Gio. Nov 21st, 2024
2 milione luce radente bassa

Lampedusa, l’isola più a Sud dell’Italia, si configura geograficamente come la porta d’ingresso per il flusso di migranti in arrivo dalle coste dell’Africa settentrionale. Rappresenta il simbolo di una tensione tra aree povere e aree ricche del mondo che ha nel fenomeno dell’emigrazione di massa e nelle tragedie quotidiane legate alla traversata del Mediterraneo le sue manifestazioni più evidenti. “La Cattedrale di Solomon“ fa riferimento a Solomon, un giovane migrante nigeriano approdato a Lampedusa e a Re Salomone, terzo Re d’Israele famoso per la sua saggezza, costruttore del primo Tempio.

La Triennale di Milano
Comunicazione istituzionale e Relazioni Media

2 milione luce radente bassa

Tra i due personaggi passano 3000 anni, praticamente tutta la nostra storia.La mostra nasce da una riflessione sul tema delle migrazioni, sullo spazio geografico limitato della terra e sui temi della convivenza e condivisione. I flussi migratori del nostro tempo sottolineano la contraddizione tra l’idea di un mondo “infinito e dominabile” e uno che invece è “finito e indominabile.  Questi flussi testimoniano allora una realtà cruda quanto scomoda: l’inadeguatezza del nostro pensiero. L’architettura può smuovere le coscienze suggerendo una visione critica del mondo contemporaneo dove viene meno il concetto di civiltà, legato alla possibilità per i migranti di una vita migliore. Il progetto in mostra rappresenta una sorta di santuario ipogeo dedicato alle tragiche vicende di cui oggi l’isola è teatro. Una cattedrale invisibile nel corpo roccioso dell’isola, un duplice spazio fisico e spirituale, che permette all’isola di riscoprire la sua (e la nostra) interiorità. Il progetto, coordinato da Renato Rizzi, viene illustrato tramite una serie di modelli in gesso e cartoncino, che rappresentano la geografia sommersa del Mediterraneo, i fondali e i profili dell’isola e alcune sezioni dell’intervento proposto. L’opera architettonica pensata per l’isola di Lampedusa vuole mettere in relazione la spiritualità interiore dell’isola con la spiritualità interiore delle anime “migranti”. Inoltre è presente un disegno dell’architetto russo Alexander Brodsky. Molte delle sue architetture sono leggermente inclinate in avanti, probabilmente per il vento delle steppe siberiane, così come i suoi personaggi migranti in quella lunga processione disegnata per la mostra. Il progetto in mostra è il risultato del lavoro di due anni compiuto con gli studenti IUAV del 1 e del 3 anno, e di due cicli di lezioni teoriche (le Decadi) tenute dal filosofo delle idee Andrea Tagliapietra (Università Vita e Salute S. Raffaele) sui temi:  “Le migrazioni dello spiriti europeo” e “La pazienza del fare”.

Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
20121 Milano
www.triennale.org

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