1. Tecniche
La radice comune delle arti e delle tecniche si fa gesto e movimento della mano, manifestandosi nella maestria che accomuna artisti e artigiani in tutti i campi del produrre
Accompagnato dalle percussioni di Paky Di Maio, Alessandro Preziosi porta in scena il mito della tecnica in un recital musicato: tra i testi della tragedia e gli echi moderni – da Goethe a Simone Weil – ci si fa innanzi non solo il Prometeo incatenato riconosciuto dal mito, ma un racconto sulla disobbedienza agli dèi e al destino, in cui la conquista delle arti diviene sinonimo di libertà: “Prometeo. Recital musicato” (Carpi, Piazza Martiri, venerdì 15 settembre ore 22).
Fattasi maestria, la grazia della mano contraddistingue le grandi tavole a tecnica mista che Giuliano della Casa espone allo spazio Paggeriarte di Sassuolo, dove il segno calligrafico delle parole e le cose si rincorrono come cifre di un alfabeto infinito: “Musica imperfetta” (produzione: comune di Sassuolo e festivalfilosofia).
Le forme grafiche sono il tema della mostra curata dalla Biblioteca Poletti, con un protagonista d’eccellenza: “Maurizio Osti. Artista di caratteri, anche” (Modena, Palazzo dei Musei, curatrice: Carla Barbieri). L’esibizione è la prima a presentare il lavoro dell’artista nella sua altra identità di grafico, come anche nel libro d’artista Illumination di Arthur Rimbaud, interpretato graficamente da Osti nel 2003.
Delle caratteristiche iconografiche e tecniche della scrittura si occupa la mostra “Scrittura. Un carattere permanente” (Modena, Archivio Storico Comunale, curatrice: Franca Baldelli, produzione: Archivio Storico Comunale), cui fa da complemento un laboratorio sulle forme della scrittura a mano: “A scuola di italico” (Modena, Palazzo dei Musei – Archivio Storico, sabato 16 e domenica 17 settembre ore 19–21, a cura di SMED e Bunker).
La Biblioteca Delfini offre un ricco programma dedicato alle forme artistiche del libro e alla scrittura, da quella favolistica dei grandi autori classici alla narrativa contemporanea della graphic novel. Si parte con la mostra “Graziella Navaretti Bartolini. Giovanna Frova. Favolose storie classiche. Calcografie e calligrafie”, che ci porterà nel mondo di Fedro ed Esopo, attraverso grandi incisioni calcografiche e testi in calligrafia. Le due artiste cureranno il laboratorio di disegno e scrittura calligrafica “Favole tra disegni e parole” per bambini da 5 a 8 anni (Modena, Palazzo Santa Margherita – Biblioteca Delfini, sabato 16 settembre ore 17.30 e 18.15). A corredo della mostra, inoltre, Cristina Carbone interpreterà le letture animate di “Volpi, cornacchie e altri animali” (Modena, Palazzo Santa Margherita – Biblioteca Delfini, sabato 16 settembre e domenica 17 settembre ore 16.30). Non mancherà anche un live painting musicato: Marino Neri disegnerà delle tavole con l’accompagnamento della musica di Johnny Paguro, che darà corpo sonoro a una narrazione per immagini: “Romanzo con figure” (Modena, Palazzo Santa Margherita – Chiostro, sabato 16 settembre ore 21).
Le arti applicate costituiscono il filo conduttore della mostra e dei laboratori organizzati nei Musei Civici presso il Palazzo dei Musei di Modena. “Rose di pietra e di seta. Un percorso tra artigianato e arte”, a cura del Museo Civico d’Arte, è l’esposizione che rintraccia il motivo decorativo della rosa attraverso secoli di storia dell’arte e dell’artigianato. In collegamento con la mostra, il Museo propone un’avventurosa caccia al dettaglio tra le collezioni, con “Occhio alla rosa! Caccia al particolare nelle raccolte del Museo” (Modena, Palazzo dei Musei, Musei Civici – Museo Lapidario Romano, a cura di: Museo Civico d’Arte). All’interno dei Musei Civici, il laboratorio Dida consentirà ai bambini e alle famiglie di creare un motivo floreale con la tecnica dello sbalzo su rame in “Sbalzi di creatività. Viaggio tra le decorazioni floreali” (sabato 16 settembre ore 15–19, domenica 17 settembre ore 10–19), mentre un viaggio nell’immaginario ispirato dall’universo vegetale sarà animato dal cantastorie Marco Bertarini in “Parole verdi e fiorite” (Modena, Palazzo dei Musei, venerdì 15 settembre ore 21, a cura di: Dida – laboratorio didattico).
La metamorfosi degli strumenti a corda è viceversa al centro del concerto di musica barocca “Dal liuto alla chitarra”, con liuti, arciliuti, tiorbe e chitarre, esposti e illustrati, prima dell’esibizione musicale, da Lorenzo Frignani, restauratore e liutaio (sabato 16 settembre ore 21, a cura di: Grandezze & Meraviglie Festival Musica Estense).
Nella mostra di Flavio Pellegrini “Tra vista e tatto” opuscoli e libri saranno esposti per mostrare come l’incisione sia una tecnica “seriale”, perché consente realizzazioni multiple, ma ancora capace di restituire la meraviglia del “pezzo unico” (Modena, Galleria d’Arte La Darsena, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 17, curatori: Angela Balestri e Siro Leonelli).
All’unicità di un soggetto riprodotto all’infinito è dedicato il lavoro di Arrigo Monzani, di cui la mostra “Soggetto unico” propone allo spettatore circa 40 opere inedite (Modena, GATE26A, inaugurazione: sabato 16 settembre ore 18).
Per completare il quadro, uno spazio importante si riserva alle macchine. L’esposizione “La bottega della prospettiva. Un percorso nella Perspectiva Artificialis” ci porta in un’epoca, quella tra XVI e XVII secolo, nella quale l’operare di artigiani, ingegneri, scienziati e artisti risultava pressoché indistinguibile, in particolare grazie alle macchine matematiche connesse alla prospettiva, presentate in repliche degli originali di alta fattura artigianale (Modena, Laboratorio delle Macchine Matematiche, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, curatori: Michela Maschietto, Marco Turrini).
Le macchine, però, non sarebbero nulla senza la sapienza tecnica del costruttore. La collettiva di Clerici, Manfredda, Turuani, Fare e disfare. L’umana epopea delle trame” presenta 10 opere bi e tridimensionali, scultoree, installative e pittoriche, tutte dedicate al gesto arcaico dell’intrecciare (Modena, Galleria ArteSì, inaugurazione sabato 16 settembre ore 18 alla presenza delle artiste e della curatrice Cristina Muccioli).
Claudia Marini, in “Passaggi di forme. Mosaici e collage in divenire” propone un’opera fatta di tessere inchiostrate e vecchi centrini a cui il pubblico può conferire nuovo assetto inedito e polifonico ricomponendone gli elementi (Carpi, Galleria Spazio Meme, inaugurazione: sabato 16 settembre ore 18.30 con l’artista, curatrici: Emanuela Fiorani, Francesca Pergreffi).
Altrettanto partecipativo è l’allestimento che trasformerà la corte di Villa Giacobazzi in un’opera unica dove arte e vita si fondono e si confondono, grazie agli artefatti in maglia e uncinetto che rivestiranno gli alberi del parco: “Alberi all’uncinetto” (Sassuolo, Villa Giacobazzi, Parco Vistarino, venerdì 15 settembre ore 10–13;15–17, a cura di: Centro per le Famiglie, in collaborazione con: Creare Insieme). Gli stessi spazi della Villa e del Parco si animeranno di proposte di gioco centrate sulla manualità: “A più mani. Intrecci di materia e relazioni” (Sassuolo, Villa Giacobazzi, Parco Vistarino, sabato 16 settembre ore 09.30–12.30; 15–19, domenica 17 settembre ore 09.30–12.30; 15–19, a cura di: Servizi educativi per l’infanzia, Centro per le Famiglie, Centro di Educazione Alla Sostenibilità Pedecollinare).
2. Corpi. Fare l’umano
La costruzione dell’umano, intesa come primo grande terreno in cui si realizza una “messa in opera”, si rende ben visibile nell’artificio del corpo: corpo artistico, corpo denudato o vestito, corpo-bambola
In una performance sorprendente, Alessandro Bergonzoni interviene sulla custodia e la difesa dell’uomo, sull’inviolabilità del corpo e la sua sacralità di bene artistico, che deve essere protetto per non venire cancellato dal “Museo Esistenziale dell’Arte”: “Tutela dei beni: corpi del (c)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona)” (Modena, Galleria Estense, domenica 17 settembre, ore 15, prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti).
Corpi sottosopra sono viceversa il soggetto delle xilografie di Georg Baselitz, di cui vengono esposte più di quaranta opere, la maggior parte di grandi dimensioni, provenienti dal Cabinet d’Arts Graphiques dei Musei di Ginevra: “Sottosopra. XVIII Biennale di Xilografia” (inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 19, curatori: Enzo Di Martino, Manuela Rossi, produzione: Musei di Palazzo dei Pio, in collaborazione con: Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra).
I corpi femminili vestiti dalla griffe carpigiana Blumarine sono presentati in “Corpi”, una selezione di fotografie degli artisti che in 40 anni ne hanno seguito le campagne, accompagnate da una selezione dei capi iconici presenti in foto, collocati nello spazio in forma scultorea (Carpi, Musei di Palazzo dei Pio, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 19.30).
Eleonora Mazza in “Vite di plastica” presenta tele dedicate a corpi-bambola, ultra-corpi dinamici e di plastica, senza grasso, pronti all’uso: corpi iper-artificiali in cerca di riscatto (Modena, Artekyp OpenStudio, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 18 alla presenza dell’artista e dei curatori: Francesca Baboni e Stefano Taddei).
Dagli oggetti di plastica a quelli di metallo, è nuovamente l’antropomorfismo di ciò che ci circonda a costituire il tema della riflessione artistica nella mostra: “Laura Tarugi. Oggetti animati. La danza dei lampioni” (Modena, Studio Torti 10, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 18 alla presenza dell’artista). Un racconto fotografico e un’installazione audiovisiva colgono la danza delle file di lampioni, di cui viene riprodotta l’erranza umana tra i riverberi della luce, mentre sculture di reti metalliche ne ripropongono in mostra la filiforme consistenza.
L’abbellimento cosmetico del corpo e l’artificializzazione del vivente resa possibile dalle analisi del DNA sono i temi di laboratori destinati a bambini e famiglie in programma presso il Complesso S. Agostino, che nei giorni del festival si aprirà in anteprima indicandone una delle destinazioni d’uso creativo. Nei locali della Farmacia “La scienza ci fa belli” condurrà alla scoperta della formazione di alcune forme cosmetiche galeniche, dal sapone modellabile al dentifricio al mentolo (sabato 16 settembre ore 15.30–18.30, domenica 17 settembre ore 10.30–12.30, a cura di: Fondazione Golinelli, produzione: FCRMO), mentre in “DNArt. Tecniche di analisi” sarà possibile cimentarsi con l’elettroforesi e ottenere effetti artistici tramite l’uso di coloranti (sabato 16 settembre ore 10.30–12.30, domenica 17 settembre ore 15.30–18.30, produzione: FCRMO).
3. Lavoro e opera
I processi produttivi, artistici e creativi dell’originarsi dell’opera sono esplorati nelle carriere d’artisti, nell’inventiva dei bambini e negli scenari del lavoro
Quarant’anni di lavoro e di carriera sono condivisi da Nicola Piovani nella lezione-concerto “Una vita in musica” in Piazza Grande a Modena (sabato 16 settembre ore 22). Sulla scia di ricordi e aneddoti, il Maestro ripercorre i grandi incontri che hanno segnato il suo percorso, da Federico Fellini, ricordato con affetto nelle piccole manie e nell’ammirazione per la maestria di regista, a Vincenzo Cerami e Benigni, con episodi divertenti e commoventi insieme.
Per la prima volta al festival, Modena Città del Bel Canto presenta “Prima di andare in scena. Lo spettacolo della prova”, con la regia di Enrico Stinchelli, un allestimento che mette in scena le prove di “Bella figlia dell’amore” del Rigoletto, dall’apprendimento delle parti cantate col pianoforte, alla regia dei movimenti e delle espressioni, per concludere con l’esecuzione accompagnata da un gruppo strumentale (Modena, Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” – Foyer, sabato 16 settembre ore 19 e 21, a cura di: Modena Città del Belcanto, produzione: Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Direzione: Antonio Giacometti, Voci: allievi del Biennio e del Master della Sig.ra Raina Kabaivanska, Orchestra: allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli, Pianoforte: M° Paolo Andreoli).
Ad un “prima dell’opera” è dedicata anche la mostra collettiva di Arthur Duff, Paolo Ventura, Alberto Gianfreda, Luca Zamoc, “Ibridazioni. Variazioni tra le tecniche”, attraverso un percorso comune di ibridazione delle tecniche, dalla scultura all’installazione, dalla pittura alla fotografia (Modena, Galleria Antonio Verolino, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 18 con gli artisti, curatori: Luca Panaro e Paola Formenti Tavazzani).
La ricerca delle origini e degli inizi del processo artistico prosegue in campo musicale con due concerti che rispondono in maniera differente al tema dell’improvvisazione e della creazione. A cura dell’Associazione Amici della Musica di Modena “Mario Pedrazzi”, tre compositori, Claudio Rastelli, Paolo Marzocchi, Nicola Straffelini, portano ciascuno il proprio inventario di “inizi ben riusciti” del repertorio classico di ogni epoca: dalla Toccata e Fuga in Re minore di Bach alla Quinta di Beethoven, dall’Aria di Figaro di Rossini a Così parlò Zarathustra di Strauss, da Piano Phase di Reich a… Poi, essendo “già a metà dell’opera”, proveranno a continuare gli incipit con la complicità del pubblico e dell’Ensemble AdM Soundscape: “Chi ben comincia… Viaggio tra gli incipit musicali di ogni epoca” (Modena, Palazzo Santa Margherita, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 21). Ad interrogarsi sulle differenze tra l’esecuzione di una partitura e l’improvvisazione interviene Stefano Calzolari in “L’improvvisazione non esiste. Sconfinamenti tra classica e jazz” (Modena, Chiesa di San Bartolomeo, domenica 17 settembre ore 21, a cura di: Fondazione Gioventù Musicale d’Italia – Sede di Modena). L’opposizione tra musica scritta, “classica”, e musica improvvisata, jazz, è sempre più discussa nei suoi fondamenti storici ed estetici e presenta dei confini sempre più “violati” dagli artisti. Quale “arte” nell’esecuzione di una partitura e nellìimprovvisazione? Sono due arti diverse o è la medesima arte?
In “Paesaggi sonori. Con sonorizzazione live di “Metropolis” di F. Lang”, una composizione originale nata dal campionamento del paesaggio sonoro di diverse filiere produttive farà da introduzione alla sonorizzazione di un estratto dal film muto “Metropolis” di Fritz Lang, a cura degli allievi e musicisti tutor di Soundtrack (Modena, Palazzo Santa Margherita, Chiostro, sabato 16 settembre ore 22.30, a cura di: Centro Musica del Comune di Modena).
La persistenza nel lungo periodo di una tradizione di produzione tecnica e artigianato è al centro della mostra nell’Archivio Storico Comunale di Carpi, con statuti originali e documentazioni fotografiche: “Esercitar le arti. Carpi e il tempo lungo delle arti e dei mestieri” (inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 18.30 alla presenza delle curatrici: Natascia Arletti, Eleonora Zanasi, produzione: Archivio Storico Comunale).
Gli scarti dei processi produttivi possono divenire materiale d’intervento artistico: è il senso di “SCART. Il lato bello e utile del rifiuto” (Modena, Complesso culturale San Paolo, curatore: Maurizio Giani, produzione: Gruppo Hera). Opere realizzate dagli studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze e Bologna compongono “un eterogeneo bestiario di divertita, in alcuni casi scanzonata intonazione dada-surrealista” (Claudio Spadoni). Oltre al Complesso San Paolo di Modena, sede principale di mostra, alcune opere saranno esposte presso il Caffè Concerto.
A ribadire la funzionalità artistica degli oggetti da riciclo è il concerto di una giovane band, Miatralvia, che suonano, ad esempio, con una scopa come fosse una chitarra: “Si suona con tutto. Concerto per vecchia scopa e bidone” (Sassuolo, Piazzale della Rosa, sabato 16 settembre ore 22.30, in collaborazione con: CTG Sassuolo).
In “Che trovata! Laboratori di tinkering tra arte e scienza” si combinano sapientemente scienza e tecnica, a metà tra l’esperimento scientifico, la tecnologia e il riciclo, mettendo delle “toppe” per riparare o creare un oggetto, come per esempio mini circuiti elettrici, partendo da materiali di scarto e da riciclo su cui esercitare vena creativa e inventiva: scena dei laboratori è la Chiesa di San Nicolò, aperta per l’occasione entro il Complesso Sant’Agostino di Modena (sabato 16 settembre ore 10–12 e 16–19, domenica 17 settembre ore 10–12 e 16–19, a cura di: Pleiadi, produzione: FCRMO).
All’interno del processo di creazione di un’opera d’arte si muove la rassegna cinematografica curata da Alberto Morsiani nella Sala Truffaut di Modena, nel tentativo di metterne a nudo i procedimenti intellettuali e fisici insieme, tra inquadrature contemplative e liriche, e proliferare di operai, maestranze, rumori: “La fabbrica delle arti. Processi e prodotti creativi” (a cura di: Associazione Circuito Cinema). Si inizia venerdì 15 alle ore 20.30 con “La controfigura” di Rä di Martino (Italia 2017, 69′), in collaborazione con la Galleria Civica di Modena (produzione: AMACI, co-produzione tra Italia, Francia e Marocco). Si tratta della storia di una troupe italiana a Marrakech che cerca di realizzare il remake di un film americano di culto, The Swimmer senza mai davvero riuscirci. Al termine della proiezione ci sarà un incontro con la regista. Alle ore 22.30 “Don’t blink – Robert Frank” di Laura Israel (Can/Fra/Usa 2015, 82′), collaboratrice storica del celebre fotografo, presenterà un portrait individuale, sociale e industriale di un processo creativo. Sabato 16 alle ore 22 “Fame” di Giacomo Abbruzzese e Angelo Milano (Italia/Francia 2017, 57′) racconterà le vicissitudini, tra imprevedibilità e vandalismo, del Fame Festival che dal 2008 al 2012 ha condotto nella cittadina pugliese di Grottaglie i più grandi street artist del mondo, da Blu a Conor Harrington, da Erica il Cane a Os Games, da Escif a Vhils. Domenica 17 alle ore 18.30 “Colossale sentimento” di Fabrizio Ferraro (Italia 2016, 83′) seguirà il percorso intrapreso da un gruppo di visionari che vuole riportare il “Battesimo di Cristo” – gruppo marmoreo realizzato da Francesco Mochi tra il 1630 e il 1640 – alla sua originale destinazione: la chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma. Alle ore 20.30 “Revolution – La nuova arte per un mondo nuovo” di Margy Kinmonth (Gb/Russia 2016, 85′) narrerà per immagini quell’assalto al cielo che fu la rivoluzione socialista (di cui ricorre il centenario) a partire da quella scarica galvanizzante che fece esplodere l’avanguardia in tutti i campi traducendosi in molteplici “ismi”.
Alla ricerca delle radici comuni tra le tecniche e le arti, l’idea che si concretizza nella mostra collettiva di Giovanardi, Lagrotteria, Massironi, Saltini, Sarrecchia, “Fucina InSide. Libere sinergie tra pittura e ceramica” è quella di aprire le porte di una fucina artistica che possa accogliere produzioni molteplici. Cinque artisti si confronteranno nello spazio di via Montevecchio, presentando ognuno un’opera da appoggio e un’opera a parete, mescolando pittura e scultura, raccontandosi dunque attraverso le loro voci e sperimentazioni artistiche (Modena, Rana Rossa 3.0, inaugurazione venerdì 15 settembre ore 19.00 alla presenza degli artisti, curatrice: Alessandra Redaelli). Venerdì 15 e sabato 16 si assisterà alla lavorazione della ceramica negli spazi del laboratorio.
4. Trasformazione dell’artista
Preso tra la propria opera e l’esibizione della propria personalità, l’artista è prima di tutto qualcuno che scopre una propria vocazione, nel senso della chiamata a una professione, fatta di talento e conoscenza
Ci sono stagioni precise in cui un artista nasce alla propria vocazione. È il caso di Massimo Zamboni, che nella tumultuosa Berlino del Muro, nel 1981, tra case occupate, scena musicale ed esperienze di vita, ha avuto la propria iniziazione, raccontata in “Nessuna voce dentro. Berlino Millenovecentottantuno”, concerto spettacolo fatto di reading e musica (Carpi, Piazza Martiri, domenica 17 settembre ore 21, con Angela Baraldi e Cristiano Roversi).
Luca Barbareschi, senza negare né rinnegare nulla – con la “spudoratezza” di sempre – si racconta. In una auto-narrazione ironica, divertente, piena di energia dal titolo: “Il pirata all’assalto di se stesso” (Sassuolo, Piazzale della Rosa, venerdì 15 settembre ore 22.00). Confrontandosi con le parole dei grandi – da Shakespeare all’ironia pungente di David Mamet, il suo autore di elezione – Barbareschi si intrattiene e intrattiene il pubblico, tra narrazione teatrale e performance, con il suo romanzo autobiografico dedicato a quanti non hanno smesso di credere nei loro sogni, perché la vita è questo strano gioco nel quale tutti ci troviamo a recitare.
Al lavoro d’attore, dai pionieri del mestiere nelle Corti del Rinascimento inquieto fino alla mitizzazione dei comici dell’arte nel Novecento è dedicata la lezione spettacolo “Capitani Fracassati. Un’anti-lezione sull’arte dell’attore” con cui l’ensemble di attori di ERT Emilia-Romagna Teatro Fondazione svela il doppio volto di una professione che ha vissuto talvolta in contrasto e talaltra in accordo con il potere (Modena, Teatro Storchi, sabato 16 settembre ore 22, con Michele Dell’Utri, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Simone Tangolo, musiche eseguite da Filippo Zattini, video-proiezioni a cura di Riccardo Frati, a cura di: Emilia Romagna Teatro Fondazione).
Icona della direzione d’orchestra, Arturo Toscanini è al centro del concerto-spettacolo dell’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna, che in “Toscanini sei un Mito” rimette in scena il mitico direttore alle prese con la sua orchestra (Sassuolo, Piazzale della Rosa, domenica 17 settembre ore 21, direzione: Alessandro Nidi, voce narrante: Roberto Recchia, produzione: Fondazione Arturo Toscanini).
Artisti che esplorano la vita e la carriera di artisti sono quelli della rassegna curata dalla Biblioteca multimediale “A. Loria” di Carpi, che presenta film e documentari tutti incentrati sulla ricostruzione dei processi creativi. Con “Mario Schifano tutto” di Luca Ronchi (Italia 2001, 73′) si presenta il primo e più completo film su uno degli artisti irregolari più amati, conosciuti e falsificati del XX secolo (Carpi, Auditorium Loria, venerdì 15 settembre ore 21), mentre in “Atto unico di Jannis Kounellis” Ermanno Olmi ha realizzato un vero e proprio “pedinamento” dell’artista durante l’allestimento dell’omonima mostra (su gentile concessione della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Italia 2006, 41′, venerdì 15 ore 22.30). Altra opera in presa diretta su una performance artistica è quella di Matthew Akers nel suo “Marina Abramovic. The artist is present”, realizzato durante la grande personale che il MoMa ha dedicato all’artista serba (USA 2012, 99′, sabato 16 settembre ore 21). Ultimo incontro tra due grandi protagonisti davanti e dietro alla macchina da presa è quello tra Sidney Pollack e Frank Gehry. In “Frank Gehry creatore di sogni” il regista è entrato dentro lo studio del grande architetto documentandone i processi di creazione dall’idea ispiratrice fino alla realizzazione del progetto (USA 2005, 83′, sabato 16 ore 22,30).
Espressione del talento e formazione tecnica sono gli ingredienti del “Master of Photography” nel quale giovani artisti – valutati, spronati e supportati da tre giudici dalla composita e consolidata esperienza nel campo della fotografia: Oliviero Toscani, Darcy Padilla e Caroline Hunter – hanno seguito un percorso durante il quale – di genere in genere e di prova in prova – sono cresciuti nella loro vocazione. L’omonima mostra in collaborazione tra Sky Arte e Fondazione Fotografia Modena ne documenterà il lavoro (Modena, MATA, Manifattura Tabacchi).
Dentro la vita di grandi artiste e artefici – donne che hanno fatto della propria passione un mestiere e dei propri prodotti un’arte – si può entrare anche attraverso il racconto, soprattutto se questo sa annullare la distanza tra attore e spettatore: è quel che accadrà nel percorso teatrale “Vite prodigiose. Montalcini, Maier, Coralina” con cui gli attori di Quinta Parete faranno entrare bambini e ragazzi nel mondo di racconti legato alle biografie della scienziata, della fotografa e della grande pasticcera (Sassuolo, Villa Giacobazzi – Biblioteca dei ragazzi Leontine, venerdì 15 settembre ore 16.30 e 17.30; sabato 16 settembre ore 10.30; 11.30; 16.30; 17.30; domenica 17 settembre ore 10.30; 11.30; 16.30; 17.30, a cura di: Associazione Culturale Quinta Parete).
Artistica, tuttavia, può essere la biografia di ciascuno: nel concerto di Ologramma, “Vissi d’arte. Musiche che salvano”, la musica è inno alla vita che, esprimendo i talenti singolari che ognuno possiede, può divenire opera d’arte (Modena, Piazza Roma, domenica 17 settembre ore 18.30, direttore: Roberta Frison, testi e Regia: Carlo Stanzani, produzione: Istituto MEME Modena, CEMU Centro Europeo Musicoterapia, UPGB Università Popolare “Gregory Bateson” Modena).
In omaggio a un maestro di pensiero e compagno di viaggio del festival, una mostra fotografica ripercorrerà la presenza di Zygmunt Bauman in tante edizioni, per mostrarne il carisma e l’empatia con il suo pubblico e per documentare come – nell’intensa frequentazione intellettuale con questa terra – il grande filosofo ne sia stato virtualmente un cittadino (Modena, Palazzo Comunale).
5. Estetizzazione
Nella nostra società capitalistica avanzata, oggetti d’uso quotidiano sono trasformati in beni estetici e opere iconiche, mentre il design, artistico e popolare, diffonde forme e bellezza tra accessorietà e seduzione
Architetto e designer, artista che ha lavorato sempre tra i mondi della progettazione e della pratica, Cesare Leonardi e il suo lavoro sono al centro di “L’architettura della vita”, la prima importante retrospettiva dedicata alla sua opera, che presenta al pubblico il patrimonio di opere e documenti custodito nella sua casa-studio, oggi sede dell’Archivio, e racconta l’avventura straordinaria di una vita dedicata al progetto (Modena, Palazzo Santa Margherita – Galleria Civica, Palazzina dei Giardini, curatori: Andrea Cavani e Giulio Orsini, produzione: Galleria Civica di Modena, in collaborazione con: Archivio Architetto Cesare Leonardi).
Connessa all’opera di Leonardi e in particolare al suo “Architettura degli alberi” è l’omonima mostra che, tra botanica e rappresentazione, campioni naturalistici e disegni, ricostruisce il meticoloso desiderio di comprendere la struttura degli alberi (Modena, Giardini Ducali – Orto Botanico, a cura di: Archivio Architetto Cesare Leonardi, in collaborazione con: Orto Botanico e Galleria Civica di Modena).
Due laboratori, entrambi presso l’Orto Botanico, completano le attività proponendo a bambini e ragazzi di realizzare fogliari e riconoscere le strutture delle foglie: “Foglie in tasca. Impronte di alberi” per bambini dai 4 anni (venerdì 15 settembre ore 16.00, sabato 16 settembre ore 10 e 16, domenica 17 settembre ore 10 e 16; a cura di: G. Bosi, G. Barbieri, P. Torri, in collaborazione con: Liceo Artistico “A. Venturi”, conducono: G. Barbieri, P. Torri e studenti del Liceo Artistico “A. Venturi”) e “Nervature. Arte della foglia” per bambini dagli 8 anni (venerdì 15 settembre ore 17.30, sabato 16 settembre ore 11.30 e 17.30, domenica 17 settembre ore 11.30 e 17.30; a cura di: G. Bosi, G. Barbieri, P. Torri, M. Mantovani, in collaborazione con: Liceo Artistico “A. Venturi”, conducono: G. Barbieri, P. Torri e studenti del Liceo Artistico “A. Venturi”).
L’estetizzazione di oggetti d’uso quotidiano è evidente in una sua precoce manifestazione nella mostra “L’arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940”, che presso il Museo della Figurina documenta come in questi piccoli elegantissimi calendari si ritrovino illustrazioni art déco opera di alcuni dei pittori più in vista del movimento in quegli anni, come soprattutto Sergio De Bellis (Modena, Palazzo Santa Margherita – Museo della Figurina, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 18.00 alla presenza del curatore, curatore: Giacomo Lanzilotta, produzione: Museo della Figurina). Connessa alla mostra e alle fragranze tipiche dei calendarietti è il laboratorio “Questione di naso. Indovina l’odore”, che propone un percorso olfattivo per testare la propria capacità di riconoscere gli odori (Palazzo Santa Margherita – Museo della Figurina, sabato 16 settembre ore 16–18, domenica 17 settembre ore 16–18, curatrice: Elena Bergonzini, a cura di: Museo della Figurina).
Un articolato programma di attività del Castello dei ragazzi di Carpi in collaborazione con il Centro Zaffiria ricostruisce a tutto tondo il tema del design del gioco, sia presentando una storia di esperienze emblematiche di progettisti e giochi-icona nella storia europea del design, sia proponendo ai bambini di diverse età giochi e laboratori per mettere alla prova la propria creatività di giocatori e inventori. La mostra “Il continente dei balocchi. Storie di giocattoli e designer in Europa” ripercorre esperienze europee che hanno segnato la storia del giocattolo e delle sue trasformazioni (Carpi, Palazzo dei Pio – Sala Estense). In alcuni orari sarà animata dalle narrazioni di Sara Gozzi, che racconterà le storie emblematiche di designer che non hanno perso la voglia di innovare: “Mai smettere di giocare. Storie di giochi e designer in Europa” (Carpi, Castello dei ragazzi, sabato 16 settembre ore 11.30 e 17.30, domenica 17 ore 11.30 e 17.30). Due laboratori nel Cortile d’Onore del Palazzo dei Pio proporranno ai bambini dai 6 anni di inventare nuovi giochi o di cimentarsi con progetti inconsueti, come disegnare una scala per arrivare alle nuvole: “Inventori di giocattoli. Piccoli designer per nuovi giochi” e “Inventori di meraviglia. Piccoli designer per problemi sconosciuti” (Carpi, Palazzo dei Pio – Cortile d’onore, sabato 16 settembre ore 16–19, domenica 17 settembre ore 16–19). Presso la Torre dell’Uccelliera, invece, l’installazione “Circo gonfiabile. I giocattoli di Libuse Niklova” presenterà i coloratissimi animali di plastica della designer ceca, prima a fare uso di quel materiale nella costruzione dei giocattoli, mentre in alcuni orari (sabato 16 settembre ore 16–20, domenica 17 settembre ore 16–20) sarà anche possibile giocare su tappeti morbidi con questi gonfiabili d’artista.
A un’esperienza estetica di meraviglia, sempre in cerca della bellezza vissuta dagli altri, fino a costituire un vero e proprio teatro degli affetti è dedicata la mostra fotografica di Ernesto Tuliozi, “Sindrome di Stendhal” (Modena, Bottega Consorzio Creativo, inaugurazione: sabato 16 settembre ore 18 alla presenza dell’artista, a cura di: Consorzio Creativo).
Cristalli e polveri luminescenti, scintillii e bagliori in cui sembra condensarsi uno dei significati primari della bellezza sono procedimenti comuni alle artiste di “Luminescenze. Apparizioni dell’opera”, con lavori di Roberta Diazzi, Barbara Ghisi e Maria Cristina Neviani (Modena, Studio 33, curatrice Barbara Ghisi, inaugurazione venerdì 15 settembre ore 18 alla presenza delle artiste).
Le trasformazioni del design nell’epoca del capitalismo estetico e i meccanismi con cui oggetti d’uso comune vengono mutati in opere iconiche sono al centro della mostra fotografica di Federzoni, Gibertini, Malagoli, Mazzoli, Rapanà, “La seduzione degli oggetti” (Modena, Via Carteria 42, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 17.30 alla presenza degli artisti, curatore: Gianni Rossi, a cura di: Fotoclub Colibrì BFI di Modena).
6. Luoghi dell’artificiale
I luoghi dove l’arte si fa e quelli in cui la si custodisce interagiscono e si modificano tra di loro, creando un effetto d’opera
Luogo del fare artistico, l’atelier è un mondo di produzione e di evocazione, una terra di confine tra il privato del fare e il pubblico dell’opera. Quattro artisti che hanno segnato le tendenze dell’arte contemporanea nei rispettivi campi apriranno i propri studi nelle giornate del festival per far entrare il pubblico nel loro opificio: Andrea Chiesi, Franco Guerzoni, Wainer Vaccari e Gianni Valbonesi condurranno i visitatori nel loro processo creativo, fuori da ogni metafora. Primo grande progetto artistico in rete, anche “Atelier d’artista” di Franco Vaccari riflette sullo statuto del luogo di produzione, assumendo gli studi d’artista quasi come se fossero architetture spontanee. La mostra ripropone un’installazione video, realizzata per la prima volta nel 1996, cui decine e decine di artisti internazionali hanno contribuito con foto e video che li riprendono nei loro studi (Modena, Complesso Culturale San Paolo, produzione: festivalfilosofia).
Un’installazione di luce di Mario Nanni, “Contatto nel godimento delle delizie”, interpreta e commenta come in un intervento calligrafico il Cortile d’Onore, la Galleria di Bacco e la Peschiera del Palazzo Ducale di Sassuolo (Sassuolo, Palazzo Ducale, produzione: Gallerie Estensi).
Riflessioni fotografiche sul patrimonio del Sito Unesco di Modena sono quelle presentate in “Obiettivo Sito Unesco. Il Duomo, la Torre, la Piazza nella fotografia d’autore”, che presenta circa cinquanta foto di, tra gli altri, Ghirri, Fontana, Jodice, Vaccari, Basilico, Migliori, ripercorrendo le peculiarità del complesso monumentale (Modena, Musei del Duomo e Torre Ghirlandina, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 17, curatori: Stefano Bulgarelli, Francesca Fontana, a cura di: Musei del Duomo, Coordinamento Sito Unesco di Modena).
A opere realizzate nel campo di internamento di Gusen e che hanno in seguito influito sulla progettazione del Museo Monumento al Deportato è dedicata la mostra di Ludovico Belgiojoso, “Ho potuto pensare una casa. Disegni dal lager” (Carpi, Museo Monumento al Deportato – Sala dei Nomi, Ex Sinagoga, inaugurazione: venerdì 15 settembre ore 12 presso il Cortile delle Stele – Museo Monumento al Deportato, a cura di: Fondazione ex Campo Fossoli).
Ad perpetuam rei memoriam è il titolo dell’opera che Eron realizzerà durante i tre giorni del Festival per la facciata di Palazzo Santa Chiara in occasione dei 2.200 anni dalla fondazione (183 a.C.) di Mutina. Richiamando i monumenti restituiti dal sottosuolo della città romana, Eron sviluppa una riflessione profonda sulla storia dell’edificio, in parte distrutto dai bombardamenti del 18 aprile 1945. L’artista sarà al lavoro sabato 16 settembre alle ore 19 con introduzione di Pietro Rivasi e dj set Layka: “Eron per Mutina 2017. Wall painting” (Modena, Palazzo Santa Chiara, curatrici: Cristina Stefani, Cristiana Zanasi, a cura di: Musei Civici di Modena e Fondazione De Mitri).