Sab. Nov 23rd, 2024
Salvatore Enrico Anselmi

Unità nella divergenza, similitudine nella precipua e originale ricerca delle tecniche e dei linguaggi. Atti distintivi e nel contempo convergenti, separazioni per gradi, per tre gradi ravvicinati, nell’intento di raccordare tre ‘luoghi’ dell’espressione.

Salvatore Enrico Anselmi

M.G. Tata, moire, foto di Dino Ignani

Maria Pizzi realizza video-installazioni, mette in movimento asintattico fotografie e immagini oniriche, introiezioni dell’esperienza ed epifanie del ricordo. Riedita con disincanto suggestioni da neo-avanguardia, travisate con interferenze pop e incursioni filmiche. Accelera in sequenze affastellate i lacerti delle esperienze esperite e riflesse. Graffia, abrade e oblitera per evincere alla fine che l’azione di azzeramento forse era innocente e ludica.

Maria Grazia Tata tende filamenti, tesse tramature di raccordo e pacificazione, opera attingendo alle arcane civiltà delle origini con sguardo tenace, con determinata volontà di ravvisare la verità ed estrarla dalla congerie sovrapposta delle sedimentazioni. Risarcisce oggetti ritrovati nella natura, sui quali il passo umano ha indugiato. I ‘materiali d’inciampo’ non a caso si mostrano e si manifestano nella loro vera ontologia, quella che lo sciamano, il filosofo, l’artista hanno visto per primi.

Dino Ignani si inserisce completando una trilogia dialettica nell’economia delle D I S S I M I L I T U D I N I Aggiunge quelli di Pizzi e di Tata ai ritratti d’artista della speciale galleria fotografica che ravvisa l’indole attraverso i visi, le attitudini, il confronto tra i soggetti attivi della creazione e gli esiti della stessa. Innesta dunque un dialogo, si affianca come interlocutore-esegeta, registra il rapporto stretto tra artefice e opera, attraverso una sorta di ricerca metalinguistica per immagini. Osservatore-osservato-soggetto-atto-oggetto.

L’ulteriore valenza della collettiva risiede nell’aver scelto le Scuderie del palazzo Chigi Albani di Soriano nel Cimino come luogo espositivo allo scopo di individuare anche nel confronto dialettico tra bene culturale architettonico e interventi artistici contemporanei un rapporto sinergico finalizzato alla salvaguardia, alla tutela e ad una rinnovata fruizione del patrimonio storico-artistico. SALVATORE ENRICO ANSELMI