Gio. Nov 21st, 2024

La recrudescenza della crisi economica si sta trasferendo viralmente alla politica. Stiamo assistendo ad una mutazione genetica del virus della crisi. Negli Stati Uniti si è fatto fronte ai problemi agendo su più fronti ma mai mettendo in discussione il ruolo dei politici, dei partiti dominanti, della forma dello Stato federale e del Presidente. Anzi, sembra che negli Stati Uniti sia ben chiaro che la colpa della situazione attuale è dalla speculazione finanziaria messa in campo per anni dalle banche protette policamente dai loro lobbisti.

Invece in Europa sta accadendo qualcosa di strano. La BCE finanzia le banche in crisi offrendo liquidità a piene mani e scarica le nazioni al loro destino. Le due nazioni più fragili politicamente, la Grecia e l’Italia, con alle spalle due governi criticabili e ancora prima due dittature, hanno alzato bandiera bianca ai mercati finanziari che le stanno dissanguando e hanno deciso, in un modo o nell’altro, di destituire i propri governi in carica, buoni o pessimi che potessero sembrare, per sostituirli con un gruppo di tecnici guidati da un tecnocrate con alle spalle l’economia finanziaria, con le mani dentro i meccanismi delle banche e dell’Unione Europea, che ricordiamolo è un’unione basata per ora solo sull’economia e sull’Euro, oltretutto questi tecnocrati hanno alle spalle la teoria finanziaria degli Stati Uniti. La Spagna, altra nazione simile alle prime due, vacilla.

Cosa sta succedendo? In quale pasticcio ci stiamo mettendo? Ne verremo fuori più forti o diversi? Quale forma di stato sta nascendo sotto le macerie e le ricorrenti scosse della crisi economica in atto? Sta forse apparendo il volto del potere delle nostre democrazie per anni celato dalla politica? Il popolo di debitori si sta piegando a chi detiene i crediti? Lo Stato Nazione indebolito sta facendo riemergere il potere dei singoli e dei gruppi non riuscendo più ad essere un baluardo per i più deboli? La teorizzazione dello stato leggero delle destre ha sparpagliato i grandi gruppi popolari e il singolo si trova a correre da solo sotto l’occhio vigile del tecnocrate?

I politici eletti, purtroppo in gran parte impreparati e con un’idea di politica al servizio del loro stipendio, non del bene delle nazioni che gli danno da mangiare, si ritirano sperando che il tecnocrate di turno faccia quello che loro mai e poi mai farebbero altrimenti perderebbero le elezioni per i prossimi vent’anni. Forse non saprebbero neppure prendere una decisione buona vista la situazione complicata. Ma dopo? Il tecnocrate… Diventerà Tecnocrazia?

Da Wikipedia (finchè esiste…): “In tutti i casi (in tecnocrazia n.d.r.) le capacità tecniche e di leadership vengono selezionate attraverso processi burocratici sulla base di conoscenze specializzate ed esperienza tecnica piuttosto che in base ad elezione democratica.”

Forse non è un male. Forse è qualcosa di diverso… Chissà. Forse dovremmo farci tutti un po’ di domande… O farci la nostra vita e non pensarci più.

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