Mar. Dic 3rd, 2024
Maurilio Cucinotta Morte di Re Manfredi (particolare)
Maurilio Cucinotta Morte di Re Manfredi (particolare)
Maurilio Cucinotta Morte di Re Manfredi (particolare)

Il Teatro dei Dioscuri al Qurinale a Roma, in Via Pacenza 1, ospita, fino al 24 aprile, la mostra collettiva “Dal Volga al Tevere. Artisti contemporanei a confronto”. Tra gli invitati alla rassegna l’artista romano Maurilio Cucinotta. Nato a Roma, dopo un primo avvio alla pittura approfondisce la sua attività artistica con il pittore Porfirio Galassi. Successivamente frequenta lo studio del maestro Aligi Sassu e un corso di disegno dello spagnolo José Libera.

Di Giuseppe Massimini

All’attività di pittore affianca uguale attenzione per l’incisione approfondita, prima nello studio di Luigi Guardigli, allievo e stampatore di Picasso, poi seguendo i corsi d’arte incisoria nella scuola di Urbino. Una carriera lunga e complessa, sempre costellata di premi e riconoscimenti e con mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero. Maurilio Cucinotta è un pittore colto. Ricco di immagini. Agli inizi della sua attività rielabora il mondo classico con una figurazione simbolista; poi si avvicina alla pittura surreale con qualche escursione in campo metafisico e si costruisce una propria identità che, soprattutto in questi ultimi anni, ha raggiunto una pienezza e una sua autonomia di voce. Inizia così per Cucinotta una nuova stagione artistica. Più che sondare l’inconscio si cala nell’ambiguità del vero-simile che scorre su un doppio binario: da un lato ci trascina in un suo romanzo pittorico, dall’altro ci trasporta tra capricci surreali e atmosfere metafisiche nella nostra realtà quotidiana. La mostra di Roma presenta alcune opere ultime, rappresentative della sua piena maturità. In questi lavori ritroviamo il legame stretto con la storia; poi un senso di mistero e di poesia che scorre sempre nelle sue tele. Ad aprire questa nuova stagione “Morte di Manfredi”, una grande tela, composta da sei riquadri, che racconta la morte di Manfredi, figlio naturale di Federico II. Altra opera di grande forza narrativa è “Sogno arabo”. Ci sorprende per la sua rielaborazione fantastica e per il sontuoso copricapo, elemento dominante in tutta la composizione. Della fertile stagione dei nudi, altro tema dominante della sua ricerca, colpisce particolarmente “Malia”. Dipinta con una pennellata chiara ci invita a riscoprire gli infiniti legami di una tormentata e violata realtà di oscura e luminosa bellezza. Da sfogliare nel tempo come un nuovo alfabeto pittorico.