo svolgimento della mostra passa a delle bombole sottoposte alla corrosione del propano, a scaffalature in legno che raggiungono il punto di cedimento sotto il peso eccessivo del denim per arrivare a ricomposizioni di lastre di vetro e alle fotografie della performance Exhaust con la quale David Rickard ha partecipato al collateral Round the Clock dell’ultima Biennale di Venezia. Ciascuno di questi progetti ha un solo comune denominatore che risiede nella sfida di comprendere quella zona infinitesimale in cui si passa dalla resistenza alla resa attraverso uno stress provocato ed esasperato dalla pratica ossessiva dell’arte.

 

GalleriaMichelaRizzo

Palazzo Palumbo Fossati

San Marco 2597, Venezia

www.galleriamichelarizzo.net

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