In occasione della mostra THE GOD-TRICK il PAV presenta serie di eventi, attività e workshop che prevedono il coinvolgimento attivo del pubblico e sono rivolte agli adulti, ai giovani artisti, agli studenti universitari e a quanti siano interessati a vivere un’immersione concreta in eventi artistico-culturali e laboratoriali dove la dimensione individuale dei singoli si proietta all’interno di un contesto sociale collettivo.
giovedì 12 e venerdì 13 luglio
LA FOLLE DE CHAILLOT
di Jean Giraudoux
Spettacolo teatrale in collaborazione con Liberipensatori Paul Valéry – Emergency Gruppo Torino che vedrà il suo debutto il 12 e 13 luglio nella cornice prestigiosa del PAV – Parco D’Arte Vivente di Torino. In virtù delle riflessioni sempre molto attuali del Pavi si è deciso di devolvere l’incasso delle due serate ad Emergency che da anni si prende cura delle vittime di guerra e violenze.
Jean Giraudoux scrive l’opera durante la seconda guerra mondiale, una favola paradossale e stravagante che ha per tema la corruzione, l’avidità, la follia dei potenti. ‘Ma che cosa cercano? Hanno perso qualcosa?’. ‘Cercano il petrolio: miseria, guerra, sudiciume. Un mondo miserabile’
La protagonista non accetta di vivere in un mondo in cui le cose vanno così male, così come non accetta di aver perso il suo boa di struzzo. E’ la Pazza di Chaillot.
Musiche di Matteo Castellan e Antonio Dominelli
Coreografie: Francesca Bovolenta – Antonio Dominelli
Scene a cura di Antonio Dominelli
giovedì 12 e venerdì 13 luglio alle ore 21.00
sabato 28 luglio
PIC-NIC al PAV con Eataly
Evento in collaborazione con Slow Food Torino Città
Ingresso libero e aperto a tutti gli appassionati
PAV – Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31 Torino
sabato 28 luglio dalle ore 13.00 alle ore 16.00
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THE GOD-TRICK
Lara Almarcegui, Michel Blazy, Critical Art Ensemble, Piero Gilardi,
Bonnie Ora Sherk, Nomeda e Gediminas Urbonas
a cura di Marco Scotini
fino 21 ottobre 2018
Fino al 21 ottobre il PAV Parco Arte Vivente presenta The God-Trick, mostra collettiva, curata da Marco Scotini, con la quale il Centro intende celebrare i dieci anni d’apertura. La mostra è stata inaugurata in occasione di un importante convegno internazionale. Attraverso i lavori di artisti che già in passato sono intervenuti nel contesto del PAV – Lara Almarcegui, Michel Blazy, Critical Art Ensemble, Piero Gilardi, Bonnie Ora Sherk e Nomeda e Gediminas Urbonas – l’obiettivo della mostra e del convegno è quello di affrontare (e ancor più problematizzare) uno dei dibattiti che, negli ultimi anni, si è maggiormente imposto sulla scena internazionale dell’arte contemporanea, ovvero la questione relativa all’Antropocene. Un dibattito pervasivo e corale, che attraversa trasversalmente ogni ambito della conoscenza. Dalla scienza ai cultural studies, dalla filosofia alle pratiche sonore, dalla politica fino alle arti visive, una moltitudine di voci ha creato un complesso reticolato di opinioni, teorie e proposte pragmatiche a partire dall’urgenza imposta dal cambiamento climatico e dalle modifiche ambientali di matrice antropogenica.
Il titolo della mostra prende le mosse da una figura centrale al dibattito come Donna Haraway. Nota ai più come madre del pensiero Cyber femminista, Haraway in più occasioni ha cercato di disarticolare ogni attitudine convenzionale alla lettura dell’Antropocene, arrivando a formulare alternative praticabili e metafore cariche di potere narrativo e generativo. “Non vogliamo teorizzare il mondo, e ancor meno agire nel mondo, in termini di Sistemi Globali” scrive Haraway. Al contrario, si tratterebbe di sottoporre qualsivoglia pretesa di “oggettivazione” del piano del reale a un attento e puntuale esercizio di scetticismo, di analisi destrutturante, di dubbio. Un esercizio atto a svelare quello che Haraway definisce provocatoriamente il “Trucco di Dio”: un trucco che si fonda sull’illusione di eliminare il corpo dalla conoscenza. Per Haraway la conoscenza è sempre situated knowledge, innestata all’interno e dall’interno di un corpo la cui capacità di fare esperienza è sempre determinata da un preciso carico di memoria, da un preciso carico di storia. Un tema trattato, a sua volta, da Jason W. Moore, in rapporto all’opposizione uomo / natura.
Dall’invito alla situated knowledge di Haraway, si dipana The God-Trick; il percorso è inaugurato dalle sperimentazioni sull’energia alternativa di Nomeda e Gediminas Urbonas, attraverso la documentazione di Folk Stone Power Plant, progetto originariamente concepito per la Triennale di Folkestone (UK) in cui un’installazione attiva un network internazionale di scienziati. A questo si aggiunge l’analisi relazionale e collettiva delle acque con la quale il Critical Art Ensemble si interroga sull’organizzazione delle nostre scelte in termini ecologici, proponendo un processo laboratoriale, atto a inaugurare una necessaria conversazione su questo importante problema. Lara Almarcegui presenta una formalizzazione inedita dell’opera Scavo, realizzata al PAV nel 2009, nella quale porta alla luce i differenti strati del suolo significava anzitutto analizzare il passato dell’area indagata, un trascorso in cui si sono intrecciate natura e storia, sociale e industriale. Si arriva poi alla pedagogia della Living Library di Bonnie Ora Sherk, un’inedita cornice sistemica, una strategia e una metodologia per pianificare, progettare, implementare e mantenere nel tempo operazioni di ‘ecologizzazione’ e rinverdimento di luoghi specifici in differenti scuole e comunità. Concludono la mostra i grandi interventi in esterno di Michel Blazy e Piero Gilardi. Se Blazy, con l’installazione Forêt de balais ci svela le inaspettate meraviglie di cui è capace la natura nel suo riappropriarsi degli spazi che l’uomo le ha sottratto, Gilardi ci propone Labirintico Antropocene, un percorso labirintico, atto a supportarci nell’altrettanto labirintica percezione della crisi ambientale e del cambiamento climatico, resa ancora più nebulosa dalle retoriche manipolatorie dei media mainstream.
La mostra è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
Il Pav resterà aperto per tutto il mese di agosto secondo gli orari di apertura.
Ufficio stampa
Lara Facco
Per informazioni:
PAV – Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno 31, 10134 – Torino
press@parcoartevivente.it
Orari: venerdì, 15 – 18; sabato e domenica, 12 – 19;
Ingresso: 4 euro; ridotto: 3 euro; gratuito: Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità