Una Fiera dedicata agli introvabili. Ai dimenticati. E dunque, alle possibili scoperte. Il rogo di Fahrenheti 451 di Ray Brandbury non c’entra nulla, sono le stampe, le cartografie, i libri antichi, quelli rari e ingialliti i protagonisti della prima edizione di “C’era una volta il libro” a Cesena Fiera sabato 20 e domenica 21 febbraio 2016. Una cinquantina gli espositori da tutta Italia, a cui si aggiungono i 300 della mostra mercato “C’era una volta… antiquariato”, principale vetrina di settore della Romagna.
Agenzia PrimaPagina Cesena
Non è un caso che la kermesse sul libro antico nasca nella città malatestiana, fresca di celebrazioni del centenario della morte del bibliofilo Renato Serra. Qui è nata 550 anni fa la prima biblioteca civica al mondo per grazia di Malatesta Novello, oggi inserita dall’Unesco nel registro Memory of the World. E qui di recente è stato realizzato il manoscritto più grande al mondo (“Eroico manoscritto”), opera collettiva entrata ufficialmente nei Guinness dei primati.
Inevitabile in questo humus vocato alla “carta” un evento rivolto alle rarità bibliografiche, alle stampe, al libro esaurito, alla cartografia introvabile. Ma “C’era una volta il libro”, oltre alla parte espositiva, farà di più. Ospiterà anche quattro mostre collaterali raccontate e illustrate attraverso storici volumi d’epoca. La prima, “Scienza, terra e Wunderkammer” è una raccolta bibliografica della storia della geologia con al centro la biblioteca scientifica di Deano Pantoli, accompagnata dall’esposizione della collezione di fossili di Franco Gardella. Un excursus di cinque secoli, dal 1550 agli anni ’80 del secolo scorso, di rare opere utilizzate per lo studio della geologia e paleontologia, con alcune punte di diamante a partire dall’Index Testarum Conchyliorum di Nicola Gualtieri (Firenze 1742), e tante altre pubblicazioni provenienti da tutto il mondo.
“C’era una volta il libro” dedicherà una sezione anche a uno dei personaggi più illustri del pantheon della Romagna, Pellegrino Artusi, omaggio al padre della cucina italiana. In esposizione le 15 edizioni del ricettario “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” curate direttamente dal gastronomo, e quelle successive, nonché i suoi due saggi critici su Ugo Foscolo e Giuseppe Giusti. I tutto proveniente dalla collezione di Vittorio Maltoni.
Una rassegna è dedicata alla “Raffinata scrittura: due secoli di calamai e spargi polvere”. Calamai da tavolo di vari materiali, molti di ceramica che rappresentano le località di grande tradizione, alcuni di pregevole fattura, altri di un artigianato popolare, ma di grande valore formale. La collezione è di Giuseppe Fontana.
Infine un’antologia dei “Luneri di smembar”, calendario molto diffuso in Romagna, pubblicato ininterrottamente a Faenza dal 1845. Popolarissimo in terra di Romagna, nacque la notte di San Silvestro del 1844 durante una riunione di artisti riuniti nell’Osteria di Marianàza a Faenza per festeggiare l’anno nuovo. Al termine della serata, mancando i quattrini per pagare l’oste, uno della combriccola (l’artista e scenografo Romolo Liverani) si fece portare un foglio di carta e su di esso disegnò un uomo dal vestito a brandelli a cavalcioni di un magro ronzino seguito da altri personaggi anch’essi malmessi: era il generale degli Smembri che si dirigeva verso la Locanda della Miseria. Poi il Liverani, assieme ai suoi amici, scrisse sul foglio un «Discorso generale» nel quale faceva profezie e pronostici sulle stagioni e sugli avvenimenti politici. Finito il lavoro, gli artisti consegnarono il foglio all’oste esclamando: «Prendi, sarà la tua fortuna». Ed è stata davvero un’impresa fortunata la pubblicazione di questo Lunario, che dura fino ad oggi. L’esposizione è curata da Giuseppe Mariggiò e Cristiano Riciputi.
Cesena Fiera
sabato 20 e domenica 21 febbraio 2016.
Orario: 9-19.
Ingresso: 3 euro, (gratis fino ai 14 e over 70). Parcheggio gratuito.
www.ceraunavoltantiquariato.it