La Triennale di Milano ospita dal 12 luglio al 17 settembre la prima grande retrospettiva dedicata a Carlo Ramous (Milano, 2 giugno 1926 – 16 novembre 2003), protagonista dimenticato della scultura italiana del secondo Novecento che ha attraversato in pieno le fasi cruciali dell’arte moderna approdando, all’inizio degli anni Settanta, alla dimensione dell’opera d’arte ambientale.
La Triennale di Milano
Comunicazione istituzionale e Relazioni Media
Dopo una serie di operazioni che hanno portato al recupero e al restauro di un significativo nucleo di grandi sculture, in parte collocate in luoghi pubblici milanesi, questa mostra propone un affondo nell’intero percorso artistico di Ramous, mostrando tutti i passaggi della sua evoluzione stilistica e poetica: dal proficuo sodalizio con architetti e progettisti, che gli consentirono di realizzare, già nella seconda metà degli anni Cinquanta, alcuni significativi interventi scultorei applicati all’architettura religiosa e industriale, all’articolata
concezione ambientale della scultura degli anni Settanta, dove abbandona le precedenti ricerche sul segno e sulla materia per dare respiro a forme geometriche che si articolano nello spazio con ardito calcolo degli equilibri. Riflettendo sui volumi plastici secondo idee già futuriste, Ramous concepisce la scultura come forma pronta a staccarsi da terra per librarsi nello spazio. Come scrive Giuseppe Marchiori nel 1973, «i netti profili delle sculture di Ramous […] devono disegnarsi in uno spazio ampio: per esempio nello spazio del
“paesaggio” urbano. Esiste un singolare rapporto tra queste “sigle” monumentali e lo sfondo anonimo delle periferie cittadine».
In mostra, oltre a disegni, dipinti e bozzetti preparatori, sei grandi sculture di dimensioni ambientali – tra cui Timpano e Continuità, collocate rispettivamente nel 2013 nel giardino della Triennale e nel 2017 nel Parco dell’arte dell’Idroscalo di Milano – che introducono la visita, una selezione di sculture che copre un arco temporale che va dalla metà degli anni Cinquanta agli anni Novanta e un’importante sezione dedicata ai rapporti di Ramous con gli architetti, che hanno dato vita alle facciate di Santa Marcellina e San Giovanni Bosco e allo stabilimento di Blois.
Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, con testi di Fulvio Irace, Luca Pietro Nicoletti, Antonella Ranaldi, Francesco Tedeschi e Walter Patscheider, verrà presentato in occasione della proclamazione del vincitore del concorso fotografico indetto dal Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo per promuovere la conoscenza del lavoro di Carlo Ramous.
Il Museo di Fotografia Contemporanea, in collaborazione con la Triennale di Milano, ha proposto un concorso fotografico per promuovere la conoscenza del lavoro di Carlo Ramous, in occasione della grande retrospettiva a lui dedicata, con l’obiettivo di stimolare l’interpretazione creativa delle opere a scala urbana di questo importante scultore del Novecento.
Il concorso ha interessato principalmente gli studenti delle scuole di Milano e provincia nelle quali è presente l’insegnamento della fotografia; ai concorrenti è stata richiesta l’elaborazione di un progetto fotografico che interpretasse una o più opere di Carlo Ramous.
La giuria, composta da esperti di fotografia, arte contemporanea e comunicazione visiva ha individuato il progetto vincitore (3×4 di Fausta Riva) e le tre menzioni speciali (Tra materia e forma di Leonardo Sassi, Soggezione di Alessandra Tardanico, Paesaggi urbani di Zoe Arcangeli), ora esposti nella mostra Carlo Ramous Scultura Architettura Città e pubblicati nel relativo catalogo.
CARLO RAMOUS
SCULTURA ARCHITETTURA CITTÀ
a cura di Fulvio Irace e Luca Pietro Nicoletti
12 luglio – 17 settembre 2017
Inaugurazione 11 luglio 2017, ore 18.00
Orari:
Martedì – Domenica
10.30 – 20.30
Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre
Ingresso libero
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6 – 20121 Milano
www.triennale.org