Il Distretto Turistico dei Monti Sicani e Valle del Platani rappresenta una novità tra le mete del turismo italiano e siciliano: situato nel centro della Sicilia, il Distretto è compreso tra le Province di Agrigento, che è presente con 12 Comuni, e Palermo, con 5 centri tutti appartenenti all’interno montano.
Ab Comunicazioni
Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula sono i Comuni agrigentini che appartengono al Distretto; Bisacquino, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Palazzo Adriano e Prizzi sono, invece, i centri palermitani ubicati nell’area montana al confine con il territorio agrigentino.
Racchiuso proprio nel cuore della Sicilia, il Distretto dei Monti Sicani è una piccola gemma dell’isola, con la propria cultura, tradizione e atmosfera, pronte per essere conosciute ed apprezzate da un turismo destagionalizzato e da un pubblico sempre più vasto.
Il viaggio nel Distretto Turistico dei Monti Sicani e Valle del Platani costituisce una consonanza perfetta tra patrimonio materiale e immateriale che si lega indissolubilmente alla tradizione antica e che comprende retaggi non solo storici ma anche ambientali, antropologici e culturali, intesi nel senso più ampio: tradizione, arte e letteratura.
Un luogo perfetto per perdersi alla scoperta della Sicilia più misteriosa, con un volto diverso da quello che siamo più abituati a conoscere, ma con altrettanto fascino e magia.
La cornice del Distretto è quella del “Parco dei monti Sicani”, che raggruppa quattro preziose riserve ricadenti nella valle del Sosio, Palazzo Adriano, Monte Carcaci, Monte Genuardo e Monte Cammarata. Un complesso eterogeneo, che ospita oltre 700 specie vegetali, di cui una quarantina endemiche. Si tratta dunque di un mosaico agro-silvo-pastorale e culturale in cui vivono ed operano diversi attori locali, che sicuramente rappresentano l’interlocutore principale con cui costruire il neo-nato progetto “Parco dei Monti Sicani”.
Circondata dalla bellezza dei Monti Sicani, qui si può ammirare la città di Bivona, nota per la produzione delle pesche, celebrate durante la Sagra delle Pesche, e per la lunga tradizione religiosa, testimoniata dalle numerose chiese e cappelle presenti sul territorio comunale: qui è attestato uno dei culti più antichi di santa Rosalia di cui si abbia notizia certa. La profonda religiosità degli abitanti della zona ha portato alla creazione dell’eremo di Santa Rosalia alla Quisquina, nel Comune di Santo Stefano Quisquina, lungo le pendici del monte Quisquina: un luogo sacro costruito nelle vicinanze della grotta in cui si rifugiò per gran parte della sua vita santa Rosalia, detta “la vergine palermitana”, un personaggio molto caro agli abitanti che portò il Cardinale Francesco Montenegro ad inaugurare “l’Itinerarium Rosaliae”, un sentiero lungo 160 Km che collega i due principali Santuari di Santa Rosalia, quello della Quisquina con quello di Monte Pellegrino a Palermo. Si tratta di un sentiero realizzato dalla forestale che ripercorre la strada che la Santa fece quando lasciò la Città di Palermo e si rifugiò nella grotta della Quisquina, attraverserà numerosi paesi e riserve naturali.
Poco distante da Bivona, si può ammirare il comune di Palazzo Adriano, noto per essere stato tra i meravigliosi set naturali del film Nuovo cinema Paradiso, vincitore di un premio Oscar nel 1990, oggi un centro dedito soprattutto alla coltivazione e al settore primario. La bellezza del centro storico è rappresentata dal suo famoso castello di recente restaurazione, situato sul colle di san Nicola, le cui origini risalgono al XVIII secolo; fu costruito attorno a un torrione di epoca federiciana, risalente al 1230 circa, attorno al quale si sviluppò il nucleo più antico del paese, verso la fine del Quattrocento.
Tra gli antichi comuni appartenenti al Distretto, risaltano per tradizione e bellezza Sant’Angelo Muxaro, le cui origini risalgono all’età del ferro, e San Biagio Platani, che richiama ogni anno una massiccia presenza di visitatori durante la Pasqua, quando vengono costruiti singolari archi di canne di bambù e altre piante del genere, e dove è possibile acquistare caratteristici souvenir di pane.
Una terra nota proprio per la bellezza dei propri borghi e città storiche, ognuna con il proprio fascino e i propri usi e costumi: il Comune di Alessandria della Rocca, che deve il proprio nome alla Madonna della Rocca, patrona del paese, ospitava un tempo il Castello della Pietra d’Amico, di cui oggi si possono ancora ammirare i resti; il Comune di Burgio deve la sua fama alla produzione di ceramiche artistiche, dove la Scuola Ceramica Burgitana, rinomata quanto quelle di Sciacca, Santo Stefano di Camastra e Caltagirone, rappresenta una delle specialità artigianali più raffinate di Sicilia; il Comune di Cammarata, divenuto famoso per la cavalcata del SS. Crocifisso degli Angeli, che si festeggia l’ultima domenica di maggio, occasione in cui cavalli e cavalieri sfilano tra due ali di folla festante per le vie del paese; il Comune di Casteltermini, noto per la bellezza dei suoi luoghi sacri, come la Chiesa Madre, la Chiesa di San Giuseppe, l’Eremo di Santa Croce e la Chiesa di Gesù e Maria; il Comune di Cianciana, circondato dai Monti Sicani, è un susseguirsi di colline e valloni, con presenti alcune grotte di notevole interesse archeologico e naturalistico finemente esplorate riportando in superficie reperti ossei e vasellame di età neolitica; il Comune di Lucca Sicula, compreso nella zona di produzione dell’Arancia di Ribera D.O.P., appartenente al gruppo delle arance bionde ombelicate che gode della Denominazione di origine protetta; il Comune di San Giovanni Gemini, che ospita la festa di Gesù Nazareno, dove il Carro Trionfale scende, trainato (simbolicamente) dai buoi, lungo C.so Francesco Crispi per poi risalire la Domenica in una “passeggiata” molto suggestiva; il Comune di Villafranca Sicula, anche lui noto per la produzione dell’ Arancia di Ribera; il Comune di Bisacquino, uno dei principali centri dell’entroterra palermitano dal punto di vista storico; il Comune di Chiusa Sclafani, noto per l’architettura religiosa, tra cui spicca la chiesa di San Sebastiano che conserva stucchi decorativi di scuola serpottiana; il Comune di Contessa Entellina, considerato oasi etnica, linguistica e religiosa per la peculiare identità culturale dei suoi abitanti, chiamati arbëreshë, ossia italo-albanesi: il Comune di Prizzi, dove, fra le tradizioni locali, spicca il ballo dei diavoli, manifestazione di origini medioevali che conserva evidenti tracce di celebrazioni pagane incentrate sul trionfo della vita e della rinascita della vegetazione agli inizi della primavera.
Un’atmosfera d’altri tempi, tra siti archeologici e castelli, come Il Castello di Giuliana, che si erge a 736 m sul livello del mare affacciandosi sulla vallata del fiume Sosio. Una fortezza federiciana dalla forma irregolarmente trapezoidale, recentemente oggetto di un accurato restauro che le ha ridato tutta la sua spettacolare bellezza.
Anche l’arte è una grande protagonista al Distretto, come testimoniato dal MuCeB, “Museo della Ceramica di Burgio”, che trae origine dalla volontà di salvaguardare e valorizzare una feconda attività svolta da maestranze locali e territoriali, che nel corso dei secoli si sono alternate nel rendere sempre più preziosa e apprezzata la produzione della maiolica di questo luogo.
Tutto questo grazie al lavoro ed alle ricerche effettuate negli ultimi anni, attraverso una peculiare ricerca nel campo degli antichi mestieri, nell’indagine del quartiere dei Figuli, delle antiche botteghe, delle macchine e delle fornaci per la lavorazione e la preparazione della materia.
Una Sicilia tutta da scoprire, che promette di stupire ed emozionare il visitatore come lei sa fare.