Claudio Motta
Melismelis srl
Tetti allestiti con alberi e piante, giardini pensili, terrazzi ricoperti di prati, e persino orti, si stanno diffondendo sempre più nei centri urbani di tutto il mondo. New York ha già stabilito per legge l’obbligatorietà dei “tetti verdi” per tutti i nuovi edifici e quelli in ristrutturazione. In Italia, Milano ha approvato il Piano di Governo del Territorio per il 2030 che, fra le altre cose, darà la possibilità di ripensare ai tetti degli edifici come aree su cui puntare per uno sviluppo sostenibile della città.
Le coperture vegetali sugli edifici offrono, infatti, notevoli vantaggi: migliorano la salute e riducono l’inquinamento ambientale, rinfrescando e rendendo più vivibili case e città. È convinta già da tempo di questo nuovo orientamento green Tiziana Monterisi – esperta di architettura bioecologica che ha eliminato completamente dai propri cantieri l’impiego di materiali di origine petrolchimica, sostituendoli con materiali 100% naturali –, che non a caso è stata selezionata da Clever Cities – Comune di Milano per il bando “Rinverdiamo Milano – Il verde su tetti e pareti” nell’elenco dei progettisti esperti. Inoltre, due progetti dell’architetto sono passati alla seconda fase del bando: si tratta di un tetto di 550 mq in via Russoli e di un altro tetto di 240 mq in via Bronzetti, che verranno entrambi trasformati in tetti giardino.
“Sappiamo che il Comune di Milano ha effettuato una mappatura che rileva come ad oggi 14 milioni di mq potrebbero diventare tetti giardino – afferma l’architetto Tiziana Monterisi -. Al momento i tetti giardino in città sono meno di 1 milione di mq, quindi il potenziale lavoro da fare per il benessere dei cittadini è altissimo. Soprattutto se si considera che il verde sui tetti abbassa la temperatura dell’aria di circa 5°. Il vantaggio è evidente, tenendo conto che su un tetto giardino la temperatura in estate varia tra i 25/30°, mentre su un tetto con guaina la temperatura può arrivare fino a 80°”.
Ma c’è di più! Di fronte alla pandemia di COVID-19, appare quanto mai necessario puntare a una rigenerazione urbana. Oltre a esserci una presunta relazione fra l’inquinamento ambientale e la diffusione del virus, aumentare gli spazi verdi potrebbe essere una strategia per migliorare la salute pubblica.
Lo studio TIZIANA MONTERISI ARCHITETTO attribuisce al verde un approccio strategico, tanto da utilizzarlo non come semplice elemento decorativo, ma principalmente come elemento progettuale. Ecco quindi che l’architetto introduce nei propri disegni, per esempio, una parete di vegetazione per ridurre gli sbalzi termici e migliorare di conseguenza le prestazioni energetiche dell’edificio, oppure un tetto verde per stabilizzare il microclima locale, grazie alla ritenzione dell’acqua piovana. Inoltre, l’architetto Monterisi, da anni impegnata nella progettazione sostenibile, è convinta che le coperture verdi degli edifici siano un’ottima opportunità a livello di riqualificazione urbana e sociale: i suoi progetti rappresentano una proposta concreta sull’urgenza di rigenerare le città a partire dall’uomo e dal suo rapporto con la natura. Tiziana Monterisi fa ripartire dall’agricoltura una nuova architettura responsabile, che non cementifica, ma porta con sé la terza rivoluzione industriale: energetica, sociale, ambientale, alimentare e comportamentale. Integrare l’agricoltura al tessuto urbano è la condizione necessaria per tornare a vivere felici in comunità.
“I tetti verdi rappresentano un trend già molto diffuso all’estero, speriamo di vederli spuntare sempre più di frequente anche in Italia, non solo nelle grandi città come Milano – afferma l’architetto Tiziana Monterisi -. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, i costi per la realizzazione non sono proibitivi ed è possibile sfruttare il “Bonus verde” del governo. Per la manutenzione degli orti e giardini pensili si può prevedere il coinvolgimento degli abitanti del quartiere, che in un’ottica di integrazione e scambio reciproco possono ridare nuova linfa al tessuto sociale”.
Già da tempo lo studio TIZIANA MONTERISI ARCHITETTO firma progetti di riconversione dei tetti, il primo risale a più di 10 anni fa. Ecco nel dettaglio alcuni esempi:
– Anno 2009: N.O.V.A.Civitas uffici e spazi espositivi | Biella, Fondazione Pistoletto Cittadellarte
Si tratta della ristrutturazione di un edificio dismesso, da destinare alla sede del Museo del Futuro della Fondazione Pistoletto. L’involucro edilizio è stato realizzato utilizzando esclusivamente materiali naturali, dagli isolanti in sughero alle finiture interne in argilla, che, unitamente ad un microcogeneratore per la produzione di energia elettrica, riducono al minimo i consumi energetici. Completano l’operazione di risanamento lo sfruttamento passivo dell’energia solare, un sistema di aerazione naturale, una copertura piana verde di 250 mq, che non diventa solo un nuovo spazio per eventi ma un’isola ecologica che offre grandi benefici per la biodiversità e il raffrescamento estivo.
– Anno 2014: Superortopiù / La risaia sul tetto | Milano, via Tortona 27 Superstudiopiù
Superortopiù è un giardino urbano pensile di 750 mq sul tetto di Superstudiopiù, gestito dai pensionati dell’associazione CO.A.A.S. di Barona e unisce ecologia, architettura, nutrimento, design, arte. In occasione di Expo 2015, lo spazio presso Superstudio ospita una vera risaia con sette varietà di riso, un orto condiviso ed un modello di casa realizzata in paglia di riso.
– Anno 2019: Centro benessere | Montopoli in Val d’Arno (PI)
Il concept di progetto del centro benessere ha previsto l’edificazione di un nuovo edifico prefabbricato di 250 mq, connesso all’edificio esistente attraverso una serra bioclimatica che funge da corpo di collegamento. Il progetto sfrutta la ventilazione e l’illuminazione naturale, il sole come fonte primaria per la produzione di energia elettrica e i materiali di origine naturale come rivestimento di tutto l’involucro. Il legno e la paglia risolvono la situazione invernale, mentre la terra cruda quella estiva, mantenendo gli ambienti freschi e con una bassa percentuale di umidità. Grazie all’elevato isolamento del tetto, delle pareti e del pavimento – realizzato in fibra vegetale in blocchi precompressi di paglia di riso -, l’edificio non necessita del riscaldamento né del condizionamento. La vegetazione è progettata – nella serra bioclimatica, nella facciata ventilata verde e nel tetto giardino – non solo per un aspetto estetico, bensì con una funzione specifica: garantire l’umidità, l’ombreggiamento e il raffrescamento.
– Anno 2015-2020: Le Torri di via Russoli | Milano, via Russoli 14-20 ALER
Il progetto partecipativo delle Torri è partito nel 2015. Ora l’impegno dello studio TIZIANA MONTERISI ARCHITETTO continua con la realizzazione del primo tetto. Il nuovo progetto prevede la coibentazione dell’edificio con un cappotto in paglia di riso, un impianto solare per l’autosufficienza energetica e la realizzazione di 3.500 mq di tetto giardino adibito a orto, che rappresenta una vera e propria azienda agricola “urbana” che porterà gli inquilini delle torri all’autosufficienza alimentare per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura. Con il coinvolgimento delle Associazioni del quartiere, gli inquilini volontari si occuperanno dell’attività ordinaria e della manutenzione dell’orto.