Il titolo della mostra AURS AL ARAB (OURS?) The Wedding Party! prende spunto dall’opera installativa di Sami Alkarim, grande artista iracheno, rifugiato politico negli USA.
Tratto dal comunicato a cura di Studio Pesci, Bologna
AURS AL ARAB è un modo di dire arabo internazionale che significa The Wedding Party: festa di sposalizio degli arabi. In modo sottilmente ironico, Alkarim, fa aderire l’espressione di gioia a un’installazione costituita da una mappa di tappeto, simbolo immediato e icona par excellance degli arabi, che diviene scultura e che rappresenta l’idea che si ha del mondo medio orientale.
A una prima superficiale visione però la mappa del medio oriente risulta diversa. Infatti solo ad un approfondimento ulteriore si realizza che è capovolta specularmente. L’est diventa l’ovest e viceversa. Nell’opera sono incorporati un video centrale che ripercorre momenti della rivoluzione egiziana e due video laterali che ritraggono marionette bamboline, a indicare come la rivoluzione sia fasulla o, per alcuni, pilotata e diretta da forze religiose. È per questo che la rivoluzione diviene festa!
Al titolo AURS AL ARAB, per assonanza verbale, è stato aggiunto l’(OURS?) in inglese: “LA NOSTRA?” sottinteso festa di sposalizio, ovvero RIVOLUZIONE?
La riflessione con tutti gli altri artisti si accende, diviene più ampia, dati gli accadimenti che stanno toccando le economie globali e l’Italia stessa. La festa è finita!
Gli artisti invitati sono:
Sami Alkarim (Iraq)
Salvatore Billeci (Lampedusa)
Hassan Hajjaj (Marocco/England)
Maurizio Maggi (Italia)
Maziar Mohktari (Iran)
Sonny Sanjay Vadgama (Kashmir/England)
Larissa Sansour (Palestina)
Nawras Shalhoub (Palestina)
Galleria OltreDimore
Piazza San Giovanni in Monte, 7
40124 Bologna
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