Oggi alle 6.00 del mattino il sindaco di Bologna, un po’ a sorpresa, ha fatto sgomberare il cinema Arcobaleno occupato in pieno centro. Va detto che lo aveva detto fin dall’inizio che questo sarebbe stato il risultato della protesta dopo avere praticamente negato il dialogo agli occupanti in nome della legalità. Come sempre due pesi e due misure. Pur non condividendo le occupazioni, se un simile atto, dopo pochi giorni di occupazione, fosse stato portato a termine dal sindaco Alemanno a Roma si sarebbe gridato allo scandalo su tutti i giornali. Ora no. Il sindaco è del PD e tutto va bene.
Ho un recente ricordo del segretario del PD Bersani che protestava sui tetti delle fabbriche con gli operai occupanti… Che dire… Forse il problema stava nel fatto che la protesta si svolgeva sotto le finestre del Comune, non era in periferia, in una fabbrica in mezzo alla campagna. Troppo fastidio. Ai manifestanti è stato concesso un altro spazio, l’ex Teatro San Leonardo, un po’ più distante dalla Piazza Maggiore, centro della città.
Quando non si riesce a dialogare con normali manifestazioni di dissenso e protesta che crescono nella società, seppure radicali e non condivisibili, quando non le si sa risolvere dialogando, allora non si è all’altezza del ruolo che si ricopre. Il risultato sarà quello di generare ulteriore tensione e creare dei pericolosi precedenti di limitazione della libertà di protesta.
“La Fattoria degli Animali” di Orwell resta purtroppo il libro principe delle nostre democrazie al tramonto che aprono la strada alla tecnocrazia.
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