Ancora un omaggio a Pier Vittorio Tondelli, a cui è dedicata la stagione di Teatri di Vita nel ventesimo anniversario della morte. A proporlo è la compagnia fiorentina Teatri d’Imbarco, con la mise en espace “Ombre d’estate”, diretta da Nicola Zavagli e basata sul romanzo “Rimini”. Un romanzo che vede come protagonista la città romagnola e i suoi abitanti e frequentatori estivi, “spiati” da un Tondelli capace di grandi acutezze nel cogliere la personalità di un e di un’epoca (il libro è del 1985). Il lavoro viene presentato, con l’interpretazione di Beatrice Visibelli, Marco Natalucci, Giulia Attucci, Giovanni Esposito, venerdì 28 ottobre, alle ore 21, a Teatri di Vita a Bologna (via Emilia Ponente 485; info 051.566330 – www.teatridivita.it).
Flash back, esterno/notte, per un autoritratto dello scrittore da giovane. Leggere “Rimini” seguendo la vicenda sentimentale dello scrittore nella sua iniziazione alla vita. Seguirlo nei suoi spostamenti esistenziali alla ricerca di una impossibile felicità artistica e amorosa nei luoghi del suo immaginario: quella Riviera trasfigurata dall’amore letterario d’un Chandler e una Firenze scenicamente immobile nella sua eterna bellezza. Leggere Tondelli cercando un’astrazione come un classico, lasciando sullo sfondo il variopinto scenario d’un tempo. Per un viaggio lungo la notte di un’inquietudine che si placava solo all’alba, nella solitudine d’una camera d’albergo.
Terzo romanzo dopo “Altri libertini” e “Pao Pao”, “Rimini” rappresenta una svolta importante nell’opera di Tondelli. Abbandonato il racconto generazionale e frammentario, lo scrittore di Correggio concepisce un vero e proprio romanzo di costume e polifonico, dove l’ambiente e i personaggi fanno riferimento alla capitale per eccellenza del divertimentificio, mettendone in luce gli aspetti più complessi e nascosti. La storia portante è quella del giornalista milanese sbattuto dalla propria redazione in Riviera come responsabile della “Pagina dell’Adriatico”, attorno a cui ruotano un politico trovato morto, una tedesca in cerca della sorella, due registi che vogliono fare un film, un musicista che suona il sax, e uno scrittore gay in depressione d’amore, dietro cui si cela – come sempre nei romanzi e nei personaggi di Tondelli – l’alter ego dell’autore. Insomma, un’estate davvero calda nella quale la metropoli del divertimento si trasforma nello snodo di vicende tutt’altro che rassicuranti: ombre d’estate, proprio come il titolo dello spettacolo-mise en espace di Teatri d’Imbarco.
Pier Vittorio Tondelli nasce a Correggio (Reggio Emilia) il 14 settembre 1955. Frequenta il liceo classico e prende parte all’associazionismo cattolico. Nel 1975 si iscrive al Dams di Bologna. Nel 1980 Feltrinelli pubblica il suo primo romanzo, Altri libertini, sequestrato alla terza edizione dall’autorità giudiziaria per il reato di oscenità (il processo si chiude con l’assoluzione). Durante il servizio militare scrive le cronache della vita in caserma per “Il Resto del Carlino” e “La Nazione”, da cui prende forma il suo secondo romanzo Pao Pao (1982). Inizia a collaborare con “Linus”, a scrivere un nuovo romanzo (Rimini, pubblicato nel 1985) e il testo teatrale Dinner Party. Sempre nel 1985 si dedica al progetto “Under 25”, che si prefigge di raccogliere annualmente in volume i racconti dei giovani scrittori. Il primo volume Giovani Blues esce nel 1986, anno in cui Tondelli si trasferisce a Milano (il secondo, Belli & perversi, è del 1987; il terzo, Papergang, è del 1990). Pubblica poi in sole 24 copie Biglietti agli amici (una seconda tiratura sarà di 500 copie), con il quale abbandona i toni mondani per esplorare discorsi più intimi, che approderanno nel 1989 nel romanzo Camere separate, considerato come il libro della maturità. Nel 1990 esce per Bompiani il primo numero di “Panta”, rivista letteraria a tema monografico ideata dallo scrittore insieme ad Alain Elkann ed Elisabetta Rasy. Nel 1990 esce il primo dei due volumi, ideati con Fulvio Panzeri, di Un weekend postmoderno, raccolta di tutta la produzione giornalistica, letteraria e saggistica di Tondelli degli anni ’80. Nel 1991 si trasferisce nuovamente a Bologna e alla fine dell’estate, di ritorno da un viaggio in Tunisia, è ricoverato a Reggio Emilia duramente colpito dall’Aids, malattia sulla quale mantiene uno stretto riserbo, e che lo conduce alla morte il 16 dicembre 1991.
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