Una donna sola; attorno a lei, altre donne: un trio d’archi che punteggia le parole della prima. Un ritratto femminile vibrante e misterioso, proposto da Akròama, teatro stabile d’innovazione della Sardegna, che torna a Teatri di Vita con una nuova storia di passione e poesia: “Come vent’anni fa”, scritto e diretto da Lelio Lecis e interpretato da una intensa Lea Karen Gramsdorff, attrice cinematografica lanciata da Ettore Scola (“La cena”, come figlia di Stefania Sandrelli), poi presente in numerosi film e film televisivi, da “Pontormo” a fianco di Joe Mantegna e Lurent Terzieff, fino a “Einstein” di Liliana Cavani. Lo spettacolo “Come vent’anni fa” è in programma martedì 13 e mercoledì 14 dicembre, alle ore 21, a Teatri di Vita a Bologna (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it), ed è la storia di un’attrice che ripete la sua parte di Ecuba, straziata dal dolore tra le fiamme della sua città in rovina, ma anche della commessa di una polleria che riempie di contrappunti grotteschi l’anima tragica del suo sogno di teatro: due donne in una, o meglio due identità scisse e riunite a raccontare un’emozionante inquietudine femminile. Allo spettacolo prende parte il trio d’archi formato da Ottavia Guarnaccia, Chiara Moccia e Giada Vettori. Musiche originali di Mauro Palmas; arrangiamenti di Riccardo Leone.
Una donna sola, malinconica, visionaria, ripercorre con le parole situazioni personali, sospese in un’atmosfera per lei stessa indecifrabile, di realtà o pura invenzione. A tratti la donna ricorda di avere un altro ruolo, forse ancora una visione, nel quale impersona/incarna Ecuba, urlante il suo dolore tra le fiamme che devastano Troia. In una continua e doppia dissociazione dell’essere, prestando il proprio corpo allo spirito estremamente sconvolto della moglie di Priamo, la donna viaggia a forte velocità verso la completa solitudine, nella quale solo le sue invenzioni e le possessioni di Ecuba troveranno vita.
Ambiente, luci, echi acustici e mnemonici, interpretazione, contribuiscono a far risaltare la suggestione e il lirismo della tragedia euripidea; musiche, oggetti e verbalizzazioni contemporanee richiamano al mondo della coscienza le impronte indelebili del classico e del mito che fortunatamente tracciano l’anima nelle nostre frammentazioni e solitudini metropolitane. Ma l’attrice, che si cimenta col teatro tragico, è nella vita di tutti i giorni un’oscura commessa di polleria. La recitazione è per lei una liberazione, la fuga dall’oblio a cui è condannata. E la vena grottesca si insinua nelle pieghe della storia…
Ancora un intenso ritratto femminile per Lelio Lecis, per entrare nelle pieghe dell’anima e raccontare il dolore esistenziale, ma con un tratto di levità e spunti grotteschi che rendono lo spettacolo intrigante e suggestivo. Anzi, seducente, come la protagonista, che recita accompagnata da un trio d’archi che esegue musiche dal vivo.
Akròama, fondato a Cagliari nel 1977, è una delle realtà storiche del teatro italiano d’innovazione. Diventato “centro di ricerca teatrale” nel 1987 ha sviluppato oltre alla produzione di spettacoli anche un intenso lavoro di promozione della cultura teatrale nel territorio sardo, arrivando a gestire due teatri: il Teatro delle Saline e il Teatro di Monserrato, tuttora attivi. Tra gli spettacoli più significativi realizzati da Akròama, e presentati nelle scorse stagioni a Bologna da Teatri di Vita, ricordiamo: “La casa della madre” e “L’ultimo sogno di Balloi Caria” (i due spettacoli che negli anni ’80 rivelarono a livello anche internazionale il talento visionario-mediterraneo della compagnia), e poi “Stanza con giardino”, “La signorina Julie” (di Strindberg), “Il paese del vento” (da Grazia Deledda), “La creatura” (da Ibsen).
TEATRI DI VITA
Centro Internazionale per le Arti della Scena
via Emilia Ponente 485 – 40132 Bologna – Italia
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