Mar. Lug 16th, 2024
Gianluca Di Ioia - La Triennale-6
Gianluca Di Ioia - La Triennale-6
Gianluca Di Ioia – La Triennale-6

AGOSTO

Musica liquida

giovedì 4 agosto, ore 18.30

Triennale di Milano

Musica Liquida

Favini Jazz Trio + Quartetto ¾

Sassofonista arrangiatore, Paolo Favini ha collaborato con artisti internazionali e italiani (Liza Minnelli, Amii Stewart, Keisha Jackson, Roberto Vecchioni, Claudio Baglioni, Nina Zilli, Dirotta su Cuba, Stadio, Nomadi), partecipando ai più importanti festival jazz italiani. Attualmente è leader e arrangiatore della Evolution Band e sta preparando un album dedicato alla musica dei Queen, con una sezione fiati e con il sassofonista americano Eric Marienthal.

Il Quartetto 3/4  nasce nel 2012 all’interno del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Sulla scena ritroviamo quattro eccellenze nelle classi dei Corsi Superiori, preparati da pregevoli professionisti come Mario Marzi e Marco Bontempo, che hanno già tenuto un nutrito pacchetto di applaudite esecuzioni e concerti in Italia. Fra i loro trofei recenti il “Concorso Nazionale di Musica da Camera di Piadena” (secondo posto e “Premio Rotary”) più il “Premio Ferrero” indetto dallo stesso Conservatorio milanese.

OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale

in collaborazione con PONDEROSA MUSIC & ART

Un programma di ampio respiro internazionale e aperto alle molteplici visioni musicali contemporanee quello che la Triennale di Milano, in collaborazione con Ponderosa Music & Art, propone nello splendido giardino della Triennale, tra il 24 giugno e il 27 agosto.

Due mesi di concerti scanditi da 18 appuntamenti in 9 week-end, di cui uno dedicato alla musiche africane selezionate da Contaminafro, con progetti musicali che spaziano dal modern jazz alla sperimentazione elettroacustica, dalla cinematica al soul, dal post-punk al folk sciamanico.

In consonanza con i temi della XXI Esposizione Internazionale che puntano a decifrare l’eterogeneità degli approcci artistici e le diverse progettualità del presente, la rassegna prevede musicisti in formazioni non convenzionali, ma sempre coinvolgenti e di grande impatto emozionale.

venerdì 5 agosto, ore 21.00

Triennale di Milano

OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale

Mauro Ottolini 4tet

Mauro Ottolini è uno dei più importanti musicisti italiani. Quella del suo quartetto sarà una performance che attraverserà le rotte della musica latina ma anche la tradizione popolare di New Orleans, del folklore nero e dell’esotismo jazz france-se quella dei “Latolatino”, un quartetto guidato dall’instancabile trombonista Mauro “Otto” Ottolini e completato da Titti Castrini alla fisarmonica, Peo Alfonsi alla chitarra e Daniele Richiedei al violino.

sabato 6 agosto, ore 21.00

Triennale di Milano

OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale

Zenophilia

Piero Bittolo Bon sax alto, flauto basso

Filippo Vignato trombone

Zeno De Rossi batteria

Una formazione non convenzionale ridotta all’osso, dal suono tagliente come una lama di coltello ed essenziale come un aforisma Zen: Zenophilia è il nuovo pro-getto del batterista Zeno De Rossi in trio con Piero Bittolo Bon alle ance e il gio-vane trombonista Filippo Vignato. Echi di ritmi second-line, suggestioni r n’b, marce sghembe e improvvisazioni oblique disegnano il suono del trio, una band adatta a qualsiasi situazione che predilige suonare in acustico a stretto contatto con il pubblico. “Immaginate Rahsaan Roland Kirk che si unisce alla banda di John Philip Sousa completamente ubriaca durante la sfilata del Mardi Gras a New Orleans. Ecco, immaginate tutto questo e togliete tutto il superfluo.”

venerdì 19 agosto, ore 21.00

Triennale di Milano

OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale

The Kalwelt Project

The Kalweit Project è il nuovo progetto di Georgeanne Kalweit, voce dei Delta V dal 2001 al 2004. Formatosi nell’aprile 2015 con la collaborazione di tre musicisti della provincia di Lecce, il progetto è un’evoluzione del precedente ‘Kalweit and the Spokes’ nel quale la cantante e pittrice statunitense incontrava il sound della batteria di Mauro Sansone e la chitarra di Leziero Rescigno. La ricerca del suono e la sperimentazione che strizza l’occhio all’elettronica sono alla base di questa nuova avventura che Georgeanne intraprende con Manuel Fontana alla batteria, Pierluigi Papadia alla chitarra e Giammarco Magno al basso, organo, elettronica e cori.

sabato 20 agosto, ore 21.00

Triennale di Milano

OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale

Isaya

Definite le due «Calamity Jane» dei nostri giorni, le «pistolere» francesi Isaya, le gemelle Caroline e Jessica, originarie di Aix-en-Provence, sprizzano una straor-dinaria energia sonora. E con lo sguardo rivolto oltreoceano, in particolare verso la Louisiana, propongono un folk sciamanico sul filo di una vocalità che, senza mai passare inosservata, tiene in equilibrio bluegrass e soul, Johnny Cash e Ja-nis Joplin, The Doors e le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino, una delle loro grandi passioni. Le due gemelle sembrano, quindi, guardarci dall’alto di un pagliaio in una città fantasma della profonda America che si potrebbe tranquilla-mente chiamare Brocéliande. Debuttanti con la Emi a soli sedici anni, il primo al-bum del duo Isaya risale al 2013 e s’intitola Dead or Alive, I’ll Get You Back, di-sco composto da otto pezzi inediti con cui le due giovani artiste si sono poste all’attenzione della stampa e dell’industria come un duo da tenere assolutamente d’occhio anche nei prossimi anni.

venerdì 26 agosto, ore 21.00

Triennale di Milano

OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale

Wallis Bird

La giovane artista irlandese Wallis Bird segna un’altra svolta nella sua carriera, costruita con caparbietà e pochi compromessi nonostante un terribile incidente con un tosaerba alla mano che ha caratterizzato il suo originale e virtuoso modo di suonare la chitarra. Selvaggia, imprevedibile e contraddittoria, Wallis Bird è musicista portatrice di una energia talmente pura e viscerale che potrebbe far ri-partire un’intera economia.

sabato 27 agosto, ore 21.00

Triennale di Milano

OPEN NIGHT I concerti nel Giardino della Triennale

Dominic Miller

Dominic Miller è uno dei chitarristi più importanti e apprezzati della scena interna-zionale. A partire dai primi anni ’80 è stato uno dei più ricercati session men, e l’elenco degli artisti con cui ha lavorato è impressionante, a partire dai Chieftains fino ad arrivare a Tina Turner. La sua carriera ha avuto una svolta cruciale nel 1991 quando STING lo chiamò per The Soul Cages; da allora Dominic è stato coinvolto in tutti gli album dell’ex Police ed ha suonato live con lui in più di mille occasioni. Tant’è che STING lo ha definito come “la mia mano destra e la mia mano sinistra, mani che danno vita a tutto quello che le mie goffe dita non sanno suonare”.

XXI Triennale International Exhibition. 21st Century. Design After Design – I FILM

Nell’ambito della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, Fondazione Cineteca Italiana propone una rassegna con un ampio programma di opere che raccontano storie, luoghi ed ambienti della modernità.

lunedì 1 agosto, ore 18.00

Spazio Oberdan

Il ventre dell’architetto (P. Greenaway, 1990, 118’)

Un architetto americano è invitato a Roma per allestire una mostra dedicata a Etienne Louis-Boullée, artista dell’epoca illuminista con una visione utopistica dell’architettura. Tormentato dal suo lavoro e da forti dolore al ventre causati da un cancro, il protagonista vede complicarsi anche il rapporto con la moglie, in attesa di un figlio.

mercoledì 3 agosto, ore 21.00

Spazio Oberdan

Playtime (Jacques Tati, 1964, 137’)

Lo stress della vita moderna in una Parigi fredda e frenetica: mandrie di turisti, uffici labirintici, uomini come robot. E la sera tutti all’inaugurazione di un nuovo ristorante, trionfo di mondanità e deserto di intelligenza. Ma il caso, preso per mano da Hulot-Tati, può divertirsi a fare da guastafeste.

sabato 6 agosto, ore 18.45

Spazio Oberdan

Dogville (Lars Von Trier, 2003, 135’)

Stati Uniti, inizio anni Trenta. Una giovane ed affascinante donna in fuga, Grace, arriva a Dogville, in un piccolo centro di provincia, inseguita da un gruppo di gangsters. Di lì a poco la sua presenza sconvolgerà la tranquilla esistenza della comunità locale. I cittadini incoraggiati da Tom acconsentono, infatti, a nascondere la donna e in cambio lei accetta di lavorare per loro. Ma quando gli inseguitori cominciano a cercarla insistentemente in città, gli abitanti pretendono qualcosa in più. Grace ha però un segreto, e presto Dogville si pentirà di averle girato le spalle.

domenica 7 agosto, ore 17.00

Spazio Oberdan

Paris qui dort (René Clair, 1923, 60’)

Vista dall’alto della Tour Eiffel, Parigi appare trasformata in una città immobile, col traffico bloccato e le persone fissate in una maschera o in un gesto. I pochi sfuggiti all’incantesimo scoprono che è stato causato dal raggio magico di uno scienziato, e riescono a neutralizzarlo. La città si rianima, ma di un moto bizzarramente accelerato, o rallentato, o all’inverso.

martedì 9 agosto, ore 18.00

Spazio Oberdan

Visual Acoustics – Julius Shulman, l’architetto dello sguardo (Eric Bricker, 2008, 83’)

All’uomo e artista Julius Shulman (1910-2009) è dedicato questo pluripremiato documentario del regista-produttore-musicista Eric Bricker, che definisce Shulman con emozione e rispetto suo “mentore e amico”. Nelle sue splendide foto di architettura Shulman ha riversato la passione per il Modernismo e i suoi esponenti, fossero essi architetti di grido o giovani e sconosciuti ma talentuosi allievi. Oltre che dalle immagini, è attraverso le sue parole e le testimonianze di amici e collaboratori che acquistano sullo schermo una emozionante evidenza le più innovative e audaci costruzioni del ‘900, opere di artisti quali Richard Neutra, Frank Lloyd Wright, Raphael Soriano, Rudolf Schindler, Pierre Koenig, Mies van der Rohe e molti altri. «Lo spazio architettonico, e l’interagire di esso col paesaggio naturale e con l’elemento umano – dice Shulman nelle sequenze iniziali del film – ci circonda e informa di sé le nostre vite.»

giovedì 11 agosto, ore 18.00

Spazio Oberdan

Unfinished Spaces (Alysa Nahmias, Benjamin Murray, 2011, 86’)

Nel 1961 Fidel Castro e Che Guevara commissionarono a tre giovani architetti, Riccardo Porro,

Vittorio Garatti e Roberto Gottardi, a creazione all’Havana delle Cuba’s National Art Schools.

Ma il progetto di quella che avrebbe dovuto essere “la più bella scuola d’arti del mondo” non è mai stato ultimato.

Il film ricostruisce le alterne vicende della scuola, arrivando fino ai giorni nostri, con il suo riconoscimento come

capolavoro architettonico del periodo della rivoluzione e l’invito del governo cubano ai tre ideatori a completarlo.

lunedì 22 agosto, ore 21.15

Spazio Oberdan

Die neue Wohnung (Hans Richter, 1930, 20’)

In copia restaurata, un rarissimo documentario in cui Richter mostra esempi della nuova architettura razionalista degli anni Tenta, luminosa e funzionale, contrapposta allo stile tetro e pesante di stampo ottocentesco.

Animal Normal – Conversazioni con Yona Friedman (Caroline Cros, Antoine De Roux, 2007-2014, 48’)

La conversazione dei due registi con Yona Friedman, architetto, designer e urbanista ungherese naturalizzato francese. L’incontro, arricchito da numerose sequenze dell’artista al lavoro e delle sue opere più importanti, è avvenuto nell’appartamento parigino di Friedman e ci permette di scoprire un pensiero generoso in cui l’individuo torna a essere artefice responsabile del miglioramento del proprio ambiente.

mercoledì 24 agosto, ore 19.00

Spazio Oberdan

Fuocoammare (Gianfranco Rosi, 2016, 107’)

Gianfranco Rosi racconta Lampedusa attraverso la storia di Samuele, un ragazzino che va a scuola, ama tirare sassi con la fionda che si è costruito e andare a caccia di uccelli. Preferisce giocare sulla terraferma anche se tutto, attorno a lui, parla di mare e di quelle migliaia di donne, uomini e bambini che quel mare, negli ultimi vent’anni, hanno cercato di attraversarlo alla ricerca di una vita degna di questo nome trovandovi spesso, troppo spesso, la morte.

sabato 27 agosto, ore 19.00

Spazio Oberdan

Gaudí – Le Mystere de la Sagrada Familia (Stefan Haupt, 2012, 90’)

La Sagrada Familia di Barcellona, un progetto architettonico unico e affascinante dovuto al geniale Antoni Gaudí. La storia di questo edificio, iniziato nel 1882 e ancora in costruzione è il punto di partenza di un film sul mistero dell’atto creativo, sulla potenza creatrice dell’uomo.

domenica 28 agosto, ore 17.00

Spazio Oberdan

How Much Does Your Building Weigh, Mr. Foster? (Carlos Cercas, Norberto Lopez Amado, 2010, 78’)

Il documentario sulla vita e l’opera di Sir Norman Foster è un film sulla forza di volontà di un uomo che è riuscito a superare ogni sfida postagli dalla vita. Un uomo nato in una famiglia di umili origini nei sobborghi di Manchester che è arrivato a essere uno dei migliori architetti al mondo. La sua carriera professionale è costellata di opere uniche: la ricostruzione del Reichstag a Berlino, l’edificio Hearst a New York, il viadotto Millau (il ponte più alto sulla terra), l’aeroporto di Shangai (l’edificio più grande mai costruito), ma non solo. Il film ci racconta di un uomo capace di affrontare sfide ancora più grandi di quelle architettoniche: la tragedia per la scomparsa della prima moglie; il cancro e la sua vittoria su di esso; l’infarto in tarda età e il pieno recupero. Il titolo del film deriva da una domanda che l’architetto-ingegnere-inventore-designer Richard Buckmister Fuller pose a Norman Foster: «Quanto pesa il suo edificio Signor Foster?». Da questa domanda Foster iniziò a riflettere sul proprio lavoro ed iniziò così una nuova fase della propria carriera.

martedì 30 agosto, ore 19.00

Spazio Oberdan

Antologia 2 corti Ugo La Pietra (68’, edizioni restaurate):

Per oggi basta (Ugo La Pietra, 1974, 11’)

Uno dei manifesti del progetto “disequilibrante” teorizzato dall’artista nel 1967.

Spazio reale e spazio virtuale (Ugo La Pietra, 1979, 20’)

Una serie di brevi interviste a Gae Aulenti, Bruno Munari, Virgilio Vercelloni, Aldo Grasso, Gillo Dorfles e molti altri artisti e critici sullo stato della Triennale di Milano.

La ricerca della mia identità (Ugo La Pietra, 1975, 7’)

Un viaggio fotografico nella propria storia individuale alla ricerca della propria identità.

Il disequilibrista (Matteo Giacomelli, 2007, 30’)

Un documentario sull’artista Ugo La Pietra e sul concetto di disequilibrio che informa molta della sua opera. Disequilibrare, spostare l’asse del proprio sguardo così da poter rileggere la realtà in modo autentico.