CRONOS – Quel che resta della memoria
a cura di MAURO FIORESE
Dal comunicato stampa
Il percorso inizia con “Wor(l)ds”, una ricerca sulla memoria dell’oggi in cui l’artista, come un archeologo del presente, recupera e trasforma parole e immagini tratte delle pagine dei giornali di tutto il mondo. Un affresco postmoderno tra echi della cronaca e le lacerazioni del nostro vivere quotidiano.
Il visitatore troverà poi una grande opera dal titolo “The Wall”, imponente istallazione di 232 opere a tecnica mista in cui è presentato un vero e proprio muro di quel che resta del nostro tempo: anche qui, forme di scritture e segni del nostro tempo, quasi macerie di un’apocalisse contemporanea, metafora potente di una società liquida che sembra smembrarsi e che trova identità anche in due grandi sculture circolari.
La mostra prosegue con il ciclo “Liturgie”: una ricerca sull’ambiguità delle immagini e delle parole nella politica, mentre le serie “Amami”, presenta un omaggio anche alla Verona shakespeariana, attraverso il recupero di vecchie fotografie di album famigliari per far rivivere il ricordo e la memoria di amori lontani e perduti nell’oblio. Piccoli frammenti trasformati dall’intervento dell’artista, tra rivelazioni e negazioni, ferite e tracce di un amore che supera il confine del tempo.
La mostra presenta anche una sezione che identifica la caratteristica d’impegno civile dell’artista: “Vuoti di memoria” è, infatti, un viaggio nell’Italia dei valori fondanti della rinascita dell’Italia dopo la guerra.
L’esposizione prosegue con il ciclo “Assenze”, una bellissima e poetica ricerca sulla sedimentazione dello sguardo nella nostra memoria attraverso la rilettura delle grandi opere d’arte alle quali è stata sottratta una figura, metafora dell’assenza come presenza ancora più visibile e potente.
“I bambini di Roman” è invece un’installazione che tocca il tema dell’olocausto attraverso un omaggio al grande fotografo Roman Vishniac che profeticamente ha fermato il tempo e testimoniato la vita nel ghetto di Varsavia prima dell’arrivo del nazismo.
Infine, la personale di Colin sarà arricchita da una performance interattiva intitolata “Vie di Memoria” che prevedrà l’interazione e la partecipazione del pubblico tra le opere che sono state realizzate negli altri eventi in altre città del mondo come New York, Milano, Roma, San Pietroburgo, Napoli, Buenos Aires.
A corredare la mostra un cortometraggio sull’autore realizzato dal curatore della mostra Mauro Fiorese.
Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Verona
dal 13 marzo al 15 maggio 2011