Dal 22 ottobre al 3 novembre la Galleria “Arianna Sartori – Arte” di Mantova, in via Ippolito Nievo 10, ospita la mostra dell’artista Paolo Tomio intitolata “Lo stupore immaginario”. Accompagna la mostra un catalogo appositamente realizzato con presentazione del critico Maurizio Scudiero. La galleria sarà aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30.
Dal comunicato stampa
Un fil rouge dall’astrazione futurista alle cromo-forme di Paolo Tomio
di Maurizio Scudiero
Scrivevo nel giugno scorso, nella presentazione della mostra Senza confine, che vedeva a confronto quattro artisti russi e quattro italiani (tra i quali, appunto, Paolo Tomio), che egli aveva il “valore aggiunto di quella ‘poetica fantasia’ che è appunto tipica della professione dell’architetto”. In altre parole, la sua formazione, fatta non solo di utopica invenzione ma anche di “rigore costruttivo”, gli permetteva di accostarsi all’arte non (o non solo) con appunto lo slancio utopico della “creatività”, o se si vuole usare un termine desueto della “ispirazione”, ma anche con un attitudine progettuale e fattuale che è propria nelle modalità del suo lavoro. E’ per questo che i suoi quadri non sono “dipinti” ma invece realizzati con gli “strumenti della professione”, vale a dire la stampa da computer, quella digitale in genere.
Anche questo è un segno della modernità, o meglio della contemporaneità: vale a dire realizzare prodotti artistici con qualunque mezzo, non importa quale.
Bisogna però intendersi subito. La sua non è una “imitazione”, o meglio una “dissimulazione”, della pittura vera e propria, ma piuttosto una sua “interpretazione”, una sorta di “codice visivo” che si fonda sul superamento delle coordinate eminentemente tecniche con le quali si trova faccia a faccia con il suo lavoro. E’ un “piegare” ai suoi scopi i software di “simulazione” tridimensionale dei volumi architettonici, introducendovi ardite attitudini formali, curvilinee, aerodinamiche. (…)
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