“Genus Bononiae”, un progetto per Bologna della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna guidata dal Presidente prof Fabio Roversi-Monaco, sta mostrando il suo volto concreto a mano a mano che si portano a termine i tanti lavori che lo compongono e che, per la sua importanza e grandezza, lo hanno esposto più che a critiche, a una sorta di giudizio sarcastico sulla possibilità di portarlo a termine. Invece eccoci a presentare un altro tassello del progetto con la presentazione della mostra “Bob e Nico” dedicata all’esperienza artistica di Roberto Benigli, premiato con l’Oscar, e l’attrice e sua compagna Nicoletta Braschi. Una coppia che non può non ricordarci un’altra coppia da Oscar indimenticabile, Federico Fellini e Giulietta Masina. La mostra fa anche da preview, dopo il Premio Furla, al recupero completo di P.zo Pepoli che verrà inaugurato a novembre 2011.
Questa mostra va vista in prospettiva assieme al Premio Furla, alla presentazione di P.zo Fava, il contenitore nobile dell’arte a Bologna come lo è stato P.zo Grassi a Venezia, ai tanti eventi presentati in occasione della notte bianca di Arte Fiera 2011, al restauro completo non solo dei palazzi ma anche delle strade adiacenti, prospettiva che permette di cogliere il progetto “Genus Bononiae”, un progetto di rinascita della città di Bologna che parte dall’arte unendola allo show business – perchè siamo ormai maturi per tornare all’arte che cresce se vale, sostenuta dal capitale privato e non da interventi pubblici a pioggia che spesso premiano solo pretese autoreferenziali – per passare all’economia, alla capacità della città di catalizzare investimenti, energie e naturalmente pubblico; un progetto di rinascità culturale ed economica che è anche un progetto per l’Italia.
Seguono la presentazione del prof Fabio Roversi-Monaco Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e una breve anticipazione della mostra “Bob e Nico”, tratte dai comunicati ufficiali.
Genus Bononiae, un progetto di rinascita per Bologna
“La soddisfazione che mi sento di esprimere oggi è quella di vedere insieme alla mostra “Bob e Nico” il completamento della parte architettonica di un grande edificio bolognese del quale la città nell’ultimo secolo conosceva praticamente soltanto le mura esterne medioevali.
Un luogo che ha rivelato bellezze superiori a qualsiasi previsione, anche perché la pessima destinazione che gli era stata riservata non consentiva probabilmente di percepire quanto di bello e di nobile in esso fosse racchiuso.
Come avvenuto per Palazzo Fava e per la Chiesa di San Colombano, anch’essi luoghi dimenticati per decenni e malamente utilizzati, Bologna e la nostra Italia possono riprendere visione di quanto di meglio esiste in una città carica di storia. Così come possono farlo i visitatori degli altri paesi, che speriamo di moltiplicare una volta completato il percorso Genus Bononiae.
Il percorso, che sarebbe riduttivo definire soltanto museale, è nella città, nelle sue strade più antiche che fungono da corridoio di collegamento e nei palazzi come questo che ne costituiscono i luoghi, le stanze destinate a illustrare con caratteri assolutamente innovativi, 2500 anni di storia della stirpe bolognese.
Non è un “Museo”, ma un percorso storico, culturale e artistico che intende far comprendere la grande storia di Bologna alla generalità dei cittadini e dei visitatori. Dunque un percorso che prende in considerazione date, eventi, opere d’arte e opere umane particolari, importanti documenti, reperti originalissimi, ignoti ai più e di ogni tipo. Innanzitutto è un modo nuovo di vivere la storia, l’arte e la cultura di una comunità.
Chi entra può comprendere quello che vede e quindi uscire non con l’impressione di aver adempiuto ad un dovere, ma con il desiderio di tornare per capire meglio e approfondire, immaginando fino in fondo. In questo senso i documenti legati all’innovazione, alla comunicazione e alla multimedialità svolgono un ruolo di decisiva importanza.
Ma Palazzo Pepoli è di più poiché il suo perfetto restauro nelle sue linee grandiose, contiene una soluzione quasi ideologica – quella dell’arch. Mario Bellini – che dà una grande dimostrazione di come in certe situazioni l’architettura contemporanea più avanzata sia il modo migliore per riacquisire alla comunità palazzi antichi rendendoli completamente utilizzabili.
Sotto questo profilo Palazzo Pepoli è più che un manifesto: è l’emblema di una concezione del restauro che nel nostro paese – finora restio e spesso inutilmente conservatore – può trovare imprevedibili e formidabili linee di sviluppo.
E ora con il restauro architettonico pressochè concluso si volatilizzano le polemiche e le difficoltà spesso ispirate a mancanza di conoscenza e a precostituito risentimento. E forse indurranno i molti, che si sono così fortemente impegnati nell’impedire di fare, a pensare che sarebbe stato meglio attendere prima di giudicare.
Ma, vorrei sottolineare che questa non è una inaugurazione del Palazzo inteso come sede principale di Genus Bononiae perché la parte interessata a questa splendida esposizione è solo il 50% e perché manca ancora l’allestimento dell’intero Palazzo. L’inaugurazione avrà luogo a novembre e con essa l’intero percorso Genus Bononiae potrà dirsi completato.
L’avere in mostra quanto Benigni ha saputo fare nel corso di lunghi anni di impareggiabile e luminosa attività artistica ed avere qui Roberto e Nicoletta Braschi rende ancora più importante questa giornata e inducono ad una spinta di ottimismo che in questi tempi in genere e in Bologna in particolare appaiono segnati da mancanza di entusiasmo, mancanza di coraggio e incomprensibile semplificazione nell’approccio alle grandi tematiche della cultura”. (Prof Fabio Roversi-Monaco)
Bob e Nico
Il racconto dell’avventura umana e artistica di una coppia molto molto speciale.
Roberto Benigni e Nicoletta Braschi ci portano per mano nella rivisitazione del loro passato, remoto e più recente, avvalendosi di tutti i materiali disponibili: filmati, video, foto, testi, locandine, oggetti di scena, costumi ecc.
Una ventina di situazioni espositive – anche istallazioni pensate ad hoc – non una pedante ricostruzione cronologica, ma delle illuminazioni (delle “estreme sintesi”) su alcuni dei momenti e degli aspetti più significativi di una pratica creativa totalmente condivisa. Infatti, se l’icona Benigni ha conquistato un prestigio e una popolarità assolutamente unici nel panorama italiano e internazionale, è altrettanto vero che Nicoletta non è solo la coprotagonista immancabile di tutti i film di Roberto, ma è anche la sua musa ispiratrice e, contemporaneamente, la sua produttrice, oltre che, naturalmente, da molti anni, la sua compagna: insomma, una figura assolutamente fondamentale nella vita e nella carriera della nostra star comica più amata.
Come pure condivise sono le motivazioni prima di tutto morali (e affettive) che hanno spinto Nicoletta e Roberto a proporre alla Cineteca di Bologna di organizzare questo evento, il cui profitto economico (ma anche la ricaduta mediatica e promozionale) sarà tutto devoluto a favore dell’IRST, un importante istituto di ricerca sui tumori sito a Meldola, vicino a Forlì.
Esposizione a Palazzo Pepoli, via Castiglione 8 a Bologna, nei pressi delle Due Torri
5 maggio – 6 agosto 2011
ATTENZIONE AGLI ORARI RIDOTTI
Dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 22.00
Sabato e domenica dalle 11.00 alle 22.00
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