La Galleria “Arianna Sartori – Arte” di Mantova, nella sede di via Cappello 17, dal 9 al 21 aprile 2011, presenta la mostra personale dell’artista milanese Rosida Mandruzzato Vettori intitolata “La trama dell’indefinito”.
Rosida Mandruzzato Vettori ritorna con questa mostra alla Galleria Arianna Sartori dove già aveva esposto nel 2004 e nel 2006.
Dal comunicato stampa ufficiale
“Rosida Mandruzzato Vettori a guisa di un ispirato compositore musicale, fissa le sue intuizioni artistiche sul pentagramma della tela evocando i ritmi e le melodie di un canto polifonico, così che la sua opera possa manifestare la grande ricchezza di idee che la guidano nella ricerca di verità supreme. Passa in crescendo da una morbidezza coloristica iniziale a picchi cromatici ai quali affida la sua particolare ed intensa sensibilità. Per cui ogni opera diventa lo specchio di una profonda interiorità che balza con forza verso la luce alla scoperta di un metro visivo accattivante, logico e razionale.
Dal grande mare dei sentimenti, ora reso burrascoso dagli eterni contrasti, ora riflettente la calma piatta e la musicalità di una tranquilla risacca simbolo ideale di un equilibrio raggiunto, l’autrice estrae i suoi elaborati accordi visivi e accompagna, tenendolo per mano, l’osservatore dei quadri e lo guida alla scoperta dei significati più reconditi.
Scheletri nostalgici di città lontane, di torri ardite e di case che sublimando nel ricordo, sembrano svanire nella luce dorata di un improbabile tramonto o di un’alba tragica screziata di viola, sembrano balzare verso una dimensione agorafobica senza tempo. E cieli stagionali illustrati con astratta incisività, basati su di una scarna, ma tanto efficace valenza coloristica, passando da un senso primaverile di rinascita ad entusiasmi estivi e da un’aura decadente, si arriva al brivido di un gelo che tanto richiama paure, smarrimenti e disperazioni di dantesca memoria.
Ogni episodio è articolato in modo da creare un “trait d’union” fra la concretezza della realtà e la sua proiezione nel novero dei ricordi entro i quali permane soltanto il flash abbagliante dell’impressione. Esemplare in questo è la preziosa “Tauromachia”, nella quale il rosso chiaro e scuro e la polvere dorata irti di banderillas, creano un profilo che compendia prepotenza, forza bruta, coraggio, freddo calcolo, sabbia e forse anche la pietà che alberga sotto le ali della morte.
Quella di Rosida è una pittura estremamente gradevole pure dal punto di vista estetico, nonostante la sua energica arditezza perché riesce ad imprigionare anche le più alte visioni in un contesto euclideo, come a voler ancorarsi saldamente all’approdo di una realtà sfuggente che tende all’infinito”. (Ottavio Borghi, Maggio 2010)
Galleria “Arianna Sartori”
Mantova – via Cappello, 17
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