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Il muro di Berlino, agosto 2008, foto de "Il Pensiero Artistico"

Sono orgoglioso di pubblicare qui in prima pagina l’articolo che ci ha gentilmente inviato Marco Bozza. Una riflessione lucida ed impietosa sulla situazione culturale, sociale ed economica dell’Italia. Dice Marco Bozza:

“Il tempo si sta prendendo gioco di noi, poiché ne abbiamo affidato lo scadere a gente incapace di aggregare pensiero positivo e benessere individuale. Il nostro tempo, come il nostro Paese, hanno ormai azzerato le lancette che non riescono più a ripartire.”

Vorremmo aggiungere un auspicio: le lancette ripartiranno quando toglieremo il tempo agli incapaci cui incautamente lo abbiamo affidato! Comunque sia, siamo milioni e non siamo tutti uguali. Il muro di Berlino in foto è uno degli esempi più eclatanti di quanto si è appena scritto. Un’intera nazione era sprofondata nella paura, nel sospetto, nella corruzione e si era fermata, ma è rinata sotto i colpi dei picconi della Libertà… Non di tutti… Ma di molti si! (Stefano Boninsegna)

 

Il tempo

(di Marco Bozza)

 

Il tempo è sempre stato un bene prezioso. Un bene che speri nella vita ti possa regalare altro bene, e non fermarsi mai.

Nel tempo agiti i tuoi sogni, le tue idee, gli obiettivi di una vita tranquilla, con i suoi ostacoli e con le soluzioni per poterli superare.

Il tempo ci regala saggezza, umiltà, capacità di metterci alla prova.

Il tempo ci dà gli strumenti per crescere, per capire, per sorprenderci delle nostre passioni.

Il tempo ci rende grandi, ci modella caratterialmente e ci fa parlare in un modo durante l’adolescenza per poi sovvertire i nostri convincimenti in età adulta.

Solo le idee, quando si affastellano nella nostra mente, possono permetterci di guardare indietro per poi poter camminare in avanti. Solo se cambi idea sei un uomo, che fai della coerenza critica una bandiera di vita.

Il tempo accompagna la nostra vita, vita che vorresti spendere in una società viva, dinamica, capace d’insegnarti qualcosa.

Vorresti che il tempo speso a studiare, a pensare, a cercare un lavoro, a fare sport, ti desse quell’arricchimento in più che speri di ottenere uscendo di casa.

Vorresti poter dare al tuo tempo la fraganza delle stagioni migliori, quelle in cui il clima è mite, ove il corpo non avverte disagio e la mente si apre dolcemente.

Vorresti spendere il tuo tempo nel cercare punti di riferimento, non solo nella politica, ma anche in altri circuiti.

Vorresti che il tuo tempo così come il tempo degli altri possa essere eticamente virtuoso, ove è giusto rimproverarsi quando si sbaglia e magnificarsi nel bene.

Il tempo che vorrei ha bloccato il suo scorrere. Non ha trovato impulso etico e dignità umana. Si è impantanato nel banale e si è sciolto nei meandri di un paese ingiallito come foglie autunnali alzate dal vento.

Il tempo si sta prendendo gioco di noi, poiché ne abbiamo affidato lo scadere a gente incapace di aggregare pensiero positivo e benessere individuale.

Il nostro tempo, come il nostro Paese, hanno ormai azzerato le lancette che non riescono più a ripartire.

Quando il tempo si ferma, anche l’uomo ha finito la sua corsa.

 

Marco Bozza

http://marcobozza.blogspot.com

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