Costruiamo insieme il Mondo che Verrà. È questo il titolo della grande consultazione lanciata oggi dal WWF Italia che attraverso il proprio sito web e canali social chiede a tutti i cittadini di esprimere la propria opinione sul mondo da costruire una volta che l’emergenza sanitaria legata al contagio da COVID-19 sarà superata.
La pandemia contro cui tutto il Pianeta sta lottando ha messo in evidenza le nostre fragilità, cambiando le nostre certezze, le nostre relazioni sociali e il nostro modo di lavorare. Ha stravolto la nostra economia e la nostra società. La strada che sceglieremo per affrontare la crisi conseguente a questa emergenza sarà fondamentale non solo per costruire un futuro di benessere sostenibile, ma anche per prevenire ulteriori futuri drammi sanitari .
La scienza ci dice che malattie come il COVID-19, che mettono in pericolo la nostra salute e le nostre società, sono collegate al traffico di specie, alla distruzione degli ecosistemi e al nostro impatto sulla biosfera. Questo aspetto è stato approfondito nel report Pandemie, l’Effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi (che è possibile scaricare qui) da cui emerge un legame molto stretto tra le malattie che stanno terrorizzando il Pianeta (non solo il COVID-19) e le dimensioni epocali di consumo di natura che la Terra sta subendo e che ogni anno cresce a ritmo forsennato.
Ecco perché, oggi, è necessario scegliere la strada da percorrere per un benessere davvero sostenibile, equo e in armonia con la natura. Per questo la campagna “Il mondo che verrà” chiede a tutte le persone di esprimere la propria opinione, la propria visione, le proprie speranza con un messaggio, una proposta da postare sul sito wwf.it (qui la pagina della Campagna).
“Di fronte alla crisi, è venuto il momento di scelte innovative per razionalizzare l’uso delle risorse naturali, migliorando i meccanismi di produzione (che devono diventare davvero sostenibili), i modelli di consumo (che non possono non essere responsabili) e i modelli sociali nel loro complesso. È venuto il momento che i sistemi naturali e i servizi che essi offrono all’umanità diventino un patrimonio comune. È venuto il momento di ridurre il debito naturale che continuiamo ad accumulare sulle spalle dei nostri figli”. Si legge nel manifesto che continua: “L’emergenza che stiamo vivendo ha reso evidente la necessità di un cambiamento collettivo a cui, tutti insieme, siamo chiamati a dare il nostro contributo: tornare al passato non è una opzione percorribile. Scegliere le priorità per la ricostruzione dipende da noi. Queste priorità possono guidare la costruzione della nostra società dopo la crisi, a condizione che noi tutti prendiamo in consegna:
- la cura per il benessere e la salute delle persone, che vengono prima del profitto;
- la difesa degli organi vitali del Pianeta, come le foreste e gli oceani, che sono un patrimonio comune dell’umanità;
- azioni immediate contro la crisi climatica, per la riduzione dell’inquinamento, per trasporti ed energia sostenibili, per la difesa delle aree naturali ancora integre e restauro degli ecosistemi naturali deteriorati dall’uomo;
- la difesa del suolo dall’invasione del cemento;
- l’espulsione dei veleni dall’agricoltura per mettere in sicurezza il cibo che mangiamo e l’acqua che beviamo;
- la protezione della biodiversità animale e vegetale, terrestre e marina che sostiene le nostre esistenze e rende la vita sul pianeta meravigliosa”.
“Così come tutti insieme abbiamo affrontato la crisi sanitaria che ha provocato tanti lutti e tante difficoltà all’Italia ora tutti insieme abbiamo la necessità di costruire il Mondo che Verrà, ossia il mondo dopo il COVID-19”. Ha dichiarato la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che chiede a tutti i cittadini di far sentire la propria voce: “Abbiamo dimostrato grande coraggio e altruismo in questa prova che ci ha impegnato in una lunga serie di sacrifici per tutelare la nostra salute. Ora è il momento di dimostrare altrettanto coraggio e determinazione nel costruire il nostro futuro e quello dei nostri figli. Sia per quanto riguarda l’economia che per i nostri modelli di produzione e consumo dobbiamo ascoltare la scienza. Quella stessa scienza a cui ci affidiamo per superare il Coronavirus e che ci dice, da tempo, che scelte concrete e sostenibili per mettere al sicuro il nostro capitale naturale non sono rimandabili. Il mondo che verrà dipende da noi, perché noi siamo le scelte che facciamo!”.