Fino al 25 agosto 2016 ExpArt studio&gallery, in via Borghi 80 a Bibbiena (AR), presenta “The blackness takeover (a post-minimalist way of doing art)”, mostra personale di Francesco Fillini a cura di Silvia Rossi. L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 15,30 alle 19,30, o su appuntamento.
Di Marco Botti
Un gradito ritorno a ExpArt – a un anno di distanza da “Grey” – per l’artista toscano Francesco Fillini. Dieci opere scelte a raccontare un intero percorso e, soprattutto, uno spaccato sulla visione dell’Arte dal punto di vista dell’autore.
Fillini vive l’opera come mezzo di liberazione, svincolata dal contenuto e affine alla percezione sensoriale della stessa. Egli è minimalista ed esemplificativo nella scelta bicroma, la più semplice e antica ma ancora la più efficace: il bianco e il nero.
Alla ricerca di una comunicazione emozionale, il piombinese usa la materia come protagonista del suo lavoro: materiali non tradizionali convertiti alla tradizione pittorica dell’arte informale.
Il perno del lavoro di Fillini ruota intorno ai contrasti, siano essi materici o cromatici. Egli stesso dichiara “Mi accorgo di lavorare spesso sulle opposizioni, territori vicini divisi da un gesto minimale, ovvero quella soglia inesistente che permette l’esistenza dei territori, e che spesso diviene una soglia temporale. Sono a volte il pieno e il vuoto, il sopra e il sotto, quasi sempre il bianco e il nero. Non mi interessano di per sé, ma in quanto capaci di una frizione e di una dialettica che si compiono in un punto di contatto, in un punto di equilibrio precarissimo, in uno zero. Luogo di elisione e di silenzio algebrico e, insieme, momento di sparizione e dissolvimento”.
Antimanierista, il pittore trova la sua area di riferimento in un “quanto mai generico post-minimalismo come categoria di un modernismo confuso e insano, che oggi, ne va preso atto, non sa curarsi e non sa morire”.
Francesco Fillini, giovane artista piombinese è un volto nuovo sul palco dell’arte contemporanea. Dopo aver coltivato in silenzio il suo amore per questo mondo, nel 2015, proprio con ExpArt, comincia a esporre.
Milano, Roma e San Miniato, partecipa al progetto “La Grande Bellezza” in Austria e, assieme ad altri cinque artisti, compare in “Now Now”, mostra collettiva a cura di Scandal Project.